Inchiesta sulla pedopornografia e sull’induzione alla prostituzione minorile, i due finti talent scout domani compariranno davanti al giudice. Si terrà in mattinata l’interrogatorio di garanzia per il 38enne maceratese e il 72enne di Fabriano raggiunti lo scorso weekend dalla misura cautelare degli arresti domiciliari disposti dal gip Sonia Piermartini su richiesta del procuratore aggiunto Valentina D’Agostino. In aula, i due – monitorati dai carabinieri da quasi due anni e rientranti in un’inchiesta che coinvolge altri 5 indagati – potranno avvalersi della facoltà di non rispondere oppure cercare di difendersi dalle accuse mosse dalla procura che puntano a ricostruire una vicenda di prostituzione minorile, scambio e produzione di materiale contenente foto e video hard di ragazzine, filmate anche durante rapporti saffici con la promessa di un futuro nel mondo della moda. A uno dei due indagati colpiti dalla misura restrittiva viene anche contestata la violenza sessuale su minore: avrebbe approfittato della vittima dopo averla fatta ubriacare, quindi in una situazione di minorata difesa. Il fabrianese è difeso dall’avvocato Enrico Carmenati, mentre il maceratese dal legale Gianfranco Formica. I due indagati avrebbero agito in maniera scollegata l’uno dall’altro.
Si fingevano talent scout per fotografare e filmare ragazzine: due uomini in manette
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I genitori hanno precise responsabilità nei confronti dei figli, se minori. Quindi secondo me il giudice dovrebbe inviare un avviso di garanzia per mancata vigilanza ai genitori dei ragazzi di cui all’articolo.
@Iacobini, mi sembra che lei si diverta coi suoi commenti, a guardare spesso da un’altra parte, come nel caso presente, visto che non tutti i genitori possono rinchiudere in casa i propri ragazzi, sono liberi dal lavoro, o in grado di padroneggiare le moderne tecnologie; e se anche lo fossero, quello che conta davvero è chi deve giudicare, accertate senza ombra di dubbio le responsabilità, infligga e faccia scontare veramente ai delinquenti, pene pesanti, con tutte le aggravanti. Delle altre cose possiamo discuterne al bar.
Per Tombesi. A volte i miei commenti sono ironici scherzosi. A volte. L’importante ad ogni modo è essere persone bene educate. La faccenda del bar non l’ho proprio capita, mi scusi.
Coi miei limiti, provo a spiegarmi meglio! Nel caso in questione, da quel che leggiamo, ci sono due persone che sembrerebbe abbiano approfittato dell’ingenuità, dovuta all’età, di due ragazzine. E il processo deve trattare di questo. Poi io e lei o altri, se c’incontrassimo per un caffè, possiamo disquisire sul fatto di come, questo mondo sempre più caotico, vuoto d’ideali ecc. ha cambiato la quotidianità, e con essa la vita delle famiglie. Ma non di tutte, e non sapendo come quella delle ragazzine si sia comportata nelle circostanze, dire che dovrebbero ricevere un avviso di garanzia per omessa vigilanza, mi è sembrata una vera e propria forzatura: tanto più se al contempo lo stesso avviso di garanzia non viene emesso nei confronti delle compagnie telefoniche che hanno permesso la trasmissione dei filmati…
Tombesi, io parlavo della responsabilità dei genitori nei confronti dei figli. Quando ero piccolo i miei esprimevano e manifestavano un grande senso di responsabilità nei miei confronti. Sono stato fortunato? No, i genitori questo devono fare invece di dare i soldi ai figli pur di levarseli di torno.
Ci rinuncio, buona serata.