L’Atletico Ascoli che al “Picchio Village” ha sconfitto ed eliminato la Maceratese nella semifinale playoff (Foto Edo)
di Andrea Ferretti
Partita a rischio quella in programma domenica alle 16 al “Picchio Village” di Ascoli. Si affrontano, nella finale playoff del girone B di Promozione, Atletico Ascoli e Civitanovese. Ovvero la terza squadra di calcio ascolana – dopo l’Ascoli e il Monticelli – e il blasonato club rossoblù che nella sua storia vanta anche diversi campionati tra i professionisti. Le due squadre sono state protagoniste del campionato e si affrontano nel match decisivo (la vincente affronterà la Vigor Senigallia nella gara in campo neutro che metterà in palio l’accesso in Eccellenza) dopo aver eliminato in semifinale rispettivamente la Maceratese (Atletico Ascoli) e l’Atletico Azzurra Colli (Civitanovese). Da Civitanova è previsto un mini esodo di tifosi, quando al “Picchio Village” – quartier generale dell’Ascoli Calcio – normalmente si svolgono gli allenamenti della prima squadra, l’attività (allenamenti e partite) del settore giovanile bianconero e, appunto, le gare interne dell’Atletico Ascoli che sono seguite al massimo da duecento persone.
Cosa succederà domenica? La società ascolana, che fa capo al presidente onorario Graziano Giordani (uno degli sponsor principali anche dell’Ascoli Calcio), si sta organizzando e sono già avviati i contatti con la questura di Ascoli che deve provvedere all’ordine pubblico. Non è una partita come le altre e, a questo punto, sarebbe opportuno e saggio che la delicata sfida si svolgesse allo stadio “Del Duca”. Sarebbe anche la soluzione più logica visto che si tratta di un impianto che, con le partite interne dell’Ascoli, ospita una media di oltre 6mila spettatori. L’Atletico Ascoli è la prosecuzione naturale del Ciabbino, che lo scorso anno militava in Eccellenza dopo essere partito dalla Terza Categoria per volere dei familiari e degli amici Valerio Ciabattoni (ex giovanili Ascoli), prematuramente scomparso a 20 anni in un incidente stradale. I compagni lo chiamavano Ciabbino, e quello fu il nome dato alla squadra che nel 2003 si iscrisse al campionato di Terza Categoria. L’Atletico Ascoli, che il suo piccolo miracolo l’ha già fatto piazzandosi alle spalle del Valdichienti Ponte, già promosso in Eccellenza, è allenato da Stefano Filippini.
Mister Stefano Filippini (Foto Edo)
Un bel mix di giocatori esperti e giovani di belle speranze. Tra gli altri, ci sono Lion Giovannini che con l’Ascoli ha giocato sia in B e che in C (ultimo gol in Coppa Italia a Teramo il 22 ottobre 2014 contro la squadra allenata da Vivarini dove giocavano Lapadula e Donnarumma), l’ex Primavera bianconera Mauro Sosi con un passato anche lui da “prof”, Jari Iachini secondogenito di Peppe che ha esperienza da vendere nei campionati dilettanti, Daniele Filiaggi che solo gli infortuni gli hanno impedito una meritata carriera tra i “prof”. E tanti altri. Ma, soprattutto, in panchina c’è Stefano Filippini il quale, dopo aver giocato nella Primavera dell’Ascoli, vanta una invidiabile carriera da calciatore tra i dilettanti dove ha collezionato circa 500 presenze dal 1994 al 2011. Da allenatore per lui parlano i numeri, ovvero i successi, i trofei e le promozioni inanellati alla guida di Monticelli, Porto d’Ascoli e ora Atletico Piceno. Filippini, 44 anni, meriterebbe senza alcun dubbio di misurarsi su una panchina di Serie C. Della Civitanovese lui è un ex (è stato rossoblù da calciatore dal 2005 al 2007) e questa finalissima porta decisamente la sua firma.
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Sarebbe meglio per la Civitanovese essendo il ” del Duca ” un campo ampio e con erba naturale !!