di Laura Boccanera
(foto Federico De Marco)
«Si è formata un’isola di terra nell’alveo del Chienti, occorre intervenire subito». L’allarme è lanciato dal coordinatore della Protezione civile comunale di Civitanova Aurelio Del Medico che questa mattina assieme ai volontari ha effettuato un monitoraggio dei corsi d’acqua della città. Un’opera di controllo e ispezione tanto più preziosa specie in questo periodo di temperature anomale e violenti temporali.
L’allerta meteo che ha flagellato l’Italia provocando nubifragi e facendo contare anche vittime, a Civitanova è stata più benevola e fortunatamente non ha provocato danni. Ma in questi casi la prevenzione è fondamentale e in questa direzione va l’appello di Del medico, preoccupato soprattutto per la situazione del Chienti. «E’ il fiume di maggior portata, dove spesso si creano delle paratie che ostruiscono il deflusso delle acque a mare – ha sottolineato Del Medico – in prossimità del ponte di comunicazione sulla statale 16 si è ingrandito l’isolotto di ghiaia sorretta da vegetazione di alto fusto nel pieno dell’alveo del fiume. Un fenomeno non di poco conto che sta cambiando radicalmente il decorso delle acque. E’ pertanto necessario intervenire immediatamente con tecniche di pulitura meccanica del letto da cumuli di ghiaia e dalla vegetazione arbustiva, togliere tronchi e rimuovere tutti quei materiali che costituiscono ostacoli o restringimenti al deflusso. Inoltre, in vari tratti del percorso, gli argini appaiono fortemente bassi e insufficienti a contenere eventuali piene». Controllati nel corso della giornata anche i fossi Castellaro, Caronte e Maranello che sono limitrofi alle abitazioni. Ispezionato anche il confine a nord del fiume Asola dove si è formata una paratia di sabbia nello sbocco a mare che crea difficoltà del deflusso delle acque. In questo momento, il tratto sottostante il ponte della ferrovia è inaccessibile per via del ristagno dell’acqua, che preclude l’accesso al mare. «In considerazione della sempre più difficile previsione dei livelli di precipitazione che caratterizzano ormai il nostro clima – conclude Del Medico – è auspicabile una maggiore attenzione agli impatti che i cambianti climatici possono avere sul nostro territorio e quindi la predisposizione di piani di sicurezza sempre più aggiornati, sotto la guida di tecnici abilitati, a salvaguardia della pubblica incolumità».
Una volta erano i frontisti a tenerlo pulito, cn costi azzerati x la pubblica amministrazione, provateci oggi ad entrare nel letto del fiume a fare legna,.....vi arrestano.Geni ke nn siete altro!!
Come la mettete poi con i verdi ?????? Secondo loro vietatissimo È !!!
Complimenti....la prevenzione è la prima cosa da fare....
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Il fiume è un ecosistema azonale, che necessita dei suoi spazi (spesso sottratti da urbanizzazioni selvagge in deroga a PAI e PPAR) e che va “gestito” a livello di bacino idrogeologico, non di singolo comune.
E’ certamente importante garantire il corretto deflusso delle acque a Civitanova Marche, ma occorre guardare anche a monte: riattivazione della rete dei canali secondari, individuazione di casse d’espansione e di aree di laminazione, piantumazione degli argini con specie autoctone, eliminazione della vegetazione dall’alveo attivo, ripristino di zone meandriformi, ecc.
E’ necessaria una collaborazione tra gli enti interessati, l’Autorità di Bacino ed i professionisti del settore (geologi, naturalisti, biologi, ecc.): per fiumi marchigiani si spendono ciclicamente tanti soldi per operazioni di “pulizia” e di rettificazione del corso fluviale (visto più come un canale idraulico che come un ecosistema) che spesso non risolvono alcun problema, anzi…