Dopo aver fatto discutere il capoluogo la questione “gender” sbarca anche a Civitanova. Arriva in città l’avvocato Gianfranco Amato, presidente di Giuristi per la vita che qualche tempo fa sollevò un vero e proprio polverone ideologico a Macerata, Civitas Mariae, con una platea accorsa per ascoltarlo di quasi 2000 persone (leggi l’articolo). E chissà se a Civitanova la questione avrà la stessa ribalta e gli stessi effetti sul dibattito cittadino. L’appuntamento dal titolo “Diritto all’identità, teorie del gender e libertà di educare” è previsto per venerdì 19 giugno al teatro Conti dalle ore 21.15 ed è organizzato dal movimento per la vita di Civitanova e da alcune associazioni cattoliche. La teoria contrappone due diversi modelli educativi: da un lato quello cattolico biologico secondo il quale ad un’identità sessuale definita corrisponde anche un’identità di genere legata al maschile e al femminile e l’altro modello, più fluido, secondo cui i generi maschili e femminili corrispondono a stereotipi culturali. L’evento ha anche il patrocinio del comune di Civitanova nonostante nel programma elettorale dell’amministrazione si è parlato, soprattutto ad inizio mandato, del riconoscimento delle coppie di fatto, ipotizzando la realizzazione di un registro.
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C’ha da fa’ chi lo manda ancora in giro.
A Civitanova l’Amministrazione comunista sta cercando di capire se questi “gender” siano in regola o meno con le classificazioni catastali dei loro immobili!!!
Questa teoria del gender che sta imperversando in questo periodo la accomuno al veganismo…entrambi di moda e nonsense…..
A Civitanova è il Caos. Tutto ciò che serve ad alimentarne la fiamma ben venga. Chissà che i nostri esimi rappresentanti non vadano all’incontro e comincino ad interrogarsi se mal capite tendenze, attrazioni o strane fantasie sessuali non abbiano influito sul caos che hanno in testa e che riversano sui poveri civitanovesi, ignari da dove provenga tanta inettitudine.
eh no. il nostro giornalista ha preso un granchio, spero in buona fede.
non c’è nessuna contrapposizione tra modello educativo cattolico e modello educativo più “fluido”.
io non sono cattolico eppure mi fa semplicemente vomitare che a mio figlio di 4 anni (il discorso vale anche se avesse 10 anni) debbano insegnare ed illustrare cosa siano i rapporti anali, omosessuali e la masturbazione!!!
non il giornalista, semmai l’avvocato Amato, e tutti gli altri da una parte e dall’altra che sostengono l’esistenza di modelli educativi tra loro in contrapposizione, così facendo compattando le loro fila ma anche esacerbando le distanze, fino a inventare complotti gender o omofobici che rendono impossibili impiantare una dialettica.
L’avvocato Amato per quel che ho sentito finora fa ricostruzioni fantasiose e molto partigiane. Non mi sembra un buon punto di partenza per un dibattito serio.
Paolo, non sapevo di questo presunto scontro alimentato dall’avvocato e, se fosse realmente vero, mi scuso per il commento precedente.
ah. prima che intervengano i soliti noti ad accusarmi di omofobia, a corredo del mio precedente commento, vorrei aggiungere che la scuola pubblica a mio avviso non debba erogare educazione sessuale di nessun tipo, nè omo, nè etero, nè lesbo, nè trans, nè pif, nè puf.
nessuna, salvo le classiche lezioni di anatomia del corpo umano e di spiegazioni di come avviene l’accoppiamento tra uomo e donna per fini riproduttivi, cioè scienza. per i piaceri, sentimenti, affetti ed altre manifestazioni caratteriali umane e per tutto il resto, ci saranno altri tempi, occasioni e, soprattutto, modi, preferibilmente IN PRESENZA E COL CONSENSO DEI GENITORI!!!!
La scrupolosa
Inzomma, ca.zzo, se pò avé sto bbascio?
se pò ttastà un tantino er pettabbotto?
Ma nnun avé ppavura, che ffo adascio:
cuanto che ssento che cce tienghi sotto.
Ciai scrupolo? e dde cosa? E cche! tte fot.to?!
Semo parenti? Sí, ppe vvia der cascio:
cuggini de cuggini: cascio cotto:
parenti come Ggnacchera e ssan Biascio.
Parenti, ggià! cche scrupoli der tarlo!
Per un bascio co mmé ttanta cusscenza,
eppoi te fai fischià ddar Padre Carlo.
Ma cche ccredi? che Cristo abbi pascenza
d’abbadà ssi tte bbascio, o ssi tte parlo?
A ste cojjonerie manco sce penza.
Roma, 22 gennaio 1833
E’ stupefacente che un’amministrazione comunale sedicente di centrosinistra dia il patrocinio a una conferenza che dà una visione completamente distorta delle teorie gender e che, agitando questo spauracchio, fomenta l’ostilita nei confronti degli omosessuali.
O meglio: sarebbe stupefacente se quella di Civitanova Marche fosse davvero un’amministrazione di centrosinistra. In fondo, c’è già stato il precedente dell’intervento del sindaco alla conferenza su Don Giussani, fondatore di un movimento reazionario come CL, dal quale una sinistra propriamente detta dovrebbe tenersi a debita distanza.
Non so da chi sia partita l’idea del patrocinio, ma suggerirei all’amministrazione comunale di ripensarci e di porre riparo con la massima rapidità all’errore commesso.