Indagine sul biogas, udienza preliminare il 17 novembre per 14 persone, tra cui due funzionari della Regione, relativamente ad una vicenda che riguarda presunte agevolazioni dietro il pagamento di mazzette per l’apertura di impianti nelle Marche e che coinvolge anche la provincia di Macerata. Sono imputate anche 14 società legate agli impianti del biogas. Lunghissimo il capo di imputazione che parla, a vario titolo, di reati che vanno dalla corruzione, alla truffa ai danni dello Stato, all’abuso d’ufficio, alla falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. L’indagine era stata condotta dalla guardia di finanza di Ancona che nell’estate del 2014 aveva notificato 20 avvisi di garanzia. Alcuni degli indagati però sono usciti dall’inchiesta e sono 14 le persone imputate. Tra questi ci sono due funzionari della Regione. Si tratta del 63enne Luciano Calvarese, originario di Teramo e residente ad Ancona, e del 62enne Sandro Cossignani, di Cupramontana. Secondo gli investigatori avrebbero favorito una ristretta cerchia di imprenditori nel rilascio di autorizzazioni per impianti a biogas. Tra gli imputati ci sono nomi noti come quello del conte Guido Leopardi Dittajuti di Osimo, e degli imprenditori di Morrovalle Antonio Lazzarini e Alessandro Lazzarini. Tra gli indagati della nostra provincia ci sono l’ingegnere Diego Margione, di Macerata, che si è occupato di progetti per alcuni impianti, del maceratese, Lorenza Ramovecchi, di Morrovalle, socia di una società legata alla centrale di Camerata Picena. Gli altri indagati sono il funzionario della Provincia di Pesaro Urbino Renzo Rovinelli, di Fano, che secondo gli investigatori avrebbe favorito, nella conferenza regionale di servizi, la compagna, Alessandra Severini, anche lei indagata, nell’ottenimento di autorizzazioni (la donna aveva una società che istruiva pratiche per società che volevano presentare progetti per la realizzazione di impianti eolici o a biogas). Gli altri indagati sono Lorenzo Vinci, 53 anni di Osimo, Paolo Pesaresi, 37, di Ancona, Francesca Colonnelli, di Recanati, 62, Franco Passamonti, 64, di Monte Vidon Combatte, Andrea Costanzini, 43, di Modena. Le società imputate sono: la Geiwatt srl, azienda in liquidazione, la Immobiliare Picena 2004 srl, la Green Farm, la Covalm biogas, la Sviluppo agroalimentare Italia srl, la Campomaggio 86 spa, la Vbio 1 srl, la Vbio 2 srl, la Vbio 4 srl, la Vbio 6, srl, la Vbio 7 srl, la Picena Garden 2004 srl, la Prima energia srl, la Solenergia srl.
(Gian. Gin.)
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In verità a dover comparire davanti al giudice saranno 16 soggetti e non 14..
Bisogna specificare una cosa: la Provincia di Macerata è coinvolta esclusivamente dal punto di vista territoriale. I protagonisti di questa vicenda sono i due funzionari della Regione Marche.
Certo che sul banco degli accusati mancano i politici della Giunta Spacca e della precedente maggioranza di centrosinistra che, insieme alle imprese del biogas speculativo, hanno preparato questo colossale imbroglio ai danni della collettività marchigiana.
Concordo con Bommarito. Spacca a Fabriano, incalzato sulla centrale di Matelica disse “adesso la centrale ve la tenete” , esiste una registrazione video a supporto. Questo per dire che i politici sapevano.
Però nessun coinvolgimento, mi chiedo come mai?
Possibile?
A sì? Bene! Spieghi allora, la Provincia di Macerata, in base a quale legge e soprattutto in base a quale principio giuridico, ha ritenuto fosse legittimo dare seguito alle istanze ex-post (ossia dopo che erano già state rilasciate le autorizzazione e addirittura in alcuni casi costruiti gli impianti) di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ignorando le articolate diffide inviate, con le quali si dimostrava con numerosi richiami giurisprudenziali, sia di natura nazionale che comunitaria, l’improcedibilità delle summenzionate valutazioni.