L’ospedale Salesi
di Marina Verdenelli
Chiusi i ricoveri a Terapia intensiva neonatale del Salesi, due bebè prematuri ricoverati a Rimini e Pescara. Ieri i casi, uno è nato a Macerata. Il trasferimento fuori regione si è verificato per una difficoltà di posti disponibili nel reparto dell’ospedale materno-infantile del capoluogo dorico, punto di riferimento regionale. Da alcuni giorni si registra infatti il tutto esaurito per le culle destinate ai ricoveri dei bebè nati prima del termine della gravidanza e in cura per patologie gravi. Così un maschietto nato di 5 mesi e mezzo all’ospedale di Macerata è finito all’ospedale di Rimini, trasferito con tutte le sicurezze del caso. Non è stato il solo. Sempre ieri un altro parto prematuro, fuori provincia, ha visto dirottare un secondo neonato all’ospedale di Pescara. «E’ un evento eccezionale – spiega Michele Caporossi, direttore generale dell’azienda Ospedali Riuniti di Torrette – può succedere che si registrano dei picchi nei ricoveri. A volte accade anche il contrario, che arrivano a noi i bambini prematuri da fuori regione perché le terapie intensive non hanno più posti. In questo periodo è raro però la chiusura dei ricoveri c’è stata. Nel giro di qualche giorno la situazione tornerà normale».
Michele Caporossi, direttore dell’azienda Ospedali Riuniti di Torrette
Mercoledì (20 luglio), il primario della Terapia intensiva e patologia neonatale, Virgilio Paolo Carnielli, ha scritto alla direzione sanitaria informando anche la divisione e la clinica di Ostetricia e Ginecologia del Salesi. nella comunicazione ha messo che era necessario non accettare ulteriori pazienti, sia interni che esterni, a causa degli attuali carichi di lavoro in relazione alla disponibilità del personale infermieristico. Sulla questione del personale però il direttore generale precisa. «Non c’è carenza – dice Caporossi – sono presenti infermieri nel numero standard previsto per il reparto che dispone di 35 culle. I ricoveri sono stati chiusi perché non ci sono più culle disponibili. Il nostro è un reparto di eccellenza che ha già parametri di ricovero sopra la media. I bebè sono stati trasferiti a Rimini e a Pescara in sicurezza. Certo, ora sono fuori regione e ci sarà una scomodità per le famiglie ma si sta già lavorando per aumentare di due culle i posti a disposizione». Sono in partenza, stando alla direzione generale, i lavori per l’aggiunta e che comporteranno anche interventi di opere murarie. «Tra circa 3 mesi – dice Caporossi – i due posti in più potrebbero essere già pronti. Bisogna sempre migliorarsi infatti programmiamo investimenti per questo».
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È uno schifo, grazie Ceriscioli hai distrutto la sanità marchigiana, ricordando poi che il Salesi non ha neanche più il cardiologo che sta a Torrette. Paghiamo le tasse per cosa?
Ceriscioli, ieri stava a nutrirsi la mente a Civitanova insieme a Corvatta al Futura Festival così come viene chiamato il ristorante che parla di neuroni a chi non ha ancora capito la differenza di usarli per se o per gli altri. Ma su Cerisciuoli è già stato detto di tutto, di male e a ragione, quindi che vuoi aggiungere. Sinceramente a me fa veramente ribrezzo è far si che un uomo simile, che tanto prima o poi con la sua riforma si troverà a pagare sempre se si troverà, nel senso che non abbia già fatto in tempo a scappare, inseguito da orde di cittadini inferociti e per la Sanità e per altre cosucce a cui sembra poco interessato, venga invitato da un sindaco medico che in passato ha fatto finta di alzare la voce e promesso di dimettersi se Scerry ( pure il cognome c’ha antipatico e impronunciabile ) non lo avesse tenuto nella giusta considerazione. Cosa che naturalmente non è avvenuta così come il posto del sindaco non sia rimasto vacante dopo tanto ardire. Spero tanto caro sindaco che nell’articolo di Bommarito quando parla di mancanze eclatanti dette dal Procuratore Macrì, quest’ultimo è a lei che si riferisce e al suo degno vice.
È sempre accaduto che si chiudessero i ricoveri in momenti di criticità acuta. Non capisco perché non se ne faccia, allora, un articolo ogni volta anziché crearne uno che fa scalpore come se non fosse mai successo prima. Che poi serva altro personale infermieristico è indiscusso, sacrosanto ed enorme verità, e sono la prima a dirlo.
Come mai in Italia il rapporto Terapia Intensiva Neonatale/nati dovrebbe essere di 1:5.000, mentre nelle Marche è di 1:12.813 (in Italia la media è 1:3.880)[1]?
Si dovrebbe discutere, data l’evidenza della carenza di posti TIN in regione, della creazione di un secondo centro.
Dove porlo? Pesaro-Fano fanno fanno minor numero di parti/anno, hanno la vicinanza di due centri TIN, Ancona e Rimini, hanno un punto nascita con dati non paragonabili a quelli di Macerata e non raggiungono una popolazione di 600.000 abitanti, che è termine fissato dal ministero per la presenza della TIN. Le Marche del Sud sarebbero ottime candidate alla creazione di una nuova TIN. Ricordiamo che a Macerata c’è la sala parto che, oltre ad eseguire il maggior numero di parti per anno inregione da diversi anni, si presenta con dati indice di qualità ottimali. Inoltre qui è già presente la Terapia SUB intensiva neonatale.
Perchè dirlo? Non vorrei che, qualora la creazione di un secondo centro TIN in territorio regionale divenga qualcosa di più di una serie di parole al vento, dato il fervore politico che si vive nelle Marche del Nord, si possa scegliere Pesaro-Fano piuttosto che Macerata. Questi dati fa bene a tutti saperlo, cittadini e politici, soprattutto però sarebbe bene che fossero ben noti ai politici maceratesi.
[1] HEALTH POLICY AND CHILDREN’S HEALTH IN ITALY (Medico e Bambino 2014;33:652-658).