La vegetazione a Valleverde
Marco Calamita
di Marco Ribechi
Erba alta, incuria e sporcizia. Questa è la situazione di via Teresa Noce a Piediripa di Macerata, nell’area Valleverde. Un’intera area lasciata all’abbandono dai servizi comunali, che non falciano l’erba da oltre un anno. I marciapiedi sono stati invasi dagli arbusti e in moltissimi tratti è impossibile il passaggio. A denunciare l’incuria è Marco Calamita, proprietario della concessionaria Tecnauto, stanco del brutto spettacolo che si ritrova ogni giorno davanti alla porta della sua attività. «E’ diventato insostenibile – spiega Calamita – Al punto che ho pagato un giardiniere privato per ripulire almeno la parte di strada di fronte al mio stabilimento. Non capisco perché qui deve restare tutto così abbandonato, eppure noi le tasse le paghiamo per intero».
I marciapiedi sono completamente sommersi dagli arbusti
Da molto tempo Calamita cerca di contattare gli uffici comunali ma senza esito alcuno. «Avrò chiamato un milione di volte l’ufficio che si occupa del verde pubblico a Macerata ma neanche rispondono – continua Calamita – e quando rispondono dicono che non c’è il responsabile. L’ultima volta che hanno pulito è stato l’anno scorso prima dell’estate, su mia segnalazione. Allora ho cercato di contattare la segreteria del sindaco che ovviamente è occupato a causa del terremoto. Certamente è un problema più urgente, ne sono consapevole, ma qui l’incuria va avanti da anni, anche quando non c’era l’urgenza del sisma».
L’ingresso della fognatura non ha barriere e la zona si è riempita di topi
La zona è spesso colma di rifiuti che dovrebbero andare in discarica, come divani, pneumatici e oggetti vari. «Proprio pochi giorni fa hanno portato via un divano che era stato gettato in mezzo alle sterpaglie – continua il commerciante – Inoltre qui ci sono le fognature che non sono sbarrate dalle grate, è pieno di topi di grandi dimensioni che entrano e escono senza alcun ostacolo». L’erba alta è invece una barriera per i tanti pedoni che la mattina fanno sport lungo la strada: «Ci sono tante persone anziane e invalide che di giorno passeggiano qui di fronte – dice Calamita -. Ma i marciapiedi hanno talmente tante sterpaglie che sono costretti a passare in mezzo alla strada, perfino sulla rotatoria. La strada non è tanto trafficata ma le auto sfrecciano veloci. Più di una volta ho trovato pedoni proprio dietro la curva della rotatoria, è anche molto pericoloso». Infine, oltre all’incuria c’è anche il problema degli allagamenti, come quelli dello scorso marzo (leggi l’articolo). «Quando piove tutta la strada dietro si allaga e si riempie di fango – continua Calamita -. Il Comune di solito la chiude con delle transenne. La sporcizia e le sterpaglie intasano le fognature aumentando notevolmente il problema. Chiediamo al Comune di interessarsi periodicamente di quest’area e che faccia la pulizia come negli altri quartieri della città. Le erbacce sono talmente alte che coprono i segnali stradali. Sarebbe opportuno ascoltare e capire le esigenze dei cittadini».
Pneumatici abbandonati
Le transenne che il Comune utilizza periodicamente per chiudere la strada allagata
Gli effetti dell’ultimo allagamento
Segnali stradali coperti dagli arbusti
Un marciapiede ripulito per un tratto e poi di nuovo invaso dagli arbusti
Sul marciapiede è impossibile passare
In alcuni tratti la parte pedonale è come se non esistesse più
La vegetazione ha totalmente coperto il marciapiede
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E’una giungla!!! Ma non c’è da meravigliarsi!!! Basta guardare la rotonda di via Pancalducci!!!! Un bel vedere per chi entra in citta da piediripa!!!!…però si spendono soldi su soldi per lo stadio e stronzate varie!!!!!…”…e io pago!!!”
Io sono di Macerata ma residente a Tolentino. Devo dire che non c’è paragone!!! Macerata è ridotta proprio male!!!!
E’ bello vivere in una “Valle Verde”
E Mosca si indigna per il Cav.Prato
È vero il commerciante ha perfettamente ragione
Pienamente in accordo con il sig.Garbuglia! La lista dei “luoghi abbandonati” di Macerata sarebbe infinita, io abito a confine con la piscina comunale, fatevi un giretto sul piazzale dietro alla piscina ed osservate il verde o meglio la giungla piena di “animaletti simpatici”! Se i rami degli alberi non me li taglio da solo con il mio tempo i miei attrezzi e la mia energia elettrica mi entrano nelle finestre!!! Però, i soldi per le cazzate si trovano sempre! Vedi lu “gabbiò pe li cunelli” che hanno fatto allo stadio ecc ecc ecc
CARO SIG.CALAMITA! COSA POTERLE DIRE ? OGNUNO HA IL GOVERNO CHE SI MERITA ! MA,PURTROPPO E’ UN DISCORSO TROPPO LUNGO FATTO TRA SORDI 1 CHE CI VUOI FARE SPERIAMO DI CAMMBIARLO TRA QUATTRO ANNI 1
La modalità di presentare istanze al Comune di Macerata è indicata all’art. 3 del “Regolamento sui diritti di partecipazione del cittadino”
(http://www.comune.macerata.it/Engine/RAServeFile.php/f/reg_diritti_partecipazione_cittadino.pdf).
La troupe di Focus sta arrivando per girare la prima puntata dopo la scomparsa dell’uomo sulla terra e sarà ” Valle Verde un anno dopo “.
Vi diranno che il comune non ha i soldi….però lo stipendio ogni mese Carancini se lo mette in tasca….
Visto che le piste di atterraggio già ci sono ed intorno c’è tanto spazio basterebbe costruire un terminal ed un bel posteggio auto e poi, tutta la zona che pare abbandonata, potrebbe essere recuperata/riallestita come “Aereoporto delle Marche”.
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Magali si potlebbe intitolale, l’aeleopolto, al nostlo più illustle concittadino.
Colui che ha pelmesso, alla città di Macelata, un gigantesco balzo all’indietlo.
Colui che ci sta cinesizzando più veloce della luce…
Colui che, in un clescendo di mutui e opelazioni non economiche (piscine e Palk Si), salà ricoldato nei plossimi mille anni come il Glande Timoniele…
Colui che pelmettelà a Macelata di schizzale nel telzo millennio, con una gloliosa Glande Involuzione Cultulare e Ploletalia.
Lunga vita a Citizen Zelo
@Brugiamolini. Il Comune in ogni caso è tenuto a rispondere – per iscritto – entro 30 giorni. E non credo che possa rispondere che non ci sono fondi.
Caro Sig. Calamita, provi ad andare sul sito del Comune, e ricerchi “Risultati elezioni 31/05/2016” E’ l’unica pagina oscurata del sito….a pensare male a volte ci si azzecca. Ma questo Sindaco è l’espressione democratica della MINORANZA dei cittadini di Macerata. Cosa vuol pretendere…..Zitto e nuota!!!
(alla richiesta del figlio che chiedeva al padre al mare cos’era il fascismo)
uno dei tanti progetti fallimentari dell’ accoppiata Meschini-Carancini. Ora si apprestano ad organizzare il nuovo flop Park Sì. Ma fanno bene perché in democrazia decide chi vince le elezioni. Se i cittadini partecipassero di più certi obrobri si eviterebbero. Nella fattispecie Valleverde ers un progetto criminale di devastazione di un territorio verde a 2 passi dall’ Abbazia di S.Claudio. Fallito miseramente perché si dovevano insediare 30 aziende e ce ne sono 3. Di queste un capannone sindacale dai costi milionari pagato dai cittadini per gente che raramente protegge i lavoratori e molto spesso gli interessi personali (vedi pensioni assurde e carriere politiche vergognose per chi deve essere imparziale). In quella zona una battaglia di cittadini e associazioni evito’ l’ insediamento di una fabbrica insalubre, dimostrazione che la partecipazione porta risultati. Basta informarsi su chi ha gestito l’ operazione ed incrociare i nomi con ruoli avuti in amministrazione per comprendere le dinamiche, ma questo è compito della Procura.
Non sia mai che a Macerata ci sia una zona commerciale e produttiva.
Invece di pensare alla riforma costituzionale, il popolo tutto dovrebbe richiedere la riforma sulla RESPONSABILITA’ PERSONALE DIRETTA del dipendente pubblico, altrimenti cosa rischia in termini effettivi, chi come afferma, il sig. Jacopini, non risponde entro 30 gg? Nel privato, dal portiere al direttore, chi “sgarra” paga. Nel pubblico non solo non paga, ma nell’eventualità a pagare sarebbe la collettività cioè tutti noi! In molti Paesi sia Europei che extraEuropa ciò è la normalità. Solo in alcuni Paesi, fra cui l’Italia, la responsabilità “effettiva” e non a chiacchiere ricade spesso sulla collettività e non sulla persona che ha errato (errare humanum est, perseverare autum diabolicum, et tertia non datur).
Ci vuole un serio piano del verde urbano, che comprenda l’adeguata gestione degli spazi esistenti e la seria pianificazione dei nuovi spazi. Il tutto in ottica sostenibile e supportato da tecnici preparati ed esperti. Costa molto di più un settore non programmato, gestito ‘ad emergenze’, che una seria e pragmatica serie di interventi prefissati.