di Alessandro Trevisani
Passa tra le polemiche, in consiglio comunale, l’approvazione della consulta comunale per i cittadini extracomunitari. Votano a favore quelli di Noi per Porto Recanati, contrari Grande Futuro e M5S. A palazzo Volpini, nell’aula gremita da cittadini stranieri, soprattutto maghrebini ed esponenti della comunità senegalese, tante le donne provenienti dall’Hotel House, l’ex sindaco Rosalba Ubaldi ha argomentato così la sua contrarietà: «La consulta non serve e crea una discriminante pericolosa per l’equilibrio già fragilissimo che c’è in città tra italiani e stranieri. Troppo spesso i primi si sentono stranieri a casa loro, mentre i secondi possono risolvere le loro problematiche relazionandosi con l’amministrazione come tutti i residenti». Del pericolo di creare un ghetto e dell’assenza di un rischio razzismo a Porto Recanati hanno parlato i consiglieri Elena Leonardi, Angelica Sabbatini e Pina Citaroni, sempre per Gfp, mentre Giammario Poeta, consigliere Cinque Stelle, motiva il suo “no” con il fatto che «Servono azioni concrete invece che la creazione di nuovi organismi con uno statuto generico, e dalle spese attualmente imponderabili».
Il consigliere con delega all’integrazione Maria Elena Fermanelli ha risposto alle obiezioni: «Il razzismo in città c’è: strisciante magari, ignorato e nascosto finora, ma non si può più ignorare il fatto di avere quasi 3mila residenti, di cui tantissimi senza diritto di voto. Fare la consulta non significa solo dare voce per esprimere problemi, ma anche ascoltare e accogliere proposte e idee, perché l’intregrazione deve avvenire nell’incontro, senza imposizioni da una parte o dall’altra». Il sindaco Sabrina Montali ha fatto notare come una dozzina di comuni nelle Marche (tra cui Fabriano, Jesi, Macerata) e le province di Ancona e Ascoli prevedano già la figura del consigliere straniero aggiunto o di un rappresentante straniero in consiglio. Per il Pd Petro Feliciotti preferirebbe che il presidente della nascitura consulta avesse potuto intervenire di sua iniziativa, invece di essere convocato per volontà del sindaco, come previsto dallo statuto approvato: «Così si ha l’impressione che non debbano rompere le scatole» ha detto mentre Fermanelli ha replicato che l’organismo è consultivo, ergo tanto vale chiamarlo in causa quando lo si reputa utile, senza troppe formalità burocratiche. Scintille sempre tra Feliciotti e il resto della maggioranza quando il sindaco ha ufficializzato la nomina di Guerrina Stefanelli, ex Pd, come nuovo capogruppo di Npp: «Non ne sapevo nulla – ha tuonato prendendo la parola – vuol dire che il Pd deve considerarsi fuori dalla maggioranza?». Sindaco e assessori hanno spiegato che la cosa è stata decisa in una riunione cui Feliciotti è stato convocato ma non è intervenuto. Più in punta di fioretto la polemica finale tra Gfp e la stessa Fermanelli, che ha offerto ai consiglieri legati all’ex sindaco Ubaldi le sciarpe confezionate dalle donne dell’Hotel House all’inaugurazione dello Spazio Donna, lunedì al palazzone. «Ma non siamo state invitate – ha fatto notare Elisabetta Sabbatini – altrimenti molto volentieri saremmo intervenute».
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In un paese come l’Italia che sta andando allo fascio, si cerca di dare ulteriori diritti s tutti senza riuscire a far rispettare e doveri a nessuno. Semplicemente schifoso.
…………..MA PERCHE’ IL SINDACO NON SI PRENDE UN APPARTAMENTINO DENTRO L’HOTEL HOUSE??
CHE INIZI IL SINDACO AD INTEGRARSI CON QUESTI ” NUOVI CITTADINI “……….POI LA SEGUIREMO TUTTI.
F A C C I A D A A P R I P I S T A 😀