di Alessandro Trevisani
Lo hanno interpretato, ma anche girato, discusso, scritto e “fatto crescere” nei loro sguardi e nelle loro idee. E adesso è un film: “Homeward bound” è il frutto del laboratorio gratuito di formazione cinematografica cui hanno partecipato gli adolescenti dell’Hotel House, guidati da Giorgio Cingolani, antropologo e documentarista recanatese, che ha avuto l’idea del corso e del lungometraggio che alla fine di aprile vedrà la luce. Protagonisti e staff sono stati premiati oggi con un attestato dal vicesindaco Lorenzo Riccetti e dal consigliere per l’Integrazione Maria Elena Fermanelli, all’auditorium Enrico Medi: una specie di battesimo per un lavoro che da domani sarà possibile finanziare con la campagna di crowdfunding attivata sul sito di Produzioni dal basso.
«Puntiamo a raccogliere 30mila euro – spiega Cingolani – per ripagare le spese e dare un compenso a tutti quelli che hanno lavorato al film, mentre il 30% della somma raccolta andrà destinato alle emergenze dell’Hotel House, come può essere quella di far funzionare gli ascensori». Nessun finanziamento da enti pubblici. «Il film si avvale per ora del solo patrocinio del Comune, e del supporto morale delle ultime due amministrazioni – ci tiene a spiegare Cingolani – perché volevamo un prodotto del tutto autonomo e indipendente». Ma che cosa racconta la pellicola? «In una sola giornata si svolgono, senza intrecciarsi, diverse storie che hanno per protagonisti i ragazzi: le hanno immaginate loro, è tutto inventato, ma chiaramente ispirato alle loro emozioni e al loro vissuto». Homeward bound significa “sulla strada di casa”. «È anche il titolo di una canzone di Simon e Garfunkel – dice Cingolani – ma alla fine è solo un modo per legare le storie che raccontiamo.
Vogliamo ottenere un lungometraggio di circa un’ora e mezzo, per presentarlo ai festival più importanti, in Italia e all’estero. Se i vari regolamenti non ce lo impediranno lo proietteremo a primavera qui nei dintorni». Non si può escludere, quindi, di vedere “Homeward bound” in cartellone a Venezia. Ma quali sono le location del film? «Pescara e Porto Recanati – risponde il regista – siamo stati alla palestra di boxe in via Bramante, ai Salesiani, su corso Matteotti, al luna park estivo di Scossicci, sul lungomare per la notte dei Fuochi di Ferragosto, nei sotterranei e nelle case dell’Hotel House».
Qualcuno dei ragazzi è particolarmente portato per il cinema? «Loro non se ne rendono conto, ma tutti hanno delle doti», risponde Cingolani, che si è avvalso della collaborazione di Claudio Gaetani, che insegna Cinema a UniMc, per la sceneggiatura e la docenza nel corso. Il resto dello staff: aiuto regia Raffaele Mancini, operatori video Alberto Maroni e Emmanuele Galieni. E poi gli attori. Naven, Alamin, Didar, Zak, Yasin, Anta, Aimen, Fahima, Shuma, Jilani, Foyez, Soiman, Sha Zib, Sajjad, Widad e Arame, tutti tra i 13 e i 18 anni (un paio di loro li hanno compiuti durante le riprese, ottenendo la cittadinanza italiana), in rappresentanza di sei nazioni: Senegal, Bangladesh, Pakistan, Macedonia, Romania, Tunisia, ma molti altri ragazzi, soprattutto italiani e marocchini, hanno partecipato come comparse. Mentre una sorpresa è la partecipazione gratuita della giovanissima attrice fanese Denise Tantucci, una delle star di Braccialetti rossi, la fiction di RaiUno.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
in quale emittente tv lo si puo’ vedere
Se Cingolani andasse tutte le mattine all’ufficio di collocamento a Piediripa, sai quante comparse troverebbe!! ah, dite che non vanno bene perchè sono tutti italiani??
Non lo vedrò per principio
era meglio un film con delle esplosioni, effetti speciali.
Ma sì, è tutto molto bello!
Invece di promuovere la legalità ed il vivere civile fomentiamo qusto stato d’illegalità.
Così da tumore da cauterizzare diventarà generatore di metastasi.
Volete una scàmpia marchigiana?
Bisogna per forza far polemica vero? Senno non siete contenti!
Mah… Non so se sia polemica o altro.
Credo però che far passare come un vanto un’accozzaglia del genere che ha un tasso di degrado che stride fortemente con il resto della cittadina sia molto “radical chic” se non snob .
Come per dire, ce l’hanno le città grandi quindi anche noi nel ns. provincialismo siamo cresciuti.
Però cari miei, andate in giro per i vicoli, a far spesa insieme alle vecchine o fate un bel giro anche la domenica sul corso e verrete importunati da insistenti che mendicano falsamente.
Per non parlare poi della zona supermercati!
Vivete a conatatto con i reali problemi, poi vedrete che la voglia di pubblicizzarlo facendoci un film ve passa e vi troverete dalla parte di chi lo vuole annientare.