“Macerata è tutta Italia”: lo scorso fine settimana l’Uisp aveva lanciato questo slogan, all’indomani dei noti fatti di violenza e di razzismo che avevano sconvolto la città marchigiana. L’associazione di sport sociale e per tutti, insieme all’Anpi e alle associazioni di “Mai più fascismi”, ha lanciato una serie di iniziative in tutta Italia sul tema dell’integrazione e dell’antirazzismo, con al centro il progetto “SportAntenne”, promosso da Uisp e Unar-Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali in 13 città italiane (tra cui anche Macerata). Ieri la direzione nazionale Uisp si è riunita proprio a Macerata, nella sala Castiglioni, in concomitanza con la manifestazione cittadina promossa dal comune dal titolo: “Macerata è libera. Non violenta, antirazzista e antifascista”.
Il sindaco Romano Carancini e l’assessore allo sport Alferio Canesin, subito dopo la manifestazione sono andati alla direzione Uisp, ed hanno scambiato le loro opinioni sulle vicende maceratesi concordando pienamente sull’analisi della situazione. Il presidente nazionale Vincenzo Manco ha ribadito: «Abbiamo raccolto l’appello del Comune e della cittadinanza, pensiamo che Macerata non vada considerata un caso isolato, ma faccia parte di un contesto nazionale nel quale la violenza, il razzismo e il fascismo vengano respinti con decisione, ognuno deve fare la propria parte, dalle istituzioni alle organizzazioni sociali come la nostra, che vuole trasmettere il valore sociale dello sport e della pacifica convivenza tra tutte le persone». Il sindaco Carancini ha ringraziato la Uisp e il presidente nazionale Vincenzo Manco apprezzando il gesto di solidarietà verso la città di Macerata, ribadendo il ruolo sociale della Uisp anche a livello locale e lodando le varie iniziative che il comitato Uisp di Macerata porta avanti da diversi anni. Al termine dell’evento si sono dati appuntamento alla grande manifestazione di Roma che si terrà sabato 24 febbraio.
Costituzione e Inno d’Italia al Monumento dei Caduti «per ripartire come comunità» (foto)
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La UISP può parlare a nome del comune ma non certo della cittadinanza. Come si permettono? Nessuno ha dato loro questo incarico di rappresentanza. Ormai neanche l’amministrazione comunale rappresenta più i propri cittadini.E basta poi sempre con queste argomentazioni di antirazzismo e antifascismo dalle quali sembrano ossessionati come anime dannate. Sono sicuramente a corto di argomentazioni valide e sono in caduta libera.