Omicidio di Emmanuel,
le immagini dell’aggressione:
“Preso a sprangate”

DELITTO DI FERMO - Una foto mostra il 38enne accusato di aver ucciso il nigeriano Chidi Namdi Emmanuel che si tiene un braccio ferito. Il giovane africano è a terra, vicino a lui la moglie e altri ragazzi. L'avvocato di Mancini, Francesco De Minicis: "Il mio cliente ha diversi ematomi sul corpo". L'autopsia è in corso da ore - VIDEO
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Parla l'avvocato di Amedeo Mancini
aggressione fermo

Le immagini dell’aggressione

 

Omicidio di Chidi Namdi Emmanuel, il legale di Amedeo Mancini sostiene che il suo cliente è stato preso a sprangate e ha segni sul corpo. Questo sarebbe emerso nel corso di esami che sono stati eseguiti dai medici sul 38enne che da ieri si trova in carcere a Fermo. Nel pomeriggio di oggi è invece cominciata l’autopsia sul corpo del nigeriano che si è protratta fino in serata. Presente anche il consulente nominato dall’avvocato Francesco De Minicis che assiste Mancini (l’uomo è accusato di omicidio preterintenzionale aggravato dalla matrice razziale del gesto). Accertamenti delicati e svolti in maniera certosina, tanto da protrarsi per molte ore (alle 21 era ancora in corso). Prima dell’autopsia i medici hanno svolto accertamenti sulle lesioni che Mancini ha riportato martedì quando c’era stata la colluttazione che ha poi portato alla morte del nigeriano Emmanuel, 36 anni. Il giovane sarebbe stato ucciso da Mancini con un pugno. Ma sulla dinamica dell’accaduto gli accertamenti sono in corso. «Credo che la visita al mio assistito sia andata come immaginavamo: sul suo corpo ci sono segni evidenti di colpi di spranga, di ematomi, colpi di corpi contundenti al costato – dice l’avvocato De Minicis –, al braccio e in altre parti. Ha un vistoso ematoma al costato che gli provoca dolore quindi chiederò anche accertamenti ecografici. Poi ne ha sul braccio. Altri segni più leggeri sulla schiena, sul collo. Come sono stati causati?  Non lo sappiamo. Io dico quello che ho visto, poi saranno i periti a stabilire il tutto. Mi sembra di capire che il tempo ha forse deteriorato le tracce di un morso ma ci sono delle fotografie prese la sera stessa del fatto e poi ieri in carcere». De Minicis ha aggiunto che è ormai noto che Mancini sostenga di aver agito per legittima difesa. Il legale ha ribadito che il suo cliente «non è assolutamente di estrema destra. Anzi, vi dico un altro particolare, oggi durante la visita ha detto al capo della Squadra mobile di controllare dei permessi di soggiorno perché in passato ha avuto degli amici nordafricani che ha ospitato in casa sua. Credo che queste evidenze siano un supporto della versione del mio assistito, quella che ha agito per legittima difesa». L’omicidio di Emmanuel risale a martedì. Quel giorno, nel pomeriggio, il 36enne era passato con la moglie in via Veneto, nel centro di Fermo. Mancini, pensando che la coppia volesse scassinare un’auto, avrebbe detto «scimmia» alla donna. Dopo alcuni minuti sarebbe nata una colluttazione. A detta di Mancini sarebbe stato Emmanuel ad aggredirlo, colpendolo con un cartello stradale. La moglie del 36enne ucciso dà una versione del tutto diversa (leggi l’articolo). In giornata è comparsa anche una foto del delitto di Emmanuel (che fa parte del fascicolo della difesa). In primo piano Amedeo Mancini si tiene il braccio all’altezza della spalla. Nell’immagine si nota a terra, con la maglietta viola, Chidi Namdi Emmanuel. Vicino a lui la moglie e alcuni ragazzi stranieri.

(Servizio aggiornato alle 21,15)



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