Ospedale e sanità, “Uniti nel centrodestra” propone una mozione unitaria al consiglio provinciale e al consiglio comunale per impegnare l’amministrazione a sostenere la proposta di potenziamento delle strutture sanitarie, rivedendo il modello dell’ospedale unico provinciale a favore di una organizzazione strutturata sulle sedi attuali. La mozione è stata presentata questa mattina da Piero Croia insieme a Massimo Mobili e Ottavio Brini e fa leva sulla non obbligatorietà della riorganizzazione in ospedali unici provinciali del decreto Balduzzi dal momento che tutta la Regione Marche ha una popolazione di 1 milione e 550mila abitanti. Il nuovo partito di ex forzisti propone al contrario un nuovo ospedale a Macerata da 350 posti e il potenziamento in servizi e risorse umane dei presidi esistenti a Civitanova, Camerino e San Severino sulla base delle peculiarità e specializzazioni di ciascun ospedale: «non vogliamo portare avanti le rivalità campanilistiche su Civitanova e Macerata – ha detto il consigliere Croia – ma chiediamo al sindaco di riaprire il dibattito e rigettare l’ospedale unico. Con i voti del consiglio comunale e provinciale andremo in Regione a mostrare la volontà della popolazione». Ma non è troppo tardi?: «No, anche in Regione il dibattito è aperto, si discute il piano sanitario, occorre ripensare all’ospedale unico, non porta nessun tipo di vantaggi, tutti hanno da perdere». Le risorse per l’ospedale unico dovrebbero essere dirottate secondo Massimo Mobili in servizi e medici: «non servono strutture nuove, Civitanova ha aree inutilizzate ad esempio, lo sanno tutti. La sanità deve essere di prossimità, investiamo queste risorse in personale e mezzi».
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Quanto proposto da Uniti nel centrodestra è buon senso e ciò che pensa la maggior parte dei cittadini al contrario dell’ospedale unico, altro spreco di risorse pubbliche che vanno utilizzate per rafforzare i principali ospedali esistenti e rendere un servizio più efficiente dell’attuale agli utenti, competitiva della sanità privata senza favoritismi politici.
E’ da un bel pezzo che questa “mozione” viene continuamente presentata dai cittadini che capiscono meglio di certi leggi quali sono i veri bisogni che la sanità pubblica deve soddisfare. Naturalmente se non si muove qualche forza politica, come in questo caso, generalmente rimane tutto lettera morta. Quindi ben venga questa proposta. C’è anche da dire che politicamente mostra un po’ la realtà civitanovese dove non si cerca di cucire lo strappo fatto dal sindaco verso la maggioranza consiliare ma di sottolinearlo anche se non ci sarebbe stato bisogno se tutti fossero più attenti a quello che succede. Oramai non sono nemmeno più divisi in casa ma anche in consiglio dove hanno ben poco in ..comune.