Borse con i catarifrangenti
L’idea di un sarnanese conquista Vogue

MODA - Il fashion designer Paul Albert Dari illustra a CM il suo progetto portato alla ribalta mondiale dalla nota rivista di settore: "La prima borsa 'salvavita' è nata lo scorso maggio dopo aver letto un dato allarmante sulla sicurezza stradale dei pedoni"
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Paul Abert Dari, fashion designer di Paul Meccanico

Paul Albert Dari, fashion designer di Paul Meccanico

di Marco Cencioni

Sono originali, pezzi unici, con i catarifrangenti. Stiamo parlando di borse, che hanno attirato l’attenzione di Vogue, la più famosa rivista di moda al mondo, che lo scorso 15 settembre ha pubblicato alcune foto di modelli sulla sua pagina on line. Sono realizzate con i materiali più disparati (dal telone dei camion alle camere d’aria delle biciclette) e sono state create da un sarnanese, il fashion designer Paul Albert Dari che, insieme ad altri due soci (Massimo Quintili di Amandola e Andrea Mastrocola di Gualdo) ha sentito l’esigenza di tentare una nuova sfida. Tutto nasce partendo da un dato allarmante sulla sicurezza stradale dei pedoni (letto da Dari sui giornali) e che parla di diverse centinaia di investimenti al giorno in Europa. E’cosi scatta la scintilla. Borse con i catarifrangenti, colorate, allegre, pratiche e tutte uniche, diverse fra di loro. Si chiamano Paul Meccanico, l’alter ego di Paul Albert Dari, marchio che nasce per unire il nome del fashion designer all’idea di officina di stile e di idee innovative, brand che racchiude le caratteristiche del team: freschezza, ironia, sfida ed orgoglio italiano, marchigiano e, soprattutto, maceratese. Vengono prodotte proprio a Sarnano e nel raggio di 30 km, grazie alla collaborazione con artigiani locali che effettuano a mano ogni singolo nostro prodotto, vendute rigorosamente on line per garantire l’unicità e mantenere i prezzi accettabili, evitando un ulteriore passaggio tramite negozio.

 

Una borsa Paul Meccanico

Una borsa Paul Meccanico

Paul Albert Dari, come nasce Paul Meccanico?
«In realtà tutto è partito dall’unire un particolare estetico ad una maggiore sicurezza per i pedoni. E’ nata così, lo scorso maggio, la prima borsa “salvavita”. La moda utilizza molto la tecnologia e noi abbiamo esasperato un pochino questo concetto: l’idea è subito piaciuta, siamo davvero felici della partenza che abbiamo avuto».

I vostri prodotti sono finiti su Vogue. E’ sicuramente stata una bella sorpresa.
«Non ce lo aspettavamo, siamo rimasti stupiti ed entusiasti allo stesso tempo. Vogue accessory ci ha notato e ha voluto darci questa vetrina inaspettata e che ci ha riempito d’orgoglio».

La caratteristica fondamentale delle vostre borse e dei vostri accessori?
«L’unicità. Il nostro cliente potrà affermare senza alcun dubbio di essere l’unico ad avere quel modello. A garanzia di questo c’è un cartellino di unicità e la stampa del numero su ogni singolo capo. Abbiamo puntato su colori attualissimi e grafiche particolari e a differenza delle borse ottenute da materiale da riciclo che fanno unicità casuale la nostra è voluta, più in tendenza con la moda attuale. Poi è ovvio che i materiali che usiamo sono strategici, che la presenza di catarifrangenti è particolare, ma puntiamo tutto sul fatto che non ci sono due Paul Meccanico uniche al mondo».

Una cinta Paul Meccanico

Una cinta Paul Meccanico

Comunque, il materiale che avete scelto è davvero inusuale.
«Abbiamo voluto dei materiali resistenti e underground, ma porteremo presto un tessuto come la pelle e l’ecopelle basandoci sullo stesso concetto. Facciamo anche cinte ed altri accessori, sempre unici, con questi materiali: in futuro vorremo ampliare e diversificare la produzione ma sempre facendo un passo alla volta».

Cosa vede nel futuro della Paul Meccanico?
«L’azienda è nata per offrire un prodotto unico e ci è riuscita. Spero solo che continui a piacere».



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