Una doppia colonnina per ricarica di auto elettriche Tesla si trova a Camerino, nel parcheggio Contram, primo comune dell’entroterra ad avere questo servizio. Un anno fa la Contram, l’Università di Camerino ed il Comune, dopo gli eventi sismici del 2016, condivisero l’idea e il progetto dello spin-off Istambiente s.r.l. di Camerino di trasformare la città ducale in un modello di città ecosostenibile. Nei giorni scorsi alcuni turisti di Milano, in visita alla città ducale con una Tesla, hanno potuto usufruire, di questo innovativo servizio. Il tema è forse marginale dopo gli eventi catastrofici del 2016, ma è centrale nella ripresa post sisma; infatti, si cerca di offrire quel servizio in più, quel vivere sano, quello stile di vita sostenibile che è raro trovare nel resto dell’intera penisola. I bisogni della popolazione, sicuramente, ora sono altri, ma i camerinesi e le loro istituzioni non possono non sperare in un futuro diverso. Dalle parole ai fatti: l’installazione di colonnine Tesla porta la città di Camerino ad essere l’unica nell’entroterra e una delle poche nelle Marche ad offrire tale servizio. Questa installazione si può considerare come la “posa della prima pietra” e si spera di portare la città ducale ad un completo sistema di rete di ricarica auto, scooter e biciclette, anche con possibilità di noleggio.
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Non vedo cosa ci sia di sostenibile nelle auto elettriche, se non il fatto di inquinare altrove.
Per Marini. Il rendimento termodinamico della trasformazione del calore in energia meccanica è maggiore nelle centrali elettriche che nelle auto perché nelle centrali il rapporto tra le due temperature è inferiore al rapporto che si ha nelle auto. Inoltre l’inquinamento derivante dall’attività delle centrali va ad interessare meno i centri urbani. Quindi ben vengano le auto elettriche, almeno in attesa che si producano auto alimentate ad idrogeno.
Sono 6 Anni che ho l’auto elettrica ho percorso 60.000Km l’unico intervento effettuato all’auto la sostituzione delle gomme anteriori.Penso di aver inquinato in minima parte solo il consumo delle gomme,per quanto riguarda lo smaltimento batterie è previsto riciclo di tutte le sue parti ciò avverrà fra molti anni.A dimenticavo ,mai visto il meccanico ,il benzinaio e i ferodi freni sono ancora nuovi….
Meditate Gente….
Ha mi scuso con i lettori con i lettori dimenticavo per il rifornimento energetico della mia auto,ho installato a casa un impianto Fotovoltaico da 5.6 Kw.
Per Martini. Ahi, ahi, pensavo che fosse da 5.6 kW. Sono chilowatt di picco?
Per Iacobini. Concordo con la valutazione termodinamica e ancor più con la soluzione idrogeno. Le centrali elettriche rendono effettivamente più delle vergognose auto con il motore a scoppio (56% nel migliore dei casi contro un poco più del 30%) però ragionando in termini di rendimento non sarebbe allora meglio un cogeneratore? Certo le centrali inquinano quasi sempre lontano dai centri abitati, ma è solo un vantaggio locale che non vedo essere la soluzione di un problema globale di sostenibilità.
Per Martini. Facendo due conti dovrebbe trovarsi a 1/3 del periodo di ammortamento del suo fotovoltaico, senza considerare il maggior costo di un’auto elettrica e dello smaltimento delle apparecchiature elettriche. Certo per il fotovoltaico godrà degli incentivi, ma questo non lo metterei sul piatto della bilancia in quanto sono sempre soldi nostri che paghiamo in bolletta…una tecnologia è valida in maniera inversamente proporzionale a quanto è obbligatoria e/o incentivata. Uno spunto per fare due conti: producibilità del FV 1.300 kWh/kWp anno, potenza media dell’auto 30 kW (mi sono tenuto basso), velocità media 40 km/ora, consumo di un diesel 16 km/litro, costo diesel 1,5 €/litro, costo del FV senza smaltimento e ICI 2,5€/W. Dimenticavo: i conti li ho fatti supponendo che riesca a consumare tutta l’energia elettrica del FV quando questa viene prodotta (carica di giorno e cammina di notte ?!?).
Marini in quello che lei dice ci sono molte cose su cui discutere a prescindere dalla considerazione che l’auto elettrica rappresentera’ il futuro dell’industria automobilistica attualmente e’ difficilmente acq
acquistabile per una famiglia con ritmi normali di vita e mi spiego meglio…se lei afferma che in 6 anni ha percorso 60000 km praticamente l’auto la usa solo per andare a fare la spesa ??? poi i tempi di ricarica che io sappia non sono celeri e quando tra lavoro e figli circoli sempre con l’orologio in mano….altro punto..lei parla di impianto fotovoltaico installato in casa..non tutti possono pensare di mettere in campo una scelta del genere sia per costi sia per situazioni logistiche( esempio vita in un condominio)..o pensare di caricare l’auto direttamente con un cavo da casa..oltre che impossibile e’ con i costi dell’energia elettrica attuale antieconomico poi vorrei chiederle l’autonomia e la velocita’ del mezzo a batteria carica presumendo ovviamente che il suo sia un mezzo bienergy…
L’auto elettrica sta spostando gli interessi per le multinazionali in altri ambiti piu’ vergini per loro(litio x le batterie e centri smaltimento), a piu’ alto reddito e a meno costi,almeno per tempi medi,( 25/40 anni) facendoci bere questa nuova tecnologia che nei prossimi anni COSTRINGERA’ le popolazioni ,anche chi non se lo potra’ permettere di cambiare auto,togliendo valore residuo all’auto posseduta ,con svalutazione massima nel giro di pochissimo tempo. La tecnologia che volutamente evolvera’ lentamente ,costringera’ a cambiare spesso auto x chi puo’,se non altro x aumentare l’autonomia. La politica e amici di amici appalteranno il business delle colonnine per la ricarica delle batterie e cosi si mungera’ la nuova vacca per quel che si puo’. Per quel che si sa ,coniugare mobilita’ ed emissioni porta all’idrogeno ma evidentemente non conviene al momento.
Il popolo per sopravvivere,secondo me, per inquinare poco e spendere il giusto si deve rivolgere al metano o al gpl,salvo trucchi di stato con nuove tasse o balzelli,visto che il mercato gia’ da un po’ si muove in quella direzione.