Foto d’archivio
Falsi alloggi per extracomunitari, scoperto un racket per ottenere il permesso di soggiorno: otto persone nei guai. E’ questo l’esito di un’operazione condotta dalla polizia coordinata dall’Ufficio immigrazione della questura diretto dal vicequestore Maurizio Marcucci su disposizione del questore Antonio Pignataro. Al centro dell’operazione un appartamento di Civitanova, sui cui si sono concentrati le indagini fin da settembre. Per ottenere il permesso di soggiorno o il rinnovo, infatti, è necessario dimostrare di avere un alloggio certo. Questa è una delle condizioni imprescindibili. Secondo la documentazione analizzata dagli agenti della questura, in quell’appartamento di Civitanova avrebbero dovuto esserci 12 extracomunitari. Così risultava dagli atti prodotti dai quei cittadini per ottenere il permesso di soggiorno. Quando però i poliziotti sono entrati, hanno visto che la casa era composta da una sola camera da letto con all’interno un letto matrimoniale e due singoli, già occupati dal nucleo familiare del titolare del contratto di locazione. Insomma la casa era occupata da due adulti e due ragazzi e basta. Nonostante questo, M. Z. cittadino pakistano di 43 anni, titolare del contratto di affitto, ha dichiarato di ospitare altri 7 connazionali. Da qui gli agenti hanno ricostruito l’illecito: i sette presunti ospiti del 43enne in pratica hanno tentato di ottenere o hanno già ottenuto in maniera fraudolenta il rinnovo del proprio permesso di soggiorno allegando una certificazione relativa alla disponibilità di alloggio non veritiera. A seguito di tale accertamento quindi, sono stati adottati complessivamente 7 provvedimenti amministrativi di revoca o di rifiuto del permesso di soggiorno in corso di notifica agli interessati e ieri è stata, inoltre, inviata un’informativa di reato alla procura per 8 extracomunitari, tra i quali il 43enne titolare del contratto di affitto dell’appartamento segnalato per falsità ideologica commessa dal privato. Mentre tutti gli altri dovranno rispondere di violazione del Testo unico sull’immigrazione, per aver prodotto documentazione falsa attestante l’effettiva disponibilità di un alloggio. A Macerata invece sono stati rintracciati ed espulsi due cittadini extracomunitari, rispettivamente, di nazionalità pakistana e senegalese, quest’ultimo già noto per reati inerenti la contraffazione di marchi, risultati entrambi clandestini.
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Se il senegalese era noto per la contraffazione di marchi è strano che non fosse noto anche come clandestino.
…ma nooo, probabilmente era solo una succursale dell’Hotel Paradiso di Porto Recanati, ed i residenti erano tutti al lavoro per pagarci i contributi; state sempre a pensar male!! gv
piangeranno per mesi pensando a quello di cui sono stati accusati
Per Gatti. E’ evidente che non conoscessero il “Servizio Alloggiati” della Polizia di Stato.