Nonostante il tempo incerto e la primavera arrivata solo nel pomeriggio, l’Abbadia di Fiastra è stata ugualmente una delle mete più frequentate dai turisti nella giornata del Primo maggio appena trascorsa.
Prati e sentieri stracolmi di gente, come ormai da tradizione, ma stavolta niente rifiuti indecorosamente abbandonati in terra, come invece era purtroppo accaduto lo scorso 25 aprile, nonostante la presenza di numerosi cestini e cassonetti.
Merito anche e soprattutto della distribuzione, direttamente in loco, di sacchetti per la raccolta differenziata dei rifiuti e dei residui dei pic-nic attuata dalla Fondazione Giustiniani Bandini in collaborazione con la Cooperativa “Spes” di Belforte del Chienti, che svolge il servizio di vigilanza ambientale all’Abbadia di Fiastra su incarico della stessa Fondazione.
«Le persone sono state entusiaste di questa iniziativa, semplice ma efficace, e in moltissimi ci hanno ringraziato», dice Paola Carella, presidente della Spes. «Il fatto che l’Abbadia sia una riserva naturale statale impone delle regole che non sempre è facile far accettare e rispettare», prosegue la Carella, «ma diventa tutto più facile quando si riesce a far capire che si tratta di regole poste a tutela dell’ambiente e di quel patrimonio straordinario che è l’Abbadia di Fiastra».
Dunque, una buona prevenzione, svolta con professionalità e cortesia, e il positivo coinvolgimento delle persone per stimolare comportamenti virtuosi sono gli ingredienti di una ricetta che sembra aver dato risultati assai soddisfacenti.
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Frequento spesso l’Abbadia e sono io con mia macchinetta elettrica che faccio tutti i percorsi e raccolgo l’immondizia che la gente, purtroppo, lascia.
Bravi! Ci vuole così poco, a fare le cose per bene.
io avrei manganellato chi lasciava le cartacce senza fare distinzioni