Alessandra Mussolini all’Hotel House
di Laura Boccanera
(foto di Federico De Marco)
«C’è una via alternativa rispetto alla demolizione, l’Hotel House potrebbe essere riqualificato, ognuno chiaramente dovrebbe prendersi le proprie responsabilità, l’ente locale da solo può fare poco». L’europarlamentare del Partito popolare Europeo Alessandra Mussolini in visita questa mattina al palazzone multietnico di Porto Recanati.
Il summit in Comune
Prima del giro all’esterno dell’edificio la Mussolini, accompagnata da Deborah Pantana (consigliere comunale a Macerata per Forza Italia), si è intrattenuta in Comune con il sindaco Roberto Mozzicafreddo e il vice Rosalba Ubaldi. L’europarlamentare ha ascoltato le problematiche relative alla presenza dei numerosi stranieri, ma soprattutto quelle legate alla gestione dell’House, edificio privato, ma con problematiche che ricadono sulla collettività. La visita al popoloso condominio però ha raccontato anche un’altra storia alla Mussolini, quella delle seconde generazioni di nuovi cittadini che l’hanno accolta a braccia aperte e le hanno mostrato anche il bello dell’Hotel House. Scortata da un gruppetto di giovani studenti di 12 anni la Mussolini ha sottolineato come i problemi di convivenza non sembrano essere così evidenti tanto da poter supporre la possibilità di riqualificare piuttosto che demolire l’edificio.
Alessandra Mussolini mentre acquista una confezione di datteri in un negozio di alimentari bengalese
«L’Hotel House può anche essere una risorsa – ha detto – è incredibile che qui vivano così tante etnie». Da risanare invece al più presto la presenza di gruppi di criminali all’interno della struttura, dando priorità alla sicurezza e alla legalità: «Questi bambini sono molto assennati, responsabili, hanno il diritto di crescere lontano dagli spacciatori». La politica romana è arrivata prima in Comune dove il sindaco e il vice hanno illustrato la situazione, raccontando numeri, problemi, rapporti con le forze dell’ordine, e anche della frustrazione di non poter fare di più. La Mussolini ha ascoltato e ha promesso di portare la discussione nelle sedi opportune, affinché ciascun ente si assuma la sua parte di responsabilità rispetto all’Hotel House e impegnandosi per la creazione di un tavolo di discussione. «La priorità è la sicurezza e la legalità – ha aggiunto – poi potrebbe esserci anche una via diversa rispetto alla demolizione, ovvero la sistemazione. Ci sono problematiche che potrebbero essere risolte attraverso nuove leggi. Ad esempio la difficoltà di censire e individuare chi qui risiede è un limite per il Comune che non può fare tutto da solo. L’ente locale non può accollarsi una spesa di tale portata, anche la Regione sia coerente e faccia ciò che è in suo potere. Un’altra ipotesi potrebbe essere quella di un commissario per lagestione della problematica».
Mussolini con i ragazzini dell’Hotel House
Dopo l’incontro ufficiale la Mussolini ha voluto incontrare i residenti: ad attenderla un’inquilina italiana dell’House e tantissimi ragazzini che di ritorno da scuola si sono fermati, prima a stringere le mani delle tante forze dell’ordine presenti e poi, incuriositi da telecamere e corteo, a parlare con la Mussolini che si è intrattenuta a lungo con loro, visitando i luoghi da loro frequentati, dal campetto al parco coi giochi, parlando di “Bello figo”, ma anche del loro futuro. Sono le seconde generazioni dell’Hotel House, hanno padri che lavorano come pizzaioli, lavapiatti, operai. Vanno a scuola, sono nati a Recanati e giocano a calcio con le società sportive locali, «abbiamo tanti amici di Porto Recanati, ma qua loro non vengono mai, siamo sempre noi ad andare a casa loro». Storie che toccano la Mussolini che si ferma anche in un negozio bengalese di prodotti alimentari e compra dei datteri. Tra i tanti che le si avvicinano anche il maggior proprietario italiano di appartamenti affittati all’interno dell’House, che manifesta con la mano destra alzata la nostalgia per il nonno dell’europarlamentare, che tra gli imbarazzi viene diplomaticamente portata via dal suo staff e invitata a proseguire il giro.
(servizio aggiornato alle 18,25)
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E’ chiaro che se i proprietari degli immobili pagano le spese condominiali ordinarie e straordinarie la riqualificazione diventa possibile. Il punto è sempre quello, chiunque sia il visitatore di turno.
Con i soldi di chi? Come? Perchè non ci va a vivere lei per iniziare la riqualificazione? La maggior parte degli inquilini sono delinquenti, quindi prima ci vorrebbe ben altro credo.
Ma che vanno a fare lì i politici? A illudere i condòmini che i loro debiti saranno pagati da altri? Le uniche ‘visite’ che hanno senso sono quelle delle forze dell’ordine per reprimere i reati. Se gli ascensori sono rotti perché i condòmini non ne pagano la riparazione, saliranno e scenderanno a piedi.
giretto fatto…tutto apposto…
carissimi di CM, bisogna aver coraggio, ieri articoli con commenti bloccati non lo trovo affatto corretto in un giornale online, voglio continuare a sperare nella libertà sia vostra di pubblicare sia dei lettori che mostrano il desiderio civico di esprimere una propria opinione. saluti a tutti dello staff di CM
Sfilatona di parlamentari, questori ed affini. Adesso lo stato fa la comparsata fino al prossimo ‘incidente’, ma dove era il questore quando permetteva la formazione di un ghetto? Dove era l’amministrazione del territorio che proprio questo tipo di problematiche deve evitare? Dove era l’emanazione dello stato centrale quando tutti sapevano ? Mica ieri , manco l’altro ieri.
E quanto sono spregevoli poi quelli che l’amministrazione l’hanno fatta ed oggi si presentano a fare i ciceroni, mentre quando potevano fare qualcosa hanno pensato bene di fare altro come la signora Ubaldi che compare sempre in queste belle foto.
Immancabile il commento di Ìacobini,non ne lascia una,sa tutto di tutti,che fenomeno!
Ho visto solo le foto, evito di leggere il testo perché mi verrebbe da vomitare, vedere la Mussolini circondata dagli inquilini e riparlare di riqualificazione.
Che abbia subito l’ipnosi nell’incontro con Carancini?