di Laura Boccanera
Preoccupazione in Gas Marca per la vendita della partecipata del Comune. Questa mattina i sei dipendenti dell’azienda di vendita e distribuzione del gas hanno voluto sollecitare sindaco e presidenza dell’Atac e scongiurare la perdita dei posti di lavoro. Domani il cda dell’Atac approverà il bando per la vendita dell’azienda come da mandato del consiglio comunale (leggi l’articolo), ma i dipendenti (sei con contratto a tempo indeterminato e cinque collaboratori) sono preoccupati che non vi siano garanzie sufficienti per il mantenimento della governance a livello locale. Diversi in questi mesi gli incontri con Tommaso Corvatta che però non hanno tolto del tutto i dubbi dei lavoratori. «Avevamo chiesto al sindaco di informare il nostro presidente Flavio Rogani – spiega una dipendente – sul bando affinchè fosse parte attiva nella stesura, così da essere sicuri di una tutela maggiore e di un interessamento diretto rispetto alle nostre richieste ed esigenze, invece Rogani in questi mesi è stato estromesso. Attualmente non sappiamo ancora cosa prevederà il bando di vendita». I dipendenti sperano che siano alienate solo il 49% delle quote e che il 51% rimanga in mano pubblica, anche se preferirebbero addirittura un dietrofront sulla vendita tout court: «Nel decreto Madia si parla di riordino delle partecipate e non c’è più l’obbligo di vendita – continua la dipendente – non più dismissioni, ma riorganizzazione, non si capisce allora perchè vendere a tutti i costi quando Gas Marca è una delle poche partecipate che fa utile. A questo punto la questione appare più politica che tecnica o economico-finanziaria». Una preoccupazione che i dipendenti sono pronti a tradurre in sciopero qualora non vedessero soddisfatte le loro richieste.
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Maestro,dovrebbe essere sufficiente mettere nel bando che chi compra non può licenziarvi. Il sindaco, non credo che sia un sadico che ama tenervi sulle spine, fa pensare ad una decisione già presa. Quindi fate mente locale al modo in cui fino adesso Civitanova è stata amministrata!?!?
Va bene la preoccupazione ….. ma l’espressione dei soggetti è di una tristezza unica!!
Non preoccuparti troppo Fedrigo …..non tutti i mali vengono per nuocere!!
Non capisco il motivo per cui preoccuparsi. Se avete fatto sempre il vostro dovere e non siete in soprannumero nessun privato vi licenziera’ mai, in caso contrario anche adesso andrebbero presi dei provvedimenti.
Quello che mi lascia di sasso è che con tanti oppositori alla vendita di GAS MARCA che è una buona società, a nessuno è venuto in mente, o non hanno il coraggio e la capictà di dirlo che una alternativa c’è.
TRASORMARE GAS MARCA in una società ad AZIONARIATO POPOLARE, cosa legalmente possibile, nei paesi anglosasoni ciò è norma.
Tutti i cittadini di civitanova possono acquistare azioni , associazioni no profit etc etc .
La vendita è obbligatoria , non è una volontà politca ma dettata dalla legge. Esiste un proniunciamento dell’ANAC su gas marca , in cui sostiene che una società a capitale pubblico non può operare nel mercato se qualcuno vuole con GOOGLE trova tutto. Il pronunciamento è del 2011 , a quel tempo L’ANAC si chimava AVCP.
Io sono per una compagnia pubblica, am come dicevo occorre testa e volontà per farlo, attori di questa trasformazione potrebbero esse i dipendenti che avrebbe , come succede altrove, la possibilità di investire il LORO TFR in azioni.
Fatti e non chiacchiere.