Sentieri e strade intorno al lago di Castreccioni, a Cingoli, realizzate senza il permesso a costruire e in violazione alle autorizzazioni paesaggistiche: queste le contestazioni che avevano portato sotto accusa cinque persone. Oggi il processo, al tribunale di Macerata, si è concluso con la dichiarazione della prescrizione. I fatti che venivano contestati agli imputati risalivano al 2008. Secondo l’accusa sarebbero state realizzate piste e strade intorno al lago di Castreccioni senza i permessi a costruire, senza autorizzazione paesaggistica (la zona è vincolata) e alterando le bellezze naturali dell’area. Su quelle opere c’erano state, nel 2008 e nel 2009, delle sanatorie, poi ratificate come compatibilità ambientali dai Comuni (le opere riguardavano Cingoli, San Severino e Apiro) e Sovrintendenza.
Gli imputati sostenevano che le opere non avevano bisogno di autorizzazione a costruire perché le opere erano state eseguite con finanziamenti dello Stato. Sotto accusa c’erano l’avvocato Claudio Netti, in qualità di commissario straordinario del consorzio di bonifica del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera e che incaricò i lavori (è difeso dagli avvocati Vando Scheggia e Marco Boari), Michele Marcantognini, titolare della ditta New edil costruzioni (difeso dall’avvocato Antonio Grassetti), Fabio Profili, legale rappresentante della Profili costruzioni (difeso dall’avvocato Enrico Carmenati), e Elio Perfetti, direttore generale del consorzio, difeso dai legali Paolo Cecchetti e Marco Cantarini, Giuseppe Bolletta, legale rappresentante della ditta omonima che eseguì parte delle opere (difeso dagli avvocati Ranieri Felici e Antonio Felici).
(Gian. Gin.)
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