Via la guardia medica di notte,
Capponi: “Attacco al servizio pubblico”

TREIA - Il primo cittadino ha scritto al governo e si unisce alle richieste del Sindacato dei medici italiani. Sono loro a lanciare l'allarme su un provvedimento che vuole affidare tutte le richieste notturne al 118 e al pronto soccorso
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medico 2Via la guardia medica di notte, per richieste da mezzanotte alle otto di mattina resta solo il 118. Questo quanto emerge dalle ultime decisioni del governo. Una linea che, se diventerà effettiva anche a livello regionale, potrebbe mettere in seria difficoltà i servizi di emergenza nelle ore notturne. Il Sindacato dei medici italiani (Smi) ha lanciato da due mesi l’appello a tutti i Comuni e a raccoglierlo è stato, nel Maceratese, quello di Treia. «Un grave attacco al servizio pubblico – dice il sindaco Franco Capponi in una nota – Chi è socialmente più fragile o ha una malattia cronica, di notte sarà obbligato a rivolgersi al 118 o al pronto soccorso, andando a creare un’insostenibile carico di lavoro per queste strutture già gravemente e notoriamente in affanno per la vergognosa carenza di personale. In un settore sensibile come quello dell’emergenza urgenza».

Franco Capponi

Franco Capponi

Alla base dell’appoggio di Treia alle richieste dello Smi il fatto che 118 e pronto soccorsi «dovrebbero essere dedicate ai casi più gravi e diversi da quelli presi in carico dalla guardia medica notturna. Chiudere nelle ore a grande rischio come quelle notturne il servizio di guardia medica e distogliere il 118 dalla sua funzione essenziale di emergenza significa abbandonare i cittadini a se stessi, lasciando interi territori senza alcune presenza del sistema sanitario». Anche Treia quindi chiede al ministro della Salute e a Matteo Renzi di bloccare «un provvedimento inadeguato sotto molti profili».



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