«Sciopero mensa diseducativo»,
l’appello di Garbuglia al comitato

CIVITANOVA - Il consigliere comunale di maggioranza ribalta la prospettiva e chiede rispetto per i bambini rimasti a mensa suggerendo agli scioperanti di trovare altre formule per manifestare la propria protesta
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Simone Garbuglia

 

«Far partecipare dei bambini ad uno sciopero non è un momento educativo, i genitori del comitato mensa adottino un altro tipo di protesta». Questo l’invito che il consigliere comunale di maggioranza, Simone Garbuglia, componente della commissione consiliare che si occupa anche del refettorio, ha inoltrato ai genitori che venerdì scorso hanno scioperato ritirando i bimbi dalla mensa. Garbuglia ha espresso il suo dissenso rispetto all’attività intrapresa dai genitori del comitato “Insieme cambiamo la mensa” che hanno istituito lo sciopero del venerdì, giornata nella quale a mensa viene servito il pesce. 320 famiglie venerdì scorso hanno aderito alla protesta e hanno prelevato i bimbi da scuola durante l’orario del pasto ripiegando su un picnic all’esterno per sensibilizzare l’opinione pubblica e l’amministrazione sulle lamentele per la qualità della mensa pubblica e per i ritardi nell’adozione del pasto da casa. Ma il consigliere pone il problema da un’altra prospettiva parlando di violazione del patto educativo e ponendosi il punto di vista dei bambini rimasti a scuola mentre i compagni erano fuori con i genitori.

sciopero-mensa-3-325x183«Ognuno ha la libertà di gestire i propri figli come meglio crede – dice Garbuglia – ma far partecipare ad uno sciopero i bambini non è certamente un atteggiamento educativo, visto che la refezione scolastica è stata considerata da sempre un momento educativo, una lezione teorico-pratica di buone maniere, convivenza civile, socializzazione, condivisione e senso di gruppo. Tutti valori condensati nel breve tempo che bambini e docenti trascorrono in sala mensa in un momento didattico ricco di molteplici aspetti educativi e di forte valenza formativa. Non è certamente bello assistere ad un momento mensa in cui ciascuno si estranea o si isola con il proprio cibo nei giardinetti esterni o nei paraggi della scuola, in una sorta di picnic con i genitori, mentre tutti gli altri rimangono all’interno della scuola cosi come fanno tutti i giorni dall’inizio dell’anno scolastico, nel rispetto del modulo scelto ad inizio anno. Questo comportamento va contro il senso dello stare insieme, e diventa difficile spiegarlo ai bambini stessi che rispettano comunque quanto i loro genitori hanno deciso di porre in atto. Pertanto invito i genitori ad adottare altri tipi di protesta, non coinvolgendo i bambini».

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