Operazione “Giaguaro”
due arresti e raffica di denunce,
duro colpo allo spaccio di cocaina

FOTO E VIDEO - Interessate le province di Fermo, Macerata e Bergamo. Decine i carabinieri in campo, 14 gli obiettivi 'sensibili' su cui si sono concentrate le attenzioni dei militari. Undici i denunciati, 2 sono di Civitanova e altrettanti di Corridonia
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di Giorgio Fedeli e Simone Corazza

Una vasta operazione antidroga dei carabinieri, “Giaguaro”, è scattata questa mattina all’alba e ha interessato sei comuni tra le province di Fermo, Macerata e Bergamo. Blitz e perquisizioni dopo quelli di ieri, tra Lido Tre Archi e Porto Sant’Elpidio. Arma di nuovo in azione, dunque, a distanza di meno di 24 ore (leggi l’articolo). E questa volta con dei nomi e cognomi già in tasca. Complessivamente sono state 11 le persone denunciate, 2 quelle arrestate, mentre per una è stato disposto l’obbligo di dimora.

WhatsApp-Image-2019-05-17-at-12.46.57-1024x768Decine di carabinieri in campo, provenienti da diverse stazioni e coordinati dal comandante della compagnia di Fermo, il maggiore Roland Peluso, e da quello della stazione di Montegranaro, il maresciallo Giancarlo Di Risio. In campo anche i colleghi della Compagnia di Intervento operativo e la Cinofila del Gruppo della Guardia di Finanza di Fermo. E dal cielo, monitoraggio a tutto campo da parte degli Aeromobili con l’elicottero dell’Arma. Nella lista dei militari 14 ‘obiettivi sensibili’. L’operazione si è conclusa con varie perquisizioni domiciliari e non, e con l’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e una a carico di un uomo per il quale è stato disposto l’obbligo di dimora. Il tutto coordinato dal sostituto Alessandro Pazzaglia. I militari si sono mossi in sincrono raggiungendo gli ‘obiettivi’ alle prime luci del giorno partendo dalla stazione di Montegranaro. Molti i militari, si diceva, sparpagliati tra i comuni di Montegranaro, Porto Sant’Elpidio, Monterubbiano, Petritoli, Fermo, Sant’Elpidio a Mare, Corridonia e Civitanova. Coinvolti, nella maxi operazione, anche i carabinieri di Bergamo. Perché uno di quei nomi sulla lista nera dei militari dell’Arma è un uomo residente nella provincia lombarda. Si tratterebbe di una persona già nota ai carabinieri di Montegranaro.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE – «Non posso che fare i complimenti ai carabinieri di Montegranaro, con in testa il comandante Giancarlo Di Risio, che hanno condotto in autonomia questa non facile operazione – le parole del comandante della Compagnia di Fermo, il maggiore Roland Peluso – e che ha portato a due arresti, madre e figlio, un obbligo di dimora per un uomo residente nel Bergamasco, e undici denunce. Tutti italiani tranne un colombiano, un albanese e un senegalese. Tutto nasce da una denuncia sporta da una giovane che, sfinita dai contatti che il suo ragazzo aveva con il sottobosco dello spaccio, si è presentata dal maresciallo Di Risio». Siamo nell’ottobre dello scorso anno. Da lì una lunga serie di intercettazioni, pedinamenti, monitoraggi. E anche sei denunce per detenzione di sostanza stupefacente. Ma gli elementi, messi tutti insieme, hanno contribuito a delineare chiare modalità di spaccio che hanno portato i militari dell’Arma a redigere ben 450 pagine di rapporto che, consegnato all’autorità giudiziaria, ha dato il via all’operazione di oggi. E così è scattata l’operazione Giaguaro all’alba, che prende spunto dal soprannome di uno dei denunciati. «Non è stato facile condurre un’azione del genere. Uno degli arrestati aveva un tenore di vita tale da portarlo a spendere circa 30mila euro al mese nelle slot machine – racconta il comandante della stazione carabinieri di Montegranaro, il maresciallo Giancarlo Di Risio – abbiamo sequestrato in totale circa 100 grammi di cocaina. In una casa abbiamo trovato 11 mila euro». I denunciati sono 11: cinque di Montegranaro, due di Civitanova, due di Corridonia, uno di Porto Sant’Elpidio e uno di Fermo. Tutti tra i 30 e i 50 anni. Ma non finisce qui. I carabinieri, infatti, oltre al contante e alla droga, hanno sequestrato anche delle buste in cui era contenuto del denaro, e con scritti dei nomi, delle agende, tabulati telefonici. Insomma elementi che potrebbero essere utili, se non addirittura determinanti, ai fini di ulteriori denunce: «Di certo chi ha comprato la droga da questi soggetti non può dormire sonni tranquilli» la chiosa di Peluso che lascia intendere sviluppi, quasi certi, alla mossa, finita male, del Giaguaro.

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Il maresciallo Giancarlo Di Risio

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Da dx il maggiore Peluso e il maresciallo Di Risio

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Il maggiore Peluso con, alla sua sin. il sottotenente Dell’Avvocato e, alla dx, il maresciallo di Risio

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GUERRA ALLA DROGA Scatta la maxi operazione dei carabinieri da terra e dal cielo (Foto e Video)



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