Civitanova al fianco della docente palermitana Rosa Maria Dell’Aria, sospesa per 15 giorni dall’insegnamento per “omessa vigilanza” sul lavoro svolto da alcuni studenti che avevano accostato le leggi razziali al decreto sicurezza. Una vicenda che ha fatto il giro del web ed è divenuta di carattere nazionale e ha suscitato la solidarietà da parte di colleghi docenti, ma anche da parte degli studenti con petizioni e sottoscrizioni. E anche Civitanova ha fatto la sua parte: sono comparsi questa mattina su due balconi della città (uno è dell’ex candidato sindaco Giovanna Capodarca Agostinelli) alcuni manifesti di sostegno. Sul terrazzo della propria abitazione la Capodarca ha scritto: “La scuola deve insegnarci a sviluppare un pensiero critico”, mentre un lenzuolo appeso ad un balcone di corso Vittorio Emanuele ricorda gli articoli della Costituzione su libertà di parola e la libertà di pensiero.
I docenti dell’Istituto d’istruzione superiore Leonardo Da Vinci invece hanno sottoscritto una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, al ministro dell’Istruzione e alla collega Rosa Maria Dell’Aria e al collegio dei docenti dell’Istituto”Vittorio Emanuele III” di Palermo per esprimere sdegno e profonda preoccupazione per quanto accaduto. Sono oltre 60 i docenti che hanno sottoscritto la lettera, circa il 50% del collegio. «L’intera vicenda, compresa l’anomala e intimidatoria procedura attuata nell’adozione del provvedimento disciplinare, mortifica la dignità umana e professionale della collega e di tutti i docenti impegnati nella formazione di cittadini consapevolmente partecipi della vita della comunità – scrivono gli insegnanti civitanovesi – I docenti ribadiscono che la scuola della Repubblica italiana ha il suo cardine nella libertà di insegnamento, inviolabile e costituzionalmente garantita, e nel diritto degli studenti di apprendere e di rielaborare criticamente e liberamente le conoscenze. I docenti esprimono pertanto la solidarietà alla collega Rosa Maria Dell’Aria, auspicano l’annullamento dell’inaccettabile sanzione da lei subita e chiedono al ministro della Repubblica Marco Bussetti di mettere in campo azioni concrete per tutelare le libertà democratiche dei docenti e degli studenti in tutte le scuole del Paese».
(l.b.)
(foto Federico De Marco)
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Altri docenti hanno letto in classe gli articoli 21 e 33 sulle libertà di parola e di insegnamento. Il pensiero critico e plurale è una ricchezza per cittadini preparati alla partecipazione sociale. Cresce la consapevolezza
civitasvolta@gmail.com
Non s’è mica capito su che cosa è mancata la vigilanza.
…”pensiero critico”..”libertà di parola”..!!! A parte il fatto che insegnare delle cose assolutamente non vere non mi pare che faccia parte né del pensiero critico e né della libertà di parola se, appunto, si sostengono, ma soprattutto si insegnano, delle assurdità, ma in ogni caso di che cosa stiamo parlando, di una professoressa che ha permesso, come docente, di avallare il fatto che i suoi scolari paragonassero il decreto sicurezza alle leggi razziali (cosa pressoché fuori da ogni possibile confronto) e che, con la libertà di parola c’entra, in questo caso, come i cavoli a merenda, figuriamoci con l’insegnamento!! Forse qualcuno si è dimenticato la libertà di parola, e non solo, al festival del libro di Torino!? Mi sembra che non sia passato molto tempo è già tutti questi paladini della libertà di parola se ne sono dimenticati!? Rammentate, cari “professoroni”, che il “senso unico” non ha mai portato mai ad una equa “circolazione”, ed in questo caso delle idee, dei pensieri e della cultura, che, mi dispiace per Voi, di sicuro non è una parola né di sinistra e né di destra, ma è una parola sola e che comprende molto più di quel alcuni vogliono far credere. gv
L’esercizio del pensiero critico si basa sul confronto, la computatio e i fatti. Il pensiero plurale presuppone la cittadinanza consapevole! L’apologia del fascismo è un crimine punito dalle leggi
Pare sia stata esaminata la questione dei diritti! La libertà di insegnamento, cioè il metodo, è sancito dalla Costituzione! La scienza è libera!
Per Civita Svolta. Mi scusi, che significa “La scienza è libera”?
La svolta a destra è sempre più decisa e radicale. Possibile che la Storia non insegni mai niente a nessuno?
Nell’articolo non è indicato il ruolo svolto dall’Istituto “Vittorio Emanuele III”, forse è importante per comprendere la vicenda.
A Mattarella scrivete? Sta a Roma gli scriveranno in tanti, poi farà un comunicato in cui dirà la sua. Ma voi dovete scrivere a Ciarapica, Civitanova, che sta qui, dove state voi , lui magari un po’ più spostato verso le Cascinare ma è qui in Piazza XX Settembre che fa il sindaco e che stanno pensando di passare tutti alla Lega. Quindi prima cercate di capire da che siete amministrati qui a Civitanova e come lo fanno e così avrebbe anche più senso scrivere a Mattarella dato che comunque anche Civitanova si tratta di cosa di importanza nazionale. Naturalmente abbiamo avuto a che fare con il Pd e qualsiasi cosa che gli faccia riferimento annullerebbe la bontà della protesta.
Il vero scandalo è che esista una scuola intitolata a Vittorio Emanuele III che sottoscrisse le leggi razziali nonchè le leggi fascistissime del 1925 e del 1926 e fu responsabile quanto Mussolini di tutti gli orrori ed errori del fascismo. Quanta ignoranza, quanta cialtroneria nel perdurare di questa dedica… come mai per 70 anni si è potuta sopportare questa assurdità? come è possibile che le istituzioni democratiche ed antifasciste siciliane siano state così debolucce sui numeri ordinali?
“L’esercizio del pensiero critico si basa sul confronto, la computatio ed i fatti”!! Bene: il confronto del quale si parla è quello che il docente dovrebbe lasciare scrivere ed esprimere in altri modi, pure avallandoli, concetti assurdi, oppure spiegargli che essi sono tali!? Oppure, magari, il “grande confronto” su coloro, e cioè i soliti “noti”, che al festival del libro di Torino (pagato con i soldi dello Stato, mi pare) se la sono cantata, suonata e ballata!? Per quanto riguarda i fatti, non mi pare che ci voglia un professore, e neanche uno scienziato, per rendersi conto che i fatti riguardanti le leggi razziali nulla hanno a che vedere con il decreto sicurezza di Salvini e, se uno non ci arriva, be’, cerchi altri spazi di confronto, di sicuro tra i suoi amici che condividono i suoi “fatti” ne troverà di sicuro!! Infine la “computatio”, che, se intesa come, spero, calcolo e non come grettezza (ho visto sul dizionario, sapete io non sono un..professore…), è bene “calcolare” che l’insegnante non è tenuta a sviluppare il pensiero critico in base ad idee politiche, o a “fatti” inesistenti, nell’insegnamento ai suoi allievi, ma a basarsi sui fatti, appunto, che, ripeto, se guardati senza degli occhiali con lenti troppo “colorate”, si possono spiegare facilmente. gv p.s.: cosa c’entri poi, con la professoressa e con tutto il resto trattato in questo articolo, l’apologia del fascismo, resta per me assai incomprensibile, ma vedrò di informarmi meglio!!!
forse è scappata una p di troppo … si tratta di confutazione…. buona ricerca
LIBERTA’ DI PENSIERO E APOLOGIA DEL FASCISMO
Che il web fosse infestato da “nostalgici fascisti”, in moderna salsa razzista, ce n’eravemo accorti da un pezzo. Ora tocca constatare anche autentici “casi umani” che non hanno nemmeno la coscienza di ciò che scrivono. Come casso si fa a citare il Salone del Libro (a cui è stato vietato l’accesso all’editore di Casa Pound) e non associarlo alla “apologia del fascismo”? Giustamente un attento commentatore lo fa notare. Se il Salone del libro è finanziato con il denaro pubblico è bene che si svolga nel rispetto della legge e dei valori “antifascisti” della Costituzione. Fa ridere sentire richiamare la “libertà di pensiero” da settori che quando sono stati al potere l’hanno negata, sterminando gli oppositori. A partire dall’eroe della libertà, Giacomo Matteotti, di cui consiglio ai lettori il diario, “Un anno di dominazione fascista”, appena pubblicato da Rizzoli. Tornando al Salone del Libro, se qualcuno sogna di trasformarlo in “festival del fascismo”, sappia che la legge non lo consente, nemmeno se organizzato con i soldi propri. A proposito di legge, ce n’è una, la 645/1952, che si occupa – in attuazione delle disposizioni costituzionali – di “apologia del fascismo e “riorganizzazione del disciolto partito fascista”. La stessa legge configura i reati (punibili con la reclusione fino a 4 anni): “quando un’associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni o i valori della Resistenza o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”. Insomma ce n’è e avanza per procedere allo scioglimento di gruppi politici o associazioni che al fascismo si richiamano apertamente e, configurandosi i reati previsti, assicuarre i responsabili alle “patrie galere”. Anche se tutto è reso più difficile dalla presenza di ministri che da gruppi neofascisti (con cui scendono in piazza) ricavano consensi. La “porcilaia fascista” (la definizione è del fondatore della Lega, Bossi) in galera deve andare, non al salone del libro! Bisogna applicare la legge, troppo spazio è stato concesso a chi fa strame dei valori democratici. Resterebbe sul web il “sempliciotto del fascio” per il sollazzo dei lettori. Viva l’Italia, viva la Democrazia! Abbasso il fascismo ed il razzismo!
“Confutare”, appunto. Termine perfettamente adatto per indicare quel che l’insegnante avrebbe dovuto fare nei confronti degli alunni che avevano equiparato, in modo chiaro, esplicito ed anche con le immagini, il decreto sicurezza di Salvini alle leggi razziali fasciste del 1938; invece, guarda caso, la “professoressa” ha avallato candidamente la “lezione”, in nome, presumo, del confronto, dei “fatti” (!!!) e della libertà di parola!!! Dai su, pensatene un altra, che forse è meglio; magari, che ne so, date anche qui la colpa a Salvini (tanto..), ma lasciate perdere..su!! gv
ed ora, “per rinfrancar lo spirito, tra un enigma e l’altro”…”E adesso comincia il delirio” (Eugene Ionèsco)
…ah..la legge Basaglia, pur con alcune cose positive, ha anche procurato danni incalcolabili, purtroppo; ce ne faremo una ragione!! gv
La legge Basaglia doveva uscire dopo che s’era trovata l’alternativa ai manicomi. I coniugi Basaglia sono stati imprudenti, hanno scaricato sulle famiglie il problema dell’assistenza alle persone malate.
Ha proprio ragione, Iacobini, pensi che sofferenza i genitori dello “Zero Mentale” trovarselo tutto il giorno tra i piedi! Se non commentasse sui quotidiani on-line non saprebbe dove sbattere la testa. Immagini come la prenederanno i genitori quando si troveranno caricati delle spese per gli avvocati. Perchè è così che andrà a finire: è lui l’iniziatore di insulti ad personam senza motivo alcuno. Pensare che ci si possa permettere tutto verso una figura pubblica, ogni tipo di infamia facendola franca, è proprio da “pazzi”!
Certo che a leggere questi commenti fa proprio sorridere, io credo che oggi molti docenti (68ni mancati) farebbero molto meglio ad insegnare l’Italiano, la Matematica, la Geografia e la Storia ai nostri figli (se chiedi loro quanto fa 4X4 ci pensano mezza giornata)invece che rodersi lo stomaco su quanto combinavano da giovani,chi insegna deve farlo in maniera professionale e non cercando di mettere dentro la testa dei ragazzi le loro idee. Ecco perché ritengo che la punizione inflitta alla professoressa sia giusta e corretta. Poi Basta con sto “fascismo” non se ne può più, uno va al bagno è FASCISTA, E BASTA!!!!!!!!!