Oltre quattro etti di eroina nascosti nel terreno di fronte ad un casolare nelle campagne recanatesi. Sono saltati fuori durante la perquisizione dei finanzieri della tenenza di Porto Recanati, che hanno arrestato i tre pachistani che occupavano lo stabile.
L’operazione nasce dopo un controllo a Recanati, nel quale le fiamme gialle hanno fermato un auto e controllato le due persone a bordo del veicolo. Un italiano ed un extracomunitario, trovati con eroina, detenuta per uso personale. Entrambi sono stati segnalati come assuntori di stupefacenti. Poco dopo, i finanzieri si sono recati in un casolare nelle campagne recanatesi e lo hanno perquisito con il supporto delle unità cinofile della Compagnia di Civitanova. Hanno trovato, nascosti all’interno della cucina, un involucro con all’interno eroina, un flacone contenente metadone nonché sostanze da taglio e materiale utile al confezionamento dello stupefacente. Ma è nella corte davanti al casolare che, profondamente interrati, erano stati nascosti tre involucri di cellophane, contenenti eroina: complessivamente, sono stati sequestrati oltre 400 grammi di stupefacente puro e 20 ml di metadone, oltre a 440 euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio. I tre pachistani sono stati arrestati e portati a Montacuto. L’operazione di servizio, che ha visto anche il controllo di 7 automezzi e l’identificazione di 11 persone, si inserisce nel più ampio dispositivo di contrasto al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti portato avanti dalla Guardia di Finanza a difesa della salute pubblica.
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Questo è indubbiamente un grande serbatoio di voti per la Lega,alla quale diventa difficile dar torto quando si batte con energia per ostacolare l’arrivo di queste persone nei nostri territori.Probabilmente è la feccia dei Paesi di provenienza.Purtroppo le conseguenze le pagano tutti i loro simili,tra i quali ci saranno pure persone a modo.
@Giovanni Vincoli
Il problema Italiano, sono le Leggi. Uno che vuole spacciare droga, nel nostro Paese non rischia molto. Ci sono anche Giudici che hanno restituito allo spacciatore i proventi della sua attività perché unica fonte di sostentamento.
Italiano o meno, il messaggio è chiaro: lo spaccio non è un reato grave.
Non dico che si dovrebbe prendere esempio dalle Filippine, dove è prevista l’impiccagione per il narcotraffico, tuttavia la galera dovrebbe essere garantita.