di Giorgio Fedeli e Simone Corazza
Una vasta operazione antidroga dei carabinieri, “Giaguaro”, è scattata questa mattina all’alba e ha interessato sei comuni tra le province di Fermo, Macerata e Bergamo. Blitz e perquisizioni dopo quelli di ieri, tra Lido Tre Archi e Porto Sant’Elpidio. Arma di nuovo in azione, dunque, a distanza di meno di 24 ore (leggi l’articolo). E questa volta con dei nomi e cognomi già in tasca. Complessivamente sono state 11 le persone denunciate, 2 quelle arrestate, mentre per una è stato disposto l’obbligo di dimora.
Decine di carabinieri in campo, provenienti da diverse stazioni e coordinati dal comandante della compagnia di Fermo, il maggiore Roland Peluso, e da quello della stazione di Montegranaro, il maresciallo Giancarlo Di Risio. In campo anche i colleghi della Compagnia di Intervento operativo e la Cinofila del Gruppo della Guardia di Finanza di Fermo. E dal cielo, monitoraggio a tutto campo da parte degli Aeromobili con l’elicottero dell’Arma. Nella lista dei militari 14 ‘obiettivi sensibili’. L’operazione si è conclusa con varie perquisizioni domiciliari e non, e con l’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e una a carico di un uomo per il quale è stato disposto l’obbligo di dimora. Il tutto coordinato dal sostituto Alessandro Pazzaglia. I militari si sono mossi in sincrono raggiungendo gli ‘obiettivi’ alle prime luci del giorno partendo dalla stazione di Montegranaro. Molti i militari, si diceva, sparpagliati tra i comuni di Montegranaro, Porto Sant’Elpidio, Monterubbiano, Petritoli, Fermo, Sant’Elpidio a Mare, Corridonia e Civitanova. Coinvolti, nella maxi operazione, anche i carabinieri di Bergamo. Perché uno di quei nomi sulla lista nera dei militari dell’Arma è un uomo residente nella provincia lombarda. Si tratterebbe di una persona già nota ai carabinieri di Montegranaro.
I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE – «Non posso che fare i complimenti ai carabinieri di Montegranaro, con in testa il comandante Giancarlo Di Risio, che hanno condotto in autonomia questa non facile operazione – le parole del comandante della Compagnia di Fermo, il maggiore Roland Peluso – e che ha portato a due arresti, madre e figlio, un obbligo di dimora per un uomo residente nel Bergamasco, e undici denunce. Tutti italiani tranne un colombiano, un albanese e un senegalese. Tutto nasce da una denuncia sporta da una giovane che, sfinita dai contatti che il suo ragazzo aveva con il sottobosco dello spaccio, si è presentata dal maresciallo Di Risio». Siamo nell’ottobre dello scorso anno. Da lì una lunga serie di intercettazioni, pedinamenti, monitoraggi. E anche sei denunce per detenzione di sostanza stupefacente. Ma gli elementi, messi tutti insieme, hanno contribuito a delineare chiare modalità di spaccio che hanno portato i militari dell’Arma a redigere ben 450 pagine di rapporto che, consegnato all’autorità giudiziaria, ha dato il via all’operazione di oggi. E così è scattata l’operazione Giaguaro all’alba, che prende spunto dal soprannome di uno dei denunciati. «Non è stato facile condurre un’azione del genere. Uno degli arrestati aveva un tenore di vita tale da portarlo a spendere circa 30mila euro al mese nelle slot machine – racconta il comandante della stazione carabinieri di Montegranaro, il maresciallo Giancarlo Di Risio – abbiamo sequestrato in totale circa 100 grammi di cocaina. In una casa abbiamo trovato 11 mila euro». I denunciati sono 11: cinque di Montegranaro, due di Civitanova, due di Corridonia, uno di Porto Sant’Elpidio e uno di Fermo. Tutti tra i 30 e i 50 anni. Ma non finisce qui. I carabinieri, infatti, oltre al contante e alla droga, hanno sequestrato anche delle buste in cui era contenuto del denaro, e con scritti dei nomi, delle agende, tabulati telefonici. Insomma elementi che potrebbero essere utili, se non addirittura determinanti, ai fini di ulteriori denunce: «Di certo chi ha comprato la droga da questi soggetti non può dormire sonni tranquilli» la chiosa di Peluso che lascia intendere sviluppi, quasi certi, alla mossa, finita male, del Giaguaro.
Il maresciallo Giancarlo Di Risio
Da dx il maggiore Peluso e il maresciallo Di Risio
Il maggiore Peluso con, alla sua sin. il sottotenente Dell’Avvocato e, alla dx, il maresciallo di Risio
GUERRA ALLA DROGA Scatta la maxi operazione dei carabinieri da terra e dal cielo (Foto e Video)
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Spendere soldi alle slot machine equivale a dire che con le slot machine si perde e non si vince.
Un grande grazie agli uomini dell’Arma.
Quando c’è la volontà di andare a fondo si può debellare quasi totalmente lo spaccio che cerca nuovi clienti tra i giovanissimi….
un grazie speciale a tutti gli uomini coinvolti a questo successo.
Un forte e sentito grazie ai carabinieri. Tutte le persone che condannano ogni tipo di droga devono moltissimo all’Arma.