di Gianluca Ginella
È morta per una rottura dell’aorta Luigia Porro, ma quanto accaduto non è legato all’endoscopia svolta dal medico della clinica Marchetti di Macerata. Questo in sintesi l’esito dell’autopsia svolta questa mattina dal medico legale Christian D’Ovidio dell’università di Chieti. L’esame è durato circa 4 ore all’obitorio di Macerata e si è conclusa verso le 13,10. La donna era morta a 69 anni lo scorso lunedì dopo essere andata a fare un esame alla clinica Marchetti su prescrizione del suo medico. Dall’autopsia svolta da D’Ovidio (nominato dalla procura), alla presenza del medico legale Francesca Tombesi, nominata come consulente dalla famiglia di Luigia Porro (assistita dall’avvocato Antonella Natale), è emerso che la donna soffriva di una patologia che ha portato alla rottura dell’aorta ascendente.
Ma quanto successo per il consulente della procura non è in alcun modo legato all’operato del medico della clinica che è stato indagato per omicidio colposo (si tratta comunque di un atto dovuto per consentirgli di partecipare agli accertamenti nominando un proprio consulente). Il medico aveva introdotto un sondino per svolgere una endoscopia ma aveva subito interrotto l’esame perché aveva riscontrato la presenza di una ostruzione all’altezza dell’esofago. La donna da qualche tempo lamentava dei dolori e secondo quanto accertato con l’autopsia è possibile fossero legati all’aorta che si stava rompendo. Luigia Porro, casalinga, viveva a Montelupone con il marito Luigi Stortoni. La coppia ha una figlia, Silvia.
Il funerale è stato fissato per domani alle 15 nella chiesa collegiata di Montelupone, sarà curato dalle pompe funebri Carestia.
Dramma alla clinica Marchetti, dall’autopsia le risposte per fare chiarezza
R.I.P.
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