Era andato in chiesa per pregare e si è avvicinato all’altare alzando le mani nel bel mezzo della messa perché sta attraversando un periodo difficile in famiglia. Il giorno dopo l’episodio avvenuto a Civitanova (leggi l’articolo), alla chiesa del Cristo Re, dove un 25enne ieri è entrato con lo zaino in spalla mettendosi sotto i gradini dell’altare dove era in corso la messa delle 19 e dove alcuni fedeli lo hanno sentito parlare anche in arabo suscitando il panico, emergono dei dettagli sull’accaduto. Stando agli elementi raccolti dalla questura il 25enne è entrato in chiesa e dopo aver attraversato il corridoio tra le due file di banchi ha raggiunto le scalette che danno accesso all’altare.
Qui si è inginocchiato e ha iniziato a muovere le braccia dando l’impressione, in un primo momento, di fare movimenti simili a quelli effettuati dalle persone di religione islamica durante la preghiera. Questo ha creato allarme tra i presenti. Stando a quanto riferito dallo stesso parroco che stava celebrando la messa, don Mario Colabianchi, «La metà dei fedeli è fuggita spaventata». La polizia, raccogliendo delle testimonianze, ha accertato che il giovane con le braccia ha disegnato la forma di un cuore. Agli agenti ha detto di essere cristiano e che in chiesa era andato per pregare perché sta attraversando un momento di disagio. Nato in Italia ha la mamma italiana e il padre nigeriano. Il suo gesto ieri ha portato i presenti in chiesa a chiamare la polizia preoccupati. Gli agenti, arrivati al Cristo Re, si sono avvicinati a lui che nel frattempo si era seduto sulle ultime panche. Il 25enne ha opposto resistenza. Portato in Commissariato è stato denunciato per interruzione di funzione religiosa. Lo zaino è risultato vuoto.
(redazione CM)
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nell’altro articolo era un pakistano poliglotta che parlava arabo, il Bugiardone (alias Corriere Adriatico) lo spacciava per italo – Senegalese,adesso viene fuori che è un italo-nigeriano….ma dove le prendete le notizie , da Radio Kabul?
«La giusta comprensione di una cosa e la incomprensione della stessa cosa non si escludono.»
(Franz Kafka, Il Processo)
Era pakistano, parlava arabo. Ma chi lo ha detto? Certe asserzioni dovrebbero essere messe tra virgolette.