Migranti: conoscere il fenomeno per aiutarli a socializzare e per facilitare un’integrazione vera nella città. Hanno preso il via in questi giorni, con la cena conviviale con la giornalista siriana Asmae Dachan, organizzata nella sede dell’associazione Idea 88 a Macerata, le attività del “Comitato di accoglienza locale Macerata” (Calma). Scopo di cittadini e associazioni: operare per l’inclusione degli stranieri attraverso momenti conviviali, incontri, ricerca di alloggi e accoglienza. Oltre 90 persone i partecipanti alla cena di solidarietà con il popolo siriano promossa da Calma e dalla Bottega di Macerata del commercio equo e solidale, finalizzata alla raccolta di fondi per l’acquisto di una ambulanza. E’ dalla testimonianza diretta di Dachan sulla situazione siriana che è partita l’iniziativa per la raccolta di farmaci, materiale medico, sanitario, educativo e di giocattoli per il popolo siriano devastato dalla guerra (punto di raccolta è alla “Bottega del Mondo”, Piaggia della Torre, telefono 0733 261388). «Sono oltre 600, secondo il Syrian Network for Human Rights i medici rimasti uccisi in Siria negli ultimi cinque anni – ha raccontato Dachan – Di questi 553 sono stati uccisi dalle forze governative e 19 dall’Isis. Molti ospedali sono stati distrutti dai bombardamenti e le condizioni in cui operano chirurghi e infermieri sono assolutamente precarie. Alcuni medici hanno raccontato in un video diffuso anche dalla Bbc, che sono costretti a operare sottoterra, in ambienti non favorevoli e con la continua minaccia dei bombardamenti, nonostante il cessate il fuoco.
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Ah, è sempre pieno di migranti, in queste iniziative per favorire la convivialità con i migranti. La stessa Dachan fa la siriana, ma è nata e cresciuta nelle Marche.
Per completezza d’informazione: l’articolo parla di “popolo siriano”, ma forse sarebbe il caso di ricordare che il padre della Dachan è stato il capo dei Fratelli Musulmani di Siria. Si tratta del movimento integralista che intende imporre la sharia nei paesi in cui prende il potere, attraverso elezioni (come accadde nei paesi del Nord Africa) o attraverso la guerra civile (come sta accadendo in Siria). Più che di “popolo siriano” si dovrebbe quindi parlare di quella parte di popolo siriano attualmente molto vicina ad Al Qaeda, e tutt’ora in guerra con quello che la comunità internazionale continua a riconoscere come il governo legittimo di quel paese.