di Laura Boccanera (Foto di Federico De Marco)
Circa duecento manifestanti hanno partecipato oggi pomeriggio al corteo antifascista, antirazzista e antisessista di Civitanova organizzato dalla rete antifascista. Una manifestazione nata anche come risposta alle esternazioni sul web del vicesindaco Fausto Troiani verso il quale sono partiti cori al grido di “dimettiti”.
Insulti anche verso il sindaco Fabrizio Ciarapica (pezzo di m…) davanti ai giardini di piazza. Ridotto ulteriormente il percorso del corteo che ha sfidato il freddo pungente. Partito attorno alle 17 dal Varco sul mare il corteo ha sfilato sul lungomare sud fino a via Mazzini dove ha svoltato per viale Vittorio Veneto e su fino a via Duca degli Abruzzi. Durante il percorso si sono uniti anche alcuni ritardatari: diverse le sigle che hanno aderito, numerosi anche i migranti dell’ambasciata dei diritti di Ancona e anche alcuni stranieri dell’Hotel House. “Voi via Balbo e Almirante, noi antifascisti” e poi ancora “Troiani vattene” e “Citanò antifascista” recitavano alcuni striscioni e manifesti mentre cori intonavano “siamo tutti antifascisti” e “Bella ciao”. Un corteo che si è diramato tra il centro senza particolari problemi: imponente il servizio d’ordine con polizia e carabinieri, e la Municipale per la viabilità, interrotta solo al momento del passaggio dei partecipanti.
Il riferimento ai fatti locali è tornato più volte nelle parole dei partecipanti, in particolare le parole del vicesindaco che su Facebook aveva insultato capi di stato e perfino il Pontefice sono state oggetto di contestazione e sdegno: «ogni donna di questo corteo dovrebbe manifestare, abbiamo un uomo delle istituzioni, un vicesindaco, che definisce le donne come troie, solo come oggetti sessuali» (il riferimento è ad alcuni post del passato su Franca Rame, ndr).
E poi ancora a prendere la parola l’ex assessore Cristiana Cecchetti: «Siamo qui per rivendicare i valori fondanti della Repubblica, accoglienza, uguaglianza, solidarietà. Solidarietà è una parola buona, non è una parolaccia, sono i valori che hanno difeso con la loro vita tanti prima di noi, e lo vogliamo ricordare a tutti. Vogliamo una civiltà meticcia, una società che rispetta le donne, sempre, nel linguaggio e nei modi. Questa è la Civitanova pulita che vogliamo e siamo qui per ricordarlo a tutti». Presenti tra i partecipanti anche alcuni consiglieri comunali: c’erano l’ex sindaco Tommaso Corvatta, Giulio Silenzi, Pier Paolo Rossi, Stefano Ghio, l’ex consigliera Belinda Emili, l’ex presidente dei Tdc Rosetta Martellini. Presente anche il consigliere regionale Francesco Micucci.
Contrariati e arrabbiati per la chiusura del centro i commercianti che rinviano a domani per dichiarazioni ufficiali e prese di posizione da parte della categoria.
Ma sopratutto.... La manifestazione.. In centro... a dieci giorni dal Natale.... Éddai essu
Chi insulta il Santo PADRE, capi di stato,offese alle donne , esaltare il fascismo tutto bene, ma che società abbiamo?
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Nelle grandi città (ad esempio Milano) alcuni ‘centri’ sono coinvolti nelle occupazioni delle case. Lo ha detto anche Riccardo de Corato, assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia. Anche queste attività sono valori fondanti della Repubblica?
I valori fondanti della Repubblica sono quelli che vengono sistematicamente frantumati da destra e sinistra. I voti alla Lega e al Movimento 5stelle sono stati dati per dire basta. Poi si vedrà. La protesta qui sopra descritta non va bene perché non è a double face. Andava fatta con l’eco.
pensavo che solo a Macerata esistessero ancora questi soggetti…invece siamo in buona compagnia
…Civitanova antifascista, ma anticomunista no..eh..il comunismo non si tocca per i manifestanti, perché chi tocca i fili..muore!! Poi i fascisti sono sempre gli altri.. Ma perché non hanno sfilato contro lo spaccio di droga, il consumo assurdo che se ne fa oggi, contro la mafia nigeriana che va a nozze quando vede queste manifestazioni; no, loro manifestano per l’antifascismo, che sarebbe a dire che manifestano contro chi non la pensa come loro. Povera Italia.. gv
MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA SENZA I PARTIGIANI?
Incuriosisce il corteo antifascista che si è snodato ieri pomeriggio per le vie del centro di Civitanova. Ci si informa che la manifestazione è stata promossa dalla “Rete antifascista” di Civitanova, di cui si presisa “fanno parte 25 sigle”, senza chiarire quali esse siano e se della “Rete” faccia parte l’ANPI (la principale associazione nazionale dei Partigiani). E se l’associazione partigiana fosse presente con propri esponenti locali al corteo. La stessa associazione, ai livelli ufficiali, non ha partecipato in Municipio alla presentazione della manifestazione e non ha preso la parola, da quanto riferisce il pezzo, in Piazza XX Settembre. Si nota, invece, tra i manifestanti la presenza dei rappresentanti dei centri sociali. Ci si chiede se gli esponenti politici presenti (Silenzi, Corvatta, Micucci ecc.) abbiano “virato” verso i collettivi e si siano allontanati dall’associazione dei partigiani?! Si ricorda la costante collaborazione dell’amministtrazione Corvatta con i centri sociali nell’organizzazione del 25 Aprile. Oratrice in Piazza alla conclusione del corteo, l’ex assessore Cecchetti, la “carta meno appropriata” da giocare per contestare le farsi postate dal vice-sindaco Troiani. Quest’ultimo come amministratore è da condannare – oltre per ciò che di grave ha scritto – per aver mentito ai cittadini. Su due questioni, su cui sono state tempestivamente postate le “controprove”: non essere stato a Predappio e non sentirsi fascista. L’ex assessore Cecchetti, si ricorderà, fu al centro di un’aspra polemica per aver scritto di voler “fare tappetini” dei giovani aderenti all’associazione “Leoni Neri”. Allora la Cecchetti fu difesa dal sindaco Corvatta (della cui lista civica ora è esponente) e rimase al proprio posto. Mentre, bisogna dire, si levarono voci di protesta (non fino alla rottura, però) da parte del PD, partito di Giunta. E’ autorizzata ora l’ex assessore a chiedere le dimissioni di Troiani per le frasi pubblicate, quando lei stessa fu “salvata” quale autrice di post violenti? Dubbi che la manifestazione antifascista di Civitanova solleva e che auspichiamo qualcuno si incarichi di chiarire.
Stranamente per questi ANTI tutto, nei valori fondanti della costituzione ci sono solo i diritti..ma di DOVERI non si vede traccia
Una repubblica democratica fondata sul lavoro. I veri fascisti sono coloro che hanno,in questo ultimo 20ennio,o forse anche più,permesso a migliaia aziende di de localizzare all’estero la loro produzione,e di lasciare sul lastrico,sia lo stato,che molte famiglie.prendiamocela con quei sapientoni che lo hanno accettato senza curarsene delle conseguenze. Non ci rimane certo che trovare un capo espiatorio a cui puntare il dito. Giusto manifestare ma per finalità costruttive.per la nostra storia vissuta riesumare vecchi spettri fascisti non conviene a nessuno.
Insediamenti preistorici nelle Marche
Nelle Marche, le testimonianze più antiche della presenza umana sono rappresentate dagli strumenti e dalle industrie litiche dei gruppi cacciatori e raccoglitori che popolarono la regione del Paleolitico inferiore – medio. Il Paleolitico superiore risulta maggiormente documentato, sia per i numerosi scavi sistematici condotti nei giacimenti di Ponte di Pietra, Fosso Mergaoni, Grotta della Ferrovia, Grotta del Prete, Serravalle di Chienti, che probabilmente per un effettivo maggiore popolamento della regione in tale epoca. I gruppi umani del Paleolitico superiore si sono prevalentemente insediati in grotta, in ripari sotto la roccia, oppure in siti all’aperto (come quello di Madonna dell’Ospedale di Cingoli). Le uniche manifestazioni artistiche per tale periodo sono costituite dal ciottolo decorato con motivi lineari forse riferibili a un sistema di annotazione rinvenuto a Grotta della Ferrovia, nella terra di risulta di scavi clandestini, e dal “Ciottolo di Tolentino” (Museo archeologico nazionale delle Marche, di Ancona). Quest’ultimo, chiaro, ma isolato documento di arte figurativa, presenta motivi incisi su entrambe le facce. Da un lato vi è una figura femminile con testa di animale, seni e triangolo pubico evidenziati, dall’altro il muso di un altro animale e la ramificazione di un corno di cervo. Dopo l’ultima glaciazione wurmiana, intorno ai 10 mila anni fa, con il Mesolitico migliorano le condizioni climatiche e ambientali (ritiro dei ghiacciai), che determinano quindi la necessità di modificare il sistema di vita e lo strumentario. L’unico giacimento marchigiano riferibile a questo periodo è quello di Pievetorina. Secondo le datazioni effettuate, il processo di neolitizzazione si attua nel corso del VI millennio a.C. L’insediamento di Maddalena di Muccia (MC) datato 5.760 – 5.255 a.C. può essere infatti già definito neolitico, sotto tutti gli aspetti, nonostante l’industria litica sia ancora fortemente legata alla tradizione mesolitica. Della coltivazione dei cereali testimoniano sia le accette di pietra levigata, strumento indispensabile insieme con il fuoco per disboscare la terra da coltivare, sia le lamelle si selce con la caratteristica usura traslucida dei margini acquistata tagliando i gambi delle spighe, nonché le macine di pietra usate per triturare i chicchi dei cereali. L’esame dei resti faunistici evidenzia un’economia di tipo misto in cui l’allevamento di animali domestici (maiale, pecora, capra e bove) ha ormai una notevole importanza anche se resta affiancato da un’attività di caccia abbastanza consistente (cervi, caprioli, orsi, cinghiali, gatti selvatici, tassi, puzzole, lepri, etc…) nella quale poteva trovare impiego il cane. Alcuni ami in osso documentano anche l’attività della pesca. Strettamente connesso con l’economia produttiva di tipo neolitico è l’insediamento stabile. Tuttavia, alla Maddalena di Muccia non sono stati trovati resti di strutture abitative; ci sfugge la funzione di numerose cavità scavate nel terreno sterile, l’una accanto all’altra, senza alcun ordine apparente. All’uomo neolitico si deve, inoltre, lo sviluppo della navigazione a vista, che gli consentì di raggiungere isole anche lontane dalla terraferma. Di ciò è testimone tra l’altro l’ossidiana, vetro naturale di formazione vulcanica presente in pochissime isole del Mediterraneo, tra cui Lipari, da dove con ogni probabilità provengono anche le lamelle trovate alla Maddalena.
Santa Maria in Selva è il primo e unico sito neolitico marchigiano di cui conosciamo i tipi di cereali che venivano coltivati. Alcune impronte di cereali nel cosiddetto intonaco di capanna sono infatti state identificate come pertinenti a orzo e frumento. Sempre a Santa Maria in Selva sono stati rinvenuti frammenti di rame che ci confermano la datazione di questa facies al Neolitico finale. La sporadica comparsa del metallo non segna la fine del mondo culturale neolitico, che continua a svilupparsi, prima dell’affermarsi delle culture classiche eneolitiche (Eneolitico, o Età del rame, III millennio a.C.). Di lì a poco, anche le Marche entreranno nell’età dei metalli; lo sviluppo della metallurgia produrrà grandi trasformazioni in campo socio – economico. Per l’Eneolitico, nell’area intorno al Monte Conero, sono conosciuti sepolcreti con tombe per lo più a grotticella artificiale e con oggetti di corredo (per esempio i vasi a fiasco), che trovano confronto soprattutto nella facies tosco – laziale di Rinaldone. La fine del III e tutto il II millennio a. C. corrispondono in Italia all’età del Bronzo: un periodo cruciale della preistoria, in cui la circolazione del metallo, divenuto più comune, comincia ad assumere un peso economico che si riflette sulla struttura della società. Per la prima volta infatti è possibile tramite il metallo accumulare la ricchezza in forma non deperibile; questo fenomeno si era già verificato nel vicino Oriente e in Egeo, portando alla costituzione di organismi centrali di tipo diverso. A partire dal Bronzo medio, l’Italia meridionale viene direttamente in contatto con queste civiltà più evolute, attraverso i traffici micenei. La fase più antica dell’Età del bronzo nelle Marche è ancora poco conosciuta; alcuni siti, come S. Paolina di Filottrano e Moscosi di Cingoli, documentano un livello di vita piuttosto elevato, ancora fondamentalmente imperniato sull’agricoltura integrata con l’allevamento, ma in cui si praticano ormai attività artigianali e semispecializzate, come la tessitura, la lavorazione dell’osso e del corno e probabilmente la metallurgia. In questi stessi centri, peraltro, circolano idee e prodotti terramaricoli, importati dall’area padana, che vengono assorbiti e reinterpretati nelle produzioni locali. Da sottolineare che, nella provincia di Macerata sono presenti Giacimenti di resti faunistici a Serravalle di Chienti, in località Collecurti. La fauna di Collecurti ha un’età di circa 900.000 mila anni e insieme ai rinvenimenti di Olivola, Tasso e Farneta in Toscana e Pietra fitta in Umbria, costituisce un riferimento sicuro per lo studio del paesaggio pleistocenico; il Paleolitico corrisponde geologicamente al Plistocene e occupa l’arco cronologico dalle origini fino alla fine dell’ultima glaciazione, vale a dire fino a circa 10 mila anni da oggi.
Per chi vede nel sign.troiani,l’incarnifazione di un ufficiale delle SS,e’ora da farsi analizzare da qualcuno.
La stragrande maggioranza dei civitanovesi e degli italiani non si riconosce in questa manifestazione fuori dal tempo ( il fascismo è storia chiusa da molto tempo ) ho letto che una esimia signora ha detto che lei vuole il meticciato in Italia, bene che si prenda lei o faccia sposare i suoi congiunti con stranieri e sarà soddisfatta. Tutte parole, parole,parole….
finalmente ne hanno trovato uno….
Egregio signor Ferrari, come mai non è arrivato anche alla preistoria, per così dire, contemporanea, quella di ieri, tanto per intenderci; forse perché è fin troppo evidente e già documentata!? gv
…A Vallesi: in Italia una dittatura comunista non c’è mai stata. A Valenti: quindi Troiani poretto ha solo esternato dei messaggini in libertà, cosette innocue per un vicesindaco? Dopodiché non vedo perché siano stati chiusi i negozi, sto gruppo di manifestanti non mi sembra armato? Sempre i soliti, i commercianti, che per due lire in meno protestano sempre…tranquilli adesso Ciarapica ve farà recuperà! Sui valori fondanti, chiederei di cambiare la Costituzione e farla riscrivere a Salvini e Di Maio, loro sì che ne hanno di valori da tramandare….
Per Sagripanti. Nella revisione della carta costituzionale io metterei anche rappresentanti qualificati dei centri sociali.
Evidentemente per Valenti il fascista vicesindaco Troiani è un democratico galantuomo…
…a Sagripanti: in Italia una dittatura comunista non c’è mai stata, no, c’è stato solo un partito comunista con un enorme potere, che ha fatto anche i danni che ha fatto, credo, e che prendeva quattrini ed ordini dal partito comunista russo, il quale sappiamo bene che razza di dittatura era; il fascismo al confronto era una dittatura all’acqua di rose (senza per questo, ovviamente, che io voglia difenderlo). Ma Lei che libri ha letto di storia, quelli che regalano, si fa per dire, su certi quotidiani, o sui libri di storia a fumetti di certi autori!? Quel che sostiene Lei, come tanti altri che, presumo, non hanno più argomenti per contrastare un voto democratico e popolare che gli ha tolto un po’ di potere (spero..), non ha più senso dopo più di settant’anni, cerchi altri argomenti, e che non siano ancora, per favore, che Salvini è fascista (solo perché non vuole far entrare più delinquenti in Italia), che siamo razzisti e xenofobi, che c’è il pericolo del ritorno al fascismo e che Gesù, mi pare, sia morto di freddo e che forse era nero. Le persone, e molte di più di quante Lei possa pensare, hanno aperto gli occhi, non si fanno più abbindolare tanto facilmente, anche se poi, persone come Lei, gridano al populismo, tranne quando le stesse persone votavano, prima, a sinistra. Ossequi signor Sagripanti.
Per Feliciotti. Gli antidemocratici che rappresentano solo se stessi non meritano di essere ricordati con una manifestazione.
E che cosa meritano invece, secondo lei Iacobini?
Per Feliciotti. Meritano di essere ascoltati per vedere se le loro sono convinzioni radicate oppure solo pregiudizi. Il che non rappresenta certo un invito a mettere in atto le loro opinioni se illecite. Non è utopistico ritenere che possono avvicinarsi ad ideali democratici: finché non si prova non si può sapere. Stiamo d’altronde parlando di una persona, non di un gruppo.
Su un cartello hanno scritto: “uniti contro fascismo, razzismo, SESSISMO” ma cosa c’entra il sesso? Poveretti!
Per Serafini. Io una spiegazione me la sarei data. Sono uniti contro quelli che amano solo il sesso opposto al loro, ossia gli uomini le donne e le donne gli uomini. Invece non sono né anticlericali né antimonarchici.
per Iacobini: stiamo parlando appunto di una persona che però non rappresenta se stessa, ma un’istituzione, in questo caso un ente locale. Scusi ma le sembra normale, per un vicesindaco di una giunta comunale, esternare quelle parole sul web???? Per la carica che ricopre, il fascista Troiani dovrebbe avere come minimo la dignità di dimettersi, ma temo proprio che non lo farà mai.
Per Feliciotti. Quantomeno dovrebbe scusarsi con tutti per le assurdità che ha scritto e impegnarsi a esprimere le sue idee senza offendere più nessuno. Inoltre, non avendo – per quanto mi consta – proseliti, né lui né Traini rappresentano un pericolo concreto con quello che detto e fatto. Questo secondo me.