Crac del mobilificio Accorsi,
condannato l’amministratore unico

APPIGNANO - Due anni per Andrea Accorsi, era accusato di aver distratto somme dal fallimento della ditta. La difesa: "Lui era solo uno studente all'epoca, non ha responsabilità. Faremo appello"

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L'avvocato Paolo Carnevali

L’avvocato Paolo Carnevali

Fallimento del mobilificio Accorsi di Appignano, condannato a due anni Andrea Accorsi, 35, all’epoca dei fatti amministratore unico della ditta. In precedenza, nel corso dell’udienza preliminare che si è svolta nell’aprile del 2014, il padre di Accorsi, Alberto, ritenuto l’amministratore di fatto della società, aveva patteggiato un anno e sei mesi assumendosi la responsabilità del crac della sua ditta. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Paolo Carnevali, oggi in aula ha sostenuto che Andrea Accorsi nella presunta distrazione di denaro dal fallimento non aveva alcuna responsabilità «all’epoca lui era uno studente, era una testa di legno, ad occuparsi di tutto era il padre» ha detto il legale chiedendo l’assoluzione. Una versione che aveva dato anche il padre all’udienza preliminare in cui ha patteggiato, chiarendo, appunto, che il figlio all’epoca era solo uno studente e frequentava l’università a Bologna. Il pm Luigi Ortenzi ha invece chiesto la condanna a 2 anni e 2 mesi per Accorsi. I fatti contestati vanno dal 2009 al 2011. Sentite accusa e difesa il Tribunale di Macerata ha deciso di condannare a due anni Accorsi, con pena sospesa. La difesa ha annunciato che farà appello.

(Gian. Gin.)



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