Un momento del convegno: da sinistra Simonetta Torresi, Enzo Fusari e Silvano Iommi
Silvano Iommi è il presidente dell’associazione “La Reggia Picena”
La mappatura dei fontanili di Macerata, il ripristino della commissione per l’ornato pubblico e un metodo per accedere ad una problematica complessa dalla natura polisemica ed olistica, cercando di evitare la diffusa tendenza a “rinominare” con nomi nuovi e più evocativi (come appunto è il “paesaggio”), vecchi termini e concetti come “territorio”, “ambiente”, “urbanistica”. Sono queste le tematiche affrontate durante il 1° convegno di studi promosso con il patrocinio del Comune di Macerata dall’Associazione culturale “La Reggia Picena” sul tema della tutela del “Paesaggio identitario di Macerata”.
I relatori, sia pure partendo da diverse posizioni culturali, hanno cercato di indicare le possibili porte per accedere alla comprensione e alla definizione dell’identità culturale del nostro paesaggio, attraverso la riscoperta delle tracce e l’attivazione della memoria storica collettiva. Tutto ciò nella prospettiva di salvaguardare e narrare correttamente le nostre “bellezze identitarie” sia naturali che culturali, intorno alle quali poter immaginare la costruzione di un’alternativa economica all’ormai indebolita “città dei servizi”. In questo senso è stato spiegato anche il significato del sottotitolo del convegno; “dalla distruzione ordinaria alla manutenzione straordinaria”, ricordando la prima e forte denuncia contro la sistematica distruzione dei nostri luoghi storico-identitari fatta nel 1962 da (non a caso) un grande artista locale come l’incisore Giuseppe Mainini (le cui opere sono attualmente in mostra al Bonaccorsi).
Dall’insieme delle considerazioni e riflessioni svolte è scaturita, come prossima iniziativa dell’Associazione, la proposta di una raccolta di firme (già avviata) a sostegno di un piano complessivo per il censimento, la mappatura, il recupero e valorizzazione sia di tutti i fontanili storici di Macerata, sia delle cavità ipogee esistenti nel centro storico e nei suoi borghi. In secondo luogo è stata ribadita la necessità di ripristinare la “commissione per l’ornato pubblico” senza, tuttavia, ripetere l’errore del recente passato caratterizzato dalla “sindacalizzazione” della mai rimpianta commissione edilizia.
(Foto di Lucrezia Benfatto)
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Mi auguro (da tempo, in verità) che l’amico Silvano Iommi pubblichi finalmente i frutti preziosi della sua inesausta ricerca. Persone come lui (e come Simonetta Torresi, o GIanfranco Pasquali e pochi ma importanti altri che a Macerata hanno dedicato la propria passione storica) meritano maggiore attenzione, proprio in quell’ottica di “città della Cultura” che giustamente la nostra amministrazione persegue come principale cardine della nostra rinascita civica ed economica.
Sono d’accordo con Filippo Davoli, il convegno che si è tenuto giovedì è stato veramente interessante e di pregiato spessore culturale, ringrazio i relatori per l’ottima esposizione dalla quale si deduce certamente una forte passione per le ricerche effettuate, una forte dedizione, ma anche un forte amore per la nostra città.
Molte cose che sono state dette, mi hanno confermato che la nostra storia è tutta da scoprire o meglio riscoprire, rendendomi ancor di più orgoglioso e fiero di essere Maceratese e Marchigiano in generale, rendendomi conto che il nostro territorio nasconde in se una storia ed una cultura ben più importante di quella che comunemente conosciamo.
Purtroppo l’orario pomeridiano d’inizio non ha permesso a molte persone di assistere alla prima parte del convegno (vedi foto) infatti, molte persone sono giunte successivamente, considerazione a mio avviso da tener presente per le prossime occasioni.
Tanti gli spunti di un convegno che si ricollegava anche alla recente bella mostra sulla Metafisica del paesaggio promossa in particolare dall’ordine degli architetti. Quanto a Mainini, in effetti non e’ celebrato quanto meriterebbero la sua opera e la sua figura. Domande ed enigmi intorno al paesaggio maceratese e marchigiano (che non sono peraltro la stessa cosa), richiamati in conclusione dalla prof.Simonetta Torresi, suggeriscono di non recintare troppo la cosiddetta identita’ dei luoghi e delle citta’, rischiando di svilire con il patrimonio storico pure gli sviluppi futuri.
Ero tra il pubblico, ma in ritardo. Quanto è stato detto è importante e interessante.Sarebbe necessario stimolare la politica alla realizzazione di una Commissione per l’ornato pubblico, passare dalle parole ai fatti. Spero che presto esca il libro di Silvano e attendo quello di Simonetta che sembra promettere bene.