di Gianluca Ginella
Da inizio anno 245 arresti e circa 2.500 denunce in provincia di cui circa 800 per spaccio di droga. Sono i numeri del giro di vite che è stato dato in provincia dopo i fatti di Pamela e Traini. «Macerata è una città sicura» dice il questore Antonio Pignataro, inviato in provincia dal capo della polizia con l’input di dare una svolta e garantire la sicurezza. E i numeri dicono che il percorso è stato intrapreso e di strada ne è stata già fatta parecchia nella direzione indicata. Non che non esistano più situazioni di spaccio ma, dice il questore, «E’ notevolmente diminuito». Il numero uno della questura chiarisce: «Macerata non merita di essere definita una città insicura. Perché non è vero». E sull’input dato dal capo della polizia spiega: «ha voluto rassicurare i cittadini e intervenire in modo pesante per garantire la sicurezza. Ci siamo riusciti. Da inizio anno ci sono stati circa 250 arresti e 2.500 denunce. Il merito è della polizia, dei carabinieri e della Finanza. Come autorità di pubblica sicurezza tengo a sottolineare l’impegno del comandante dei carabinieri, il colonnello Michele Roberti e del comandante della Guardia di finanza, il colonnello Amedeo Gravina. Inoltre abbiamo un procuratore – ha detto ancora Pignataro – che mi ha guidato giorno dopo giorno in questo difficile percorso per arrivare dove siamo arrivati. La città è stata ripulita». La polizia, i carabinieri e la Finanza continuano a monitorare e controllare i punti di spaccio della città, quelli dove sono avvenuti gli arresti e ci sono state le denunce. Tra questi c’è il parco di Fontescodella.
Lì, sabato, sono stati effettuati dei controlli della polizia, che hanno riguardato anche altre aree verdi in città. Durante il controllo al parco di Fontescodella, gli agenti hanno notato tre giovani d’origine africana e due ragazzi italiani mentre parlavano tra di loro. Visti gli agenti i giovani sono fuggiti. Uno di loro, del Gambia, è stato fermato e ha iniziato a inveire contro gli uomini della volante e ha opposto una forte resistenza per evitare il controllo. Il giovane è stato denunciato per resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Dagli accertamenti è emerso che l’uomo era già noto per reati di spaccio ed era stato arrestato il 19 luglio. Durante i servizi di controllo, da inizio anno sono stati 15 gli uomini delle forze dell’ordine costretti a sottoporsi a cure sanitarie perché aggrediti. La polizia invita inoltre i cittadini a collaborare e segnalare se notano qualcosa di sospetto purché però siano notizie fondate e non frutto di suggestione o allarmismi.
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..mah..io non canterei già vittoria, di..sicuro; ma, comunque, doveva accadere tutto quel che è accaduto per iniziare a fare qualcosa di serio sul fronte della sicurezza!? gv
Sul fronte della droga può darsi,ma certamente no su quello della sicurezza stradale,dal momento che “tutti “guidano utilizzando il cellulare.Credo che il fenomeno sia sotto gli occhi di tutti,comprese le forze dell’ordine.
Grazie Questore Antonio Pignataro. Occorre decisione e determinazione per combattere la criminalità ma è importante “l’aiuto” della magistratura.
Aggredire un poliziotto o un carabiniere dovrebbe secondo il codice comportare una condanna a 5 anni di reclusione. Perché non si fa?
Stavolta concordo in pieno col sig. Vallesi.E prima?Il fatto di essere un’isola felice ha contribuito al rilassamento generale e favorito l’aumento del malaffare,quindi continuare sulla linea dura e tolleranza zero specialmente su spaccio e consumo.
AVANTI!
Signor Poloni, quale onore!! Cordialmente. gv
Peraltro quando è aggredito un migrante subito nei tg e nelle prime pagine dei giornali ci si vergogna del razzismo, quando è aggredito un poliziotto non si vergogna nessuno… ah questi intellettuali organici divenuti intellettuali partenopei…