La Skoda del campione Umberto Scandola in uno sterrato nelle vicinanze del lago Castreccioni
La premiazione dello scorso anno a Cingoli, in piazza Vittorio Emanuele II
Polvere, fango e curve al cardiopalma, tra panorami spettacolari sotto il sole di fine maggio. Il 23esimo Rally dell’Adriatico torna a Cingoli sabato 28 e domenica 29, con un programma che si svilupperà attraverso due tappe valide per il Campionato italiano rally e per il trofeo Rally Terra. Le gare avranno validità anche per il campionato regionale Aci sport, per i trofei Renault e Suzuki, oltre alla Michelin R2 Cup e il campionato Erms (Emilia Romagna, Marche e San Marino). Sono dodici le Prove speciali in programma nei due giorni di gara, per una distanza competitiva di 121,290 chilometri a fronte del totale di 566,490 chilometri. Il percorso dei 59 iscritti alle due tappe, che partiranno da Senigallia, si concluderà domenica alle 15,30 nel suggestivo arrivo dei viali Valentini di Cingoli.
Un momento della scorsa edizione
Attesissimi i duelli all’ultimo millesimo tra i protagonisti del tricolore ed i “terraioli”. Per il “tricolore” tutti contro Paolo Andreucci, leader della classifica provvisoria con la sua Peugeot 208 T16 R5. Proveranno a frenarlo l’ex campione europeo Giandomenico Basso, che per l’occasione si presenta con una Ford Fiesta R5 a benzina invece dell’abituale modello a gpl (che usa da due stagioni), ed il tre volte vincitore della gara (2013, 2014 e 2015) Umberto Scandola con la Skoda Fabia R5 ufficiale. In ambito femminile, sempre per il tricolore, si ripeterà il dualismo alla distanza tra Bea Calvi (Peugeot 208 R2), alle sue prime esperienze su sterrato, e la campionessa in carica, la massese Corinne Federighi (Renault Clio R3).
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