Una targa nel ghetto ebraico di Civitanova Alta
di Marco Ribechi
Ghetto ebraico di Civitanova Alta, la condanna del gesto. Lo definisce uno scempio Annarita Pantanetti, presidente della sezione locale dell’Anpi che aggiunge: «Quello che è successo nel ghetto, cioè l’applicazione di simboli nazisti sulla targa della strada (leggi l’articolo), è un’offesa arrecata dai nazi fascisti ai milioni di morti, inno all’ignoranza di quanti hanno compiuto il gesto avvenuto dopo pochi giorni dal ricordo della Shoah». La condanna riguarda anche l’uso dei social: «Il nazismo è il male assoluto del novecento che ha tentato di eliminare dalla faccia della terra ebrei zingari, omosessuali, oppositori politici, disabili fisici e psichici – continua Pantanetti – In molti social i negazionisti, i razzisti e chi chiaramente fa riferimento alla cultura e all’ideologia nazi fasciste negano i fatti storici ancora oggi raccontati dai testimoni superstiti, nessuno dei quali definirebbe “ragazzate” simili comportamenti».
L’adesivo nazista applicato sulla targa
Per prendere le distanze da quanto avvenuto sarà organizzata il 13 febbraio, in piazza dell’Unità di Civitanova Alta alle 15, una cerimonia per ricordare ed onorare tutti i morti perché perseguitati dal nazi fascismo. «L’appello che lanciamo è anche alla polizia postale – conclude Pantanetti – affinché controlli e condanni i reati perpetrati attraverso i social». Ma è proprio nel mondo di facebook che il dibattito si sta diffondendo. La risposta arriva anche dalla politica civitanovese. Dice il vice sindaco Silenzi: «È un piccolo adesivo ma riporta un’immagine che è simbolo del periodo più nero della storia del novecento: un’aquila nazista. È stato apposto su una targa a Civitanova Alta, non una qualsiasi ma proprio su quella a memoria della nostra storia, su quella che ricorda la presenza nella città alta di un Ghetto ebraico nel XVI secolo. Sono trascorsi soltanto alcuni giorni dalla Giornata della Memoria e l’oltraggio è ancora più grave. Uno sfregio che non si può sottovalutare ma anzi grida condanna e impone a tutti massima attenzione contro i rigurgiti razzisti e fascisti che vigliaccamente cercano di riemergere, malgrado siano contro la nostra costituzione, contro le nostre leggi ma soprattutto contro l’umanità e la sua evoluzione di convivenza civile».
Il presidente del consiglio Ivo Costamagna
Anche il presidente del consiglio Ivo Costamagna: «Oltre alla condanna politica, simili gesti bisogna iniziare a perseguirli penalmente. Sentirò i capigruppo per presentare una formale denuncia. Il razzismo nazifascista non è un’opinione sbagliata, è un reato». Il sindaco Corvatta: «Questa foto mi provoca un grande dolore, ma rafforza credo in tutti noi le motivazioni per le quali vogliamo un mondo migliore. Non lasceremo questo sfregio orfano di adeguata risposta». Indignata anche il consigliere Belinda Emili: «Purtroppo non è la prima volta che nella città Alta trovano spazio questi simboli fascisti. Ricordo l’episodio di circa un anno fà quando un ufficio di luogo pubblico come una palestra comunale venne tappezzato di simboli fascisti (leggi l’articolo). Solo che questa volta l’oltraggio è ancora più grave».
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