di Federica Nardi
«Le foto che ha mostrato Maccioni mi hanno impaurito, vogliamo conoscere la situazione di tutta l’impiantistica. Dall’antincendio fino a sapere se sono state rispettate le norme antisismiche». Così le consigliere comunali Deborah Pantana (Forza Italia) e Anna Menghi dell’omonimo comitato intervengono dopo che stamattina il direttore di Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, ha mostrato le foto dell’impianto idraulico del nosocomio di Macerata, gravemente usurato e su cui si interverrà il prossimo weekend (leggi l’articolo). «Non capiamo – dice Pantana – se lì c’era una ditta che veniva pagata per la manutenzione. E se sì è evidente che non l’ha fatta. Non è possibile che abbiano scoperto per caso che quei tubi erano usurati, poteva accadere un disastro. Una situazione veramente sconfortante. Già l’ospedale nuovo non si farà perché il terreno comunale della Pieve è inquinato (a questo proposito invece la Regione e l’amministrazione hanno assicurato in ogni modo che si sta andando avanti, ndr) e nel frattempo il nostro ospedale è obsoleto».
Anna Menghi ricorda che «l’ospedale di Macerata veniva chiamato la fabbrica di San Pietro, ci sono vicende finite anche in Procura nel passato. Noi chiediamo – prosegue Menghi – che il sindaco Romano Carancini chieda informazioni e garantisca sulla situazione dell’ospedale che, è ironico dirlo ora, fa veramente acqua da tutte le parti. Inoltre vorremmo che la città volesse più bene al suo ospedale, la più importante azienda della città dove il personale è anche stressato da molte difficoltà, comprese le mancate assunzioni di infermieri e oss a cui il governo speriamo porrà rimedio. Siamo anche preoccupate – aggiunge – perché durante la discussione per la proposta di Ivano Tacconi (Udc) per mantenere Scienze infermieristiche a Macerata il capogruppo del Pd, che è anche dipendente dell’ospedale, è uscito dall’aula. Vogliamo sapere – conclude – in che condizioni si trova l’ospedale e per quanto tempo lo avremo così. Ospedale tra l’altro che non ha ancora un nome. Per questo lanciamo l’appello a tutte le forze politiche per avviare una campagna per “battezzare” l’ospedale».
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Con questo infondato chiacchiericcio si alimenta soltanto il gioco di chi non vuole il nuovo ospedale a Macerata. Come se perdere l’ospedale fosse una vittoria delle opposizioni.
Sto quasi cambiando idea sull’ospedale unico. In fondo avere un solo grosso, grasso ospedale dove accentrare tutte le classiche nevrosi ospedaliere, dalle rotture in generale: meccaniche, elettroniche, ecc.,con personale sempre al lumicino, pazienti che arrivano già sull’orlo di una crisi di nervi dopo essere stati già sballottati da un inutile mezzo pronto soccorso di comunità all’altro, non sarebbe poi così male. Perché non far funzionare una tac a Civitanova per spostarsi tutti a Macerata o andare tutti a Civitanova per partorire anche colpi di genialità amministrativa? Avanti!! Un ospedale unico con i problemi di tutti gli ospedali già semi chiusi, che chiuderanno o che non serviranno a gran che, proprio come quelli di ….. e…. ecc. Non faccio nomi, tanto finché uno non ci va, qualunque sia il motivo, non si può rendere conto di come la nostra sanità locale è e sta già cambiando, riformandosi, depauperandosi, restringendosi, inebetendosi proprio come chi vuole governarla. Ma poi un dubbio rimane sempre e perché non dovrebbe: “Anche l’ospedale unico dove e se verrà costruito, avrà la stessa manutenzione idraulica affidata alla stessa ditta di quella che si occupa dell’ospedale maceratese sempre se esistente?
infatti l eventuale ospedale unico, proprio perche unico, non so quanto possa impiegare ad essere il concentrato di tutti i problemi oggi presenti nelle varie strutture semi -esistenti o se si preferisce semi- inesistenti della provincia senza minimamente essere all altezza della situazione