Lettera aperta al sindaco di Civitanova dal direttore artistico e ideatore del Futura Festival, Gino Troli, che è ancora in attesa di una decisione del Comune sul destino della manifestazione. La decisione di scrivere la lettera in questo momento è legata a «due avvenimenti in particolare: la vostra non convocazione (avevo chiesto di incontrarci verso il 15 luglio per i necessari tempi di preparazione di un festival, siamo a fine agosto) e la dolorosa vicenda della appropriazione da parte della città di Viterbo del marchio di Futura Festival» dice Troli. La questione del nome: «Spero che questo festival viterbese abbia per superficialità e approssimazione, e non con dolo, assunto una denominazione già esistente da cinque anni da noi. Sarebbe bastato fare una ricognizione in rete per constatare che Civitanova svolgeva con questo titolo un evento culturale da lungo tempo e con una evidente riconoscibilità nazionale – dice Troli –. Hanno invece con disinvoltura attribuito lo stesso nome al loro festival, un plagio vero e proprio. Un fatto che mi colpisce amaramente, mi chiedo però: perché l’azienda non è intervenuta subito a tutela del marchio registrato? Inoltre: è stata davvero rinnovata la registrazione per il 2018? Nessuno si è accorto a luglio del festival in corso a Viterbo? L’azienda ha ritenuto di non reagire o non ha potuto agire? Mi faccio queste domande perché chi di dovere risponda. È vero, non sono io il proprietario, ma chiunque sa che Futura è frutto di un mio progetto ceduto all’Azienda Teatri». Troli dice che si sarebbe atteso la difesa del marchio del festival da parte dell’amministrazione «che il sindaco Ciarapica e l’assessore Gabellieri mi hanno detto più volte di apprezzare e considerare una risorsa per Civitanova». Troli poi parla del mancato incontro con il sindaco. «Si è parlato da parte dell’amministrazione più volte di un possibile progetto di una continuità del festival in un periodo post-estivo, ottobre o autunno, con una formula più cittadina concentrata in un festival o articolata in una rassegna di appuntamenti, gli Incontri di Futura. Ho preavvertito i collaboratori storici come Arcangeli, Boncinelli, Di Paolo, La Porta, Santoni, creando attesa e interesse. Mi era parsa percorribile questa strada, siamo invece alla fine di agosto e mai ho avuto da giugno un segno di qualche volontà concreta e la dimensione di quale fosse l’impegno del comune o dell’Azienda Teatri». Troli prosegue «Che Futura non abbia più futuro sembra essere uno scherzo del destino. Forse lo ha capito Viterbo, io lo capisco ora. Cinque anni di lavoro, una media di 90 ospiti a edizione, da Augé a Bauman, da Sorrentino a Moretti, non sono bastati a convincere l’amministrazione a sostenere un evento culturale che ritenevamo utile all’immagine della città e alla sua crescita di comunità pensante». E Troli conclude: «Sarei contento, caro sindaco, di riprendere un discorso interrotto, non so perché, non so quando».
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..mah..posso capire di ‘vantarsi’ di Bauman, anche se io non
condivido il suo pensiero, ma Sorrentino e Moretti, be’, io non lo farei proprio, ma si sa, ognuno ha i suoi idoli. gv
Magari il vanto può essere quello di aver avuto come ospiti un premio Oscar e un vincitore del festival di Cannes, rimanendo nel solo ambito artistico e senza buttarla necessariamente in polemica politica. Poi ognuno ha la propria preferenza personale.
Egregio signor Molinari, non mi pare proprio che io l’abbia buttata in politica, perché se non posso manifestare nemmeno antipatia e poca stima professionale sui suddetti ‘artisti’, allora anche Lei mi conferma che certo fascismo, o pensiero unico che dir si voglia, non sta proprio dalla parte destra; che uno poi sia stato premio Oscar e un altro vincitore del Festival di Cannes (e qui forse la politica un po’ centra, non le pare!?), per la mia opinione non è che faccia molta differenza, essa resta quella che ho detto prima. Ossequi. gv
Egr. Sig. Vallesi,
a volte sono d’accordo con lei nei suoi post riferiti a vicende politiche. Quello su Troli mi ha dato l’impressione “politica” nascosta tra le righe, confermata dalle parole “fascismo” e “pensiero unico” nella sua replica.
Ma la mia è solo un’impressione, probabilmente fallace e per questo passibile di errore. Chiedo venia.
Cordialità
Egregio signor Molinari, Lei non si deve assolutamente scusare; Lei ha espresso una sua opinione, che rispetto, anche se non la condivido, ed io le ho risposto, credo in modo abbastanza garbato, come ha fatto Lei rispondendo al mio commento. Tuttavia le ribadisco che il mio pensiero, su Sorrentino e Moretti, non ha nulla a che vedere con la politica ed neanche con la loro parte politica, che io non condivido (come si sarà capito), ma è frutto di un mio pensiero sui due registi (uno anche..attore), dovuto unicamente alla mia, se pur piccola, esperienza e gradimento. La replica, con le parole fascismo e pensiero unico da me usate, credo che sia solo dovuta al fatto che, probabilmente, non ho troppo gradito che una mia valutazione, giusta o sbagliata, condivisa o non condivisa che sia stata, fosse interpretata come detta per rimarcare un indirizzo politico. Cordialmente. gv