di Enrico Maria Scattolini
IL TECNICO PUO’ ESSERE DISCUSSO, l’uomo s’impone! (+).
LA PANCHINA DELL’ H.R. Maceratese potrebbe anche scivolare da sotto la schiena di Francesco Moriconi (-).
NON A CASO LUI vi si siede poco: probabilmente per trovare più libertà di movimento entro i lati del rettangolo della sua “zona tecnica”, oppure proprio per evitare di ruzzolare gambe all’aria, platealmente, in mezzo allo stadio (-).
MA QUESTI SONO I RISCHI del suo mestiere, da affrontare con filosofia (+).
COME HANNO AVUTO MODO DI SPERIMENTARLO i suoi predecessori prima della sosta sabbatica, sia pure nei ruvidi contatti con realtà diverse dall’Helvia Recina (-).
IN PARTICOLARE MAGI E GIUNTI, che fuori confine non sono stati capaci di esprimersi al livello delle attese (-).
CON LA DIFFERENZA che quest’esperienza Moriconi la patirebbe a Macerata…
A LUI PERO’ LA RASSEGNAZIONE non piace (+). E neanche l’ipocrisia di lagnarsi sulla spalla altrui.
MI HANNO FRANCAMENTE COLPITO (+) in sala stampa, al termine della partita contro Futura 96, la sua folgorante dichiarazione d’amore per il proprio lavoro, neanche sfiorato dalle preoccupazioni dei benefici economici di controparte; la sua volontà di «….scalare la montagna»; la speranza di potercela fare «…perchè i playoff sono lì a soli tre punti»; sostenuta dalla consapevolezza che la «…squadra sta crescendo»; ed infine l’orgoglio di volere andare sino in fondo «anche se non pagato».
BEN SAPENDO CHE CROCIONI i suoi impegni li mantiene (+), ma consapevole che a decidere sarà il presidente insieme ai propri collaboratori.
QUESTO PER TESTIMONIARE che l’uomo Moriconi …c’e’!!! (+). Ed è una bella persona.
E L’ALLENATORE?
QUI LA RISPOSTA è più sfumata (-). Al netto di quella parte di tifoseria che al termine del match con i fermani di Futura 96 – a mio parere giocato complessivamente bene, soprattutto nella ripresa – è stata invece fragorosa nel manifestare il suo dissenso nei confronti del mister portorecanatese.
HO GIA’ SCRITTO CHE LA RATA E’ NATA IBRIDA (-): né muscolare/di categoria, e quindi a suo agio in un campionato di combattimento com’è quello di Promozione regionale; né tecnica, e perciò capace d’imporsi in uno stadio “aperto” come l’Helvia Recina.
UN MIX fra i due dna, che ne ha reso difficile l’assemblaggio; addirittura al limite dell’impossibile al sopraggiungere della interminabile catena d’infortuni (-).
QUELLO SUBITO DA BRUGIAPAGLIA (devastante per i progetti di Moriconi) ha messo a nudo la carenza del centrocampo, costretto a rinunciare a Bigoni, schierato indietro al posto del terzino recanatese.
IN OGNI CASO, la linea mediana difetta di …illuminazione nella fase di fraseggio. Cosicchè l’azione è inevitabilmente monocorde sugli esterni. Di livello superiore alla categoria (+), ma quasi sempre super controllati dalle difese rivali sia all’Helvia Recina, con il ricorso a spietate marcature spesso in soprannumero, ma soprattutto nei campetti di provincia. Dove tutto e’ più facile.
L’INOFFENSIVO POSIZIONAMENTO DI LA CAVA sul centro delle aree avversarie (-) ha finito per spuntare anche l’arma migliore di Mongiello ed Agostinelli: i cross dagli out di fondo campo. Talchè l’attacco biancorosso risulta il più anemico del raggruppamento.
IN CONFERENZA STAMPA, Moriconi – che giustamente attribuisce assoluta importanza all’abilità di movimento di un centravanti (+) – ha ricordato che almeno altri quattro/cinque esperti interpreti di questo ruolo, contattati in estate dalla Rata, hanno rifiutato l’offerta per non scendere di categoria.
POSSIBILE che era tutto lì?
IL DIVORZIO CON LA CAVA dimostra come l’HR Maceratese sia intenzionata a fare sul serio ritornando sul mercato (+) e, conseguentemente, è la conferma degli immutati obiettivi di un torneo di alto livello del presidente Crocioni.
PERO’ LA FRETTA CON CUI E’ STATO FORMALIZZATO paradossalmente fa rimpiangere il centrattacco umbro, sinora sostituito dall’under Massini (+). Un interessante ragazzino tuttocuore, ma certo non un ariete. Per fisico e caratteristiche tecniche.
LA DOMANDA L’HO POSTA L’ALTRO IERI A MORICONI, la risposta è stata che non si poteva fare diversamente. Da interpretare (-).
IN OGNI CASO E’ EVIDENTE che qualcosa di più si sarebbe potuto combinare durante la campagna acquisti. Anche se, nella circostanza, la squalifica dell’argentino Cejias ha indubbiamente aggravato la situazione.
INSOMMA, i motivi di critica all’attività di Moriconi non mancano; e sono anche solidi (-).
PERO’ SAREBBERO RIMASTI SOTTO TRACCIA, in attesa di opportune ed auspicate correzioni attraverso l’imminente riapertura delle liste decembrine (+), se la Rata si fosse assicurato – come ampiamente meritato contro l’Atletico Centobuchi e certamente non rubato alla prestigiosa Futura 96 – il doppio turno casalingo.
QUATTRO PUNTI CHE FANNO LA DIFFERENZA (-) fra l’attuale (reale) confine con i playout e l’appartenenza invece alla (teorica) aristocrazia del girone.
E CHE POTREBBERO fare il destino (-) di Francesco Moriconi.
***
Domani, mercoledì, alle 18,30 i biancorossi in campo all’Helvia Recina per la gara di Coppa contro il Potenza Picena. Aperta solo la tribuna, biglietti a 5 euro.
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L’allenatore ha certamente le sue responsabilità ma, a mio parere, i maggiori responsabili di questa situazione sono coloro che hanno costruito la squadra e che dovrebbero essere allontanati prima di tutti (vedasi ad esempio le scelte di cedere Badiali e Montanari per non parlare di Ramadori che nell’Helvia Recina avevano realizzato molti goals nella stagione precedente). Poi la ciliegina sulla torta è stata quella di aver tagliato anticipatamente La Cava anche in considerazione della squalifica per 2 giornate di Cejas. Con un attaccante di peso le ultime due partite casalinghe, viste le occasioni create, con tutta probabilità sarebbero state vinte.
Inoltre non va dimenticata l’incredibile serie di infortuni che ha penalizzato la squadra per 4/5 giornate in difesa ed a centrocampo con Brugiapaglia, Foglia e Tartari out per tutta la stagione.
Saluti.
D’accordo Rita.Pero’ ritengo che Moriconi abbia avuto un ruolo importante nelle scelte di mercato dell’estate scorsa.Mi sorprenderebbe il contrario.
Caro Guirrì, ma come si fa a tenersi un allenatore (parlo come tecnico e non mi permetto di giudicare l’uomo, certamente una persona eccellente) che per paura di essere esonerato rinuncia anche a quel piccolo compenso che la categoria gli permette, pur sapendo che lo spogliatoio non vede l’ora di cambiare. Mi dispiace non vederci allo stadio, ma io sono come lo…….spogliatoio.
Ha ragione Pagnanelli : Quando tutto ti è contro , buonsenso e soprattutto dignità ti consiglierebbero a mollare !!