E’ una di quelle storie che non si vorrebbero mai raccontare ma che purtroppo sono sempre più frequenti. E’ la storia di Maurizio, poco più di 60 anni, di Macerata, divorziato, con figli, senza lavoro e senza un tetto sotto cui dormire. Per trasformarsi in un clochard, in un ‘invisibile’, in questo mondo globalizzato basta davvero poco. Maurizio vive da giorni in auto a Loreto e la città mariana è generosa e accogliente per vocazione. La presenza dell’uomo fermo sul parcheggio del distributore Esso di Loreto non è passata inosservata e grazie ad una raccolta fondi, a una colletta-lampo, Maurizio ha potuto pernottare in un hotel della città che ha contribuito alla catena di solidarietà offrendogli un prezzo di favore. Quella gioia antica nei suoi occhi ha acceso il buon cuore dei lauretani, permettendogli di sopravvivere in queste giornate di festa e di grande freddo.
Oggi qualcuno ha anche lanciato in rete, sui social, un appello per continuare a sostenerlo. «Per mangiare Maurizio va alla Caritas ma di notte dorme dentro la sua auto. In questi giorni di freddo, grazie alla solidarietà di alcuni loretani, ha trovato un posto caldo per passare la notte – racconta il post che vuole scuotere le coscienze –. È suo desiderio trovare un’occupazione che gli permetta di ridargli quella dignità di non dover pesare sugli altri. Il mio appello è rivolto a chi ha un’attività nei dintorni e potrebbe aver bisogno di un operaio. Fate girare il più possibile perché non posso credere che non possiamo aiutare Maurizio a ricrearsi una nuova vita».
Anche il sindaco Paolo Nicoletti ha subito messo in moto la macchina amministrativa ma tra i buoni propositi e le azioni si sono interposte leggi e burocrazia. Il primo cittadino lauretano ha verificato che l’uomo non risiede a Loreto bensì a Macerata dove abitano anche i suoi familiari, pertanto non può essere aiutato attraverso i Servizi sociali comunali di Loreto. Il sostegno per legge deve arrivare dal Comune di residenza. «Dopo la situazione di disagio abitativo segnalata da alcuni concittadini – conferma Paolo Niccoletti – ho subito attivato il comando della polizia locale e i nostri assistenti sociali che hanno stilato una approfondita istruttoria e interessato tempestivamente i rispettivi uffici della città di residenza di questa persona. Sono questi gli uffici competenti secondo le normative nazionali e ci hanno garantito che stanno già lavorando per una pronta soluzione del caso a loro peraltro già noto».
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Fatelo presente a Carancini, magari può trovargli una sistemazione degna.
Si, a Fontescodella dove potrebbe socializzare con chi si trova anche senza automobile, lì trasferitosi dopo essere stato cacciato dal Gus e per estensione da tutti quelli che non solo rivogliono indietro il gioiellino che tanti profughi ha aiutato prima di scaricarli in mezzo alla strada e sempre ben visto da autorevoli personaggi della vita pubblica maceratese di cui qualcuno già trasferito ed altri in attesa di spodestamento anche se molto improbabile visto che a Macerata comandano tutti meno i maceratesi che eseguono solo gli ordini.
Ma i familiari non possono far nulla???
Le tanto umanitarie onlus, pur conoscendo questo caso, stanno a guardare?
Ne conosco una che sta a Civitanova, ti chiede l’Isee poi a mezzogiorno se rientri nei parametri ti danno da mangiare e magari ti danno anche una brioche del giorno prima e un paio di mele per la cena. Una volta un morto di fame e di freddo lo si riconosceva dalla faccia ma oggi la burocrazia vuole sempre la sua vittima. Puoi anche trovare da dormire, ma se bussano alla porta, giustamente devi cedere il posto al prossimo viandante. Purtroppo non siamo tutti neri, magari sporchi e incattiviti ma sempre bianchi quindi “privilegiati”.
pagare moneta vedere cammello disse bernabucci.
l’Italia è piena di casi simili, purtroppo! La verità sulla condizione economica, resta molto spesso nascosta tanto che ti sta intorno, non si può proprio rendere conto. Anche il sovraindebitamento è una realtà molto diffusa ma le Società Finanziarie continuano ad erogare. Non solo, l’idea delle “piccole rate” è diventata comune e per soddisfare le esigenze impreviste, si richiede un finanziamento.
Non riesco a trovare nulla di buono in una società dove i pezzi di carta hanno più valore di quanto sarebbe giusto.
Hai bisogno di cure dentarie? Ecco il finanziamento. Devi fare un esame diagnostico e la lista di attesa è di sei mesi? Paga e non prendere cognizione della situazione del popolo.
No, questo modello di società, non mi piace per niente. Nessuno deve essere spinto ai margini e Leggi e burocrazia, vanno cambiate. Subito!
trovarsi in mezzo alla strada ai giorni nostri e’una cruda realta’.perdi il posto di lavoro di questi tempi sei spacciato,e questo la dice lunga.se non risolveranno il problema del lavoro,(non so se siamo ancora in tempo)la poverta’ in italia diventera’una piaga sociale.STIAMO PAGANDO A CARO PREZZO GLI ERRORI COMMESSI 20/25 ANNI FA.
“….I SERVIZI SOCIALI NON POSSONO RISOLVERE LA SUA EMERGENZA ABITATIVA PERCHÉ MACERATESE E NON DI LORETO…” ma non potevano intervenire una delle “ONLUS DI UMANA SOLIDARIETÀ” presenti in provincia che non hanno avuto alcuna difficoltà a trovare alloggio in appartamenti ed alberghi a centinaia di africani e asiatici soprattutto pakistani provenienti da oltre 5000 kilometri e chissà perché indirizzati e perfettamente a conoscenza di Macerata ??? Forse il clochard Italiano, disoccupato e costretto a dormire in auto fino a pochi giorni fa, non aveva ….i requisiti!!
Castellucci, a volte fare il clochard è una scelta. Quando non è così e solo una vergogna da distribuire tra quanti hanno il potere di farlo ma non lo fanno perché se ne strafregano. E sarà sempre peggio se non interviene uno stato forte senza che abbia tra le “spalle ” i soliti buonisti che tutto sono meno che effettivamente solidali con chi se la passa male e anche peggio. Purtroppo non aver fatto mai la fame o aver dormito al freddo rende questa gente oltre che disprezzabile anche insensibile. Colgo l’occasione per farmi una domanda visto che ne abbiamo parlato tutti e due e non riesco proprio a capirlo: ” Ma perché sono i sindaci di Palermo e Napoli, due città che in fatto di sicurezza non devono invidiare nessun’altra città almeno in Italia a guidare la rivolta contro il decreto del governo?”.
Per Castellucci. Parafrasando il titolo del bel libro “La realtà non è come ci appare” del fisico italiano Carlo Rovelli, si potrebbe affermare che molte onlus non fanno quello che dicono di fare, cioè aiutare le persone che si trovano in uno stato di estrema necessità. In altre parole predicano bene ma razzolano male.
@ Aldo Iacobini: anche se l’interrogativo finale (10) dovrebbe avere una risposta implicita nel tuo ed in tanti altri precedenti commenti, io penso che sindaci come Orlando a Palermo e De Magistris a Napoli, città fra le più disastrate d’Italia per i problemi immensi difficilmente risolvibili, facciano soltanto demagogia per ostilità pregiudiziale ed interessata (cooperative collegate alla sinistra con frequenti scandali) contro l’attuale governo che sta cercando di far capire che non può essere l’Italia a farsi carico del problema immigrazione, perché sarebbe chiaramente impossibile, ed anche perché deve pensare prima ai propri connazionali in povertà assoluta in aumento (basta leggere l’ultimo report ISTAT) senza essere tacciati di razzismo o addirittura di fascismo.
Ma come e’ possibile! Per chi cantavano il sindaco e company “aggiungi un posto a tavola”?
giusto castellucci, hai centrato il problema, il poveraccio non ha i requisiti : è italiano
Per errore ho indirizzato il commento (12) a Aldo Iacobini (11) anziché a Sauro Micucci (10) come risposta, mi scuso con entrambi ed i lettori.