«La posizione espressa da Mirella Franco non rappresenta il punto di vista del circolo di Civitanova ma esclusivamente il suo personale, non c’è stato alcun atto di prepotenza è arroganza da parte della direzione nazionale». Roberta Belvederesi, che rappresenta l’ala cosiddetta renziana del coordinamento del Pd civitanovese, risponde al post dell’ex segretario e consigliere comunale Mirella Franco che ha annunciato via social di sospendersi dagli organismi di partito come segnale di critica al modus operandi della segreteria nazionale che non ha tenuto conto delle indicazioni degli organismi locali escludendo tra l’altro dalle liste Sara Giannini. Secondo la Belvederesi però depennare alcuni nomi dalla lista presentata non rappresenta un atto di prepotenza ma «una valutazione accurata che ha portato ad una conferma dei parlamentari uscenti al primo mandato Morgoni e Manzi che si sono mostrati all’altezza del compito affidato – dice la Belvederesi – inoltre con la candidatura di Flavio Corradini il Partito Democratico ha voluto puntare su una figura di sicuro prestigio e alto profilo professionale, capace di conquistare consensi e dare un contributo reale alle scelte necessarie per il nostro Paese quindi il circolo di Civitanova lavorerà con il massimo impegno». Puntualizza la sua posizione Mirella Franco: «Ho scritto un post alle 3 e mezzo di notte perché amareggiata, è stato uno sfogo e lì ho scritto che lasciavo il partito. A mente fredda, la mattina ho precisato che mi sospendevo. Ho visto l’inutilità degli organismi visto che poi tanto decide la direzione nazionale, per cui prendo una pausa di riflessione rispetto agli organismi. Sosterrò da iscritto i candidati che si muovono nel territorio».
L’associazione “Cittadini in cammino ” esprime il proprio apprezzamento per i candidati scelti dal Partito Democratico a rappresentare il territorio alle prossime elezioni politiche. Scrivono i portavoce dell’associazione Monica Martarelli e Gabriele Maolo: «Flavio Corradini ex rettore dell’università di Camerino come nuova candidatura esponente della società civile, e la conferma degli uscenti Irene Manzi, Mario Morgoni, Piergiorgio Carrescia che così bene hanno rappresentato il nostro territorio anche nei processi legislativi del post sisma. La segreteria nazionale ha puntato sulla capacità, competenza, preparazione ed esperienza dei candidati per formare la squadra migliore per vincere le prossime elezioni politiche, superando i naturali contrasti legati a realtà locali ed alle legittime aspirazioni di molti. Come associazione ci auguriamo che tutti possano essere eletti a rappresentarci nel nuovo Parlamento e che tutto il Pd provinciale si ritrovi a sostenere unito i propri candidati. Persone competenti, espressione del territorio e della realtà politica e civile, che hanno dimostrato ciascuno per il suo ruolo, una concezione dell’ attività politica, istituzionale e professionale, al servizio delle comunità, dei cittadini e delle realtà economiche e sociali. Quella concezione per la quale noi ci battiamo e vogliamo che sia sempre più una caratteristica essenziale del modo di essere del Partito Democratico. Esprimiamo anche un forte apprezzamento per la scelta che il Pd ha voluto fare, della candidatura nel collegio Marche sud, del presidente Gentiloni, originario di Tolentino, come segnale forte di un rinnovato impegno alla ricostruzione del dopo terremoto. A tutti i nostri migliori auguri in una competizione che li veda vincenti, basata su un confronto civile e ragionato senza facili promesse, ma con la serietà che sempre li ha contraddistinti. Saremo al loro fianco ed invitiamo tutti quelli vogliono il bene della nostra terra ad esporsi con coraggio e portare avanti la fiaccola della speranza accesa in questi anni».
Ovviamente volevo dire il rettore corradini unica ottima scelta
"Sono ottimi candidati!" "E chi lo dice?!?" "Lo dico io!"
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MIRELLA FRANCO: “ESCO DAL PD, ANZI RIMANGO”
Dura appena una notte l’annunciata “uscita dal partito” di Mirella Franco, componente del direttivo provinciale PD e consigliere comunale a Civitanova. Le parole del post della Franco erano più che chiare, inequivocabili, rileggiamole: “Lascio questo partito (scritto tutto maiuscolo, ndr) nel quale i miei ideali e la mia stessa idea di partito non sono assolutamente rappresentati. E’ per me una scelta dolorosa…”. In altri passi del post, per esigenza di chiarezza, la Franco precisa i motivi della scelta: considera la decisione della Direzione Nazionale “un gravissimo atto di prepotenza, arroganza e totale disprezzo per gli Organismi locali”. Direzione nazionale che, aggiunge la Franco: “non con un lanciafiamme, ma con un carrarmato, ha calpestato totalmente i ragionamenti scaturiti dagli Organismi locali e ha concesso l’en plein ai ‘morgoniani'”. Nelle ultime parole “la lingua batte dove il dente duole”! Non è chiaro se la Franco si sia resa conto – o lo voglia nascondere – a quale tipo di operazione ha partecipato con il congresso provinciale e con le decisioni dell’organo dirigente scaturito. L’intento, fin troppo palese, era quello di “fare fuori” la componente “renziana”, facente riferimento al Sen. Morgoni (che la linea del segretario ha sempre condiviso, non a posteriori per necessità). Questa componente ha tentato sino all’ultimo un dialogo, disponibile a candidature condivise: è stata opposta la “blindatura” del segretario Vitali. Ne è la riprova che le candidature Morgoni (senatore uscente) e Corradini (ex rettore Unicam) non sono stare ritenute degne di essere “messe in votazione”. Quindi, cancellazione senza ragione dalle liste della componente “renziana” (40% del partito), all’anima della democrazia! L’en plein, a cui la Franco fa riferimento, semmai l’hanno tentato avventatamente gli ex bersaniani! Renzi a Roma ha rimesso a posto le cose e riportato “equilibrio” nel PD marchigiano. Sono tornate le candidature di Morgoni e Corradini e sono state confermate quelle di Comi e Manzi. Giannini è rimasta fuori: probabilmente per problemi che “altre questioni” che potrebbero creare. Tornando alla decisione di Mirella Franco di “lasciare il partito” – inequivocabile, come si è letto – ora torna in discussione. La attribuisce ad uno “sfogo” nottuno, al mattino a “mente fredda” (o per la telefonata di qualcuno?) dichiara di “sospendersi”. Con il nuovo giorno, troviamo un’altra Franco, scrive: “prendo una pausa di riflessione”. Non solo, aggiunge addirittura: “sosterrò da iscritto (non se n’era andata?) i “candidati nel territorio” (se non gli andavano bene?). Comportamenti che lasciano interdetti e fanno interrogare sul “senso di responsabilità politica” di un soggetto – aspramente impegnato a “fare la morale” politica – da due legislature tra gli amministratori di Civitanova. E’ quanto mai urgente che i “renziani”, omogenei alla guida nazionale del PD (l’appello è alla Belvederesi, visto che interviene), prendano in mano il partito a Civitanova. Dicendo basta agli ex bersaniani (Silenzi e i suoi) che restano nel partito per esigenze meramente “tattiche”, salvo poi “scarrellare” come nel caso della Mirella, Franco.
La notte porta….consiglio.
E pensare che il comunicato della Franco era stato, nel silenzio di molti altri, l’unico gesto dignitoso di chi, dopo aver scodellato un piatto vergognoso, si è visto totalmente e platealmente sconfessato dalla Direzione Nazionale.
Ora il suo ripensamento la allinea in tutto e per tutto alle ridicole dichiarazioni del segretario provinciale del PD, Vitali, il quale, veramente privo di senso del pudore, ha oggi dichiarato: “Io non mi senso sconfessato”.
Se invece der vitello te danno er mulo …. tu magna statte zitto e vaff… (Emily Dickinson)
Quanto riporta la Belvederesi non riporta il “punto di vista del circolo di Civitanova”
Le sue affermazioni sono a titolo personale, e sono espressioni di un gruppo minoritario e fazioso, maggioritario solo per gentile concessione.
Le modalità di scegliere i candidati non è stata la classica primaria, co tutti ci aspettavamo che fosse, per tutti parlo degli iscritti al PD. Sia primaria aperte che primarie per soli iscritti. Ma è stata scelta la strada di consultare solo i gruppi dirigenti locali e la direzione regionale ha ratificato le scelte dei gruppi dirigenti dei relativi colleghi elettorali.
Le scelte inviate a Roma e da tuti sottoscritte, vedevano Sara Giannini candidata al collegio Marche sud.
Quindi le Marche erano tutte concorde nel sostenere Sara Giannini.
Renzi ha fatto la scelta di ignorare queste scelte inserendo altre persone.
Io non entro nel merito della persona scelta, ma considero grave la sconfessione dei gruppi dirigenti, la loro sconfessione delegittimandoli proprio in vista di una consultazione che si apre con grande difficoltà per il nostro partito.
Chi ha lealmente sostenuto la Giannini e la Giannini stessa hanno accettato, pur non condividendo, la decisione del segretario Regionale.
Cosa che non sta avvenendo da parte della minoranza renziana di Civitanova e del suo segretario, in merito alla decisione chiara ed inequivocabile di autosospendersi dal partito, cosa diversa di uscire dal PD.
Sorpresa di veder cancellata volontà del gruppo dirigente regionale per le candidature, sorpresa ed umiliata.
E quindi la Bevederesi non può parlare a nome di tutti gli iscritti , i quali non condividono l’operato del segretario nazionale. Le elezioni sono dure e difficili il PD rischia molto , e si rischia di più frantumando e di fatto sciogliendo i gruppi dirigenti nazionali. La minoranza renziana al contrario quando la candidatura della Giannini era la scelta locale hanno minacciato di boicottare le elezioni votando per la CIVICA della Lorenzin sostenendo la renziana a Natalià Connestà candidata al senato per la CIVICA POPOLARE.
Credo sia il caso che si faccia una assemblea degli iscritti che da oltre un anno non viene convocata.
Le Marche tutte concordi per la Giannini? Ma perché parlare male di tutti? Ci sarà pure negli iscritti qualcuno che detesta far parte di un sistema marcio e colluso. Al di là di queste patetiche riflessioni anche se le faccio io, Renzi corre per vincere o perlomeno per avere qualcosa da mettere sul piatto per eventuali alleanze. Ecco perché la cancellazione della Giannini sostituita da Corradini. Del resto Renzi aveva chiesto una persona credibile e non politica. E voi mi presentate la Giannini sperando che Renzi non conosca quando sia poco poco apprezzata nelle “Marche “, quelle non influenzate da Ceriscioli? Ma davvero pensavate che Renzi avrebbe accettato a occhi chiusi quanto propostogli? Stiamo parlando di elezioni nazionali e non di un comune che dopo essere stato amministrato da un anziano volpone si è presentato tutto sgangherato, vergognosamente indecente e probabilmente oramai in stato terminale che solo un miracolo può curare. Ma vi scannate da soli nonostante siete rimasti in quattro e ancora non siete soddisfatti come questo commento di Berdini dimostra.