nella foto da sinistra Sergio Cognigni Ad Atac, Antonio Eleuteri scrittore, Ena Giuggioloni dell’accademia Primo dialetto, Giulio Silenzi, Francesco Mantella e Flavio Rogani
Si intitola “Lacrime de cuccogrillo” ed è un arcaismo dialettale che offre lo spunto per il nuovo lavoro editoriale dello storico civitanovese Antonio Eleuteri. L’architetto, con la passione per il giallo e la spy story, torna con il suo personaggio che indaga su un omicidio commesso per le strade di Civitanova. Promosso dall’Accademia Primo dialetto f.lli Guarnieri in collaborazione con Atac il libro sarà presentato ufficialmente sabato 13 alle ore 17.00 nel teatro Annibal Caro. Il romanzo, come sempre con grande attenzione agli aspetti storici e dovizia di particolari, è ambientato nella Porto Civitanova del 1908, all’angolo di via Duca degli Abruzzi dove venne inaugurato il primo cinematografo “Ideal”. Attraverso un’attenta ricostruzione dei tempi di quegli anni si è voluta valorizzare la riscoperta delle tradizioni del territorio e la narrazione dei personaggi coinvolti nelle vicende investigative. All’interno una lingua arcaica, ma ancora viva e riconoscibile da tutti i civitanovesi, un idioma che si arricchisce con espressioni che racchiudono una cultura viva e vivace. «Questo volume – ha detto Giulio Silenzi, vice sindaco – va ad intensificare la produzione editoriale della città e la valorizzazione degli autori civitanovesi, a cui teniamo molto. La settimana scorsa abbiamo presentato i sei libricini di “Storie in città” e ora il libro di Eleuteri, sempre nel periodo natalizio, ci stimola alla lettura e alla riscoperta della storia di Civitanova, obiettivo che l’Accademia sta portando avanti in maniera egregia». «Ho tratto spunto da una recente scoperta archivistica riguardante la prima sala stagionale e stabile del Porto – ha spiegato Eleuteri – per proporre la mia terza fatica letteraria dedicata al giallo e alla mia città. Mi auguro di appassionare i lettori e di regalare ore di spensieratezza e interesse a chi s’immergerà nella lettura». I vertici del cda delle partecipate hanno sottolineato il valore delle ricerche di Eleuteri, studioso preparato e scrupoloso che rappresenta una miniera preziosa di conoscenza per la città. .
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Complimenti ad Antonio Eleuteri, che è uno dei ricercatori storici civitanovesi più attenti e preparati. Ricordo che nel 2001 gli fu assegnato il premio nazionale di cultura Frontino per il saggio “Alba ut sol”, dedicato al santuario di Santa Maria Apparente. Ma la presentazione di un’opera di Eleuteri, sempre interessante, rimanda il discorso alla memoria storica di Civitanova e di quanto fa l’amministrazione comunale per studiarla e promuoverla. Nel 1986 fu fondato un centro studi storici, con sede presso la Biblioteca Comunale, comprendente i maggiori ricercatori di storia locale, tra i quali lo stesso Eleuteri. Negli anni il centro studi si caratterizzò per la pubblicazione del volume miscellaneo “Civitanova. Immagini e storie”. Ma l’interesse delle amministrazioni comunali andò con il tempo scemando, tanto da far assumere al centro studi una configurazione privata. Non fu allora cercata una ricomposizione, anzi il divario si allargò ulteriormente, dal momento che il presidente della Biblioteca, Pipponzi, ricorse alle vie legali. L’attuale amministrazione comunale, invece di affrontare il problema ha confermato Pipponzi, per ragioni politiche dovute all’appoggio della sua lista di centrodestra al sindaco Corvatta, alla presidenza della Biblioteca. Risultato: il centro studi continua ad operare privatamente, tanti ricercatori storici non vi fanno parte, e la produzione è assai limitata. Esiste da qualche anno l’accademia primo dialetto, ma quest’ultimo è solo una parte della storia civitanovese, intitolata ai fratelli Guarnieri, tra i fondatori del centro studi storici. L’accademia ha iniziative meritevoli quando promuove il libro di Eleuteri, ma si perde quando fa apporre sul molo la scritta “che te sa li milanesi…”. Manca quindi un centro studi organizzato e adeguatamente sostenuto e qui l’amministrazione e l’assessore alla cultura Silenzi hanno pesanti colpe.
Vorrei tirare una lancia a favore di Silenzi. E’ vero che di responsabilità nella malamministrazione civitanovese ne ha tante, ma non possiamo fare di lui il capo espiatorio. Ci sono anche il sindaco ed altri assessori a dargli panforte.
Condivido pienamente il pensiero di “Ciro Esposito”, anche se non ho ben capito il concetto di “capo espiatorio” e quello di “panforte”……….
Sono innocenti giochini di parole. Avrei dovuto usare ” capro espiatorio ” ( caprone ), ma lui è sopratutto un capo o almeno crede di esserlo. Sono lontanissimi i tempi in cui spadroneggiava in Provincia e in Regione ed adesso vive in un suo mondo dove crede di essere ancora politicamente importante. Panforte invece di manforte, siamo vicini al Natale e tra i cesti che i suoi ammiratori gli regaleranno ci sarà sicuramente anche il tipico dolce senese appunto il Panforte. Auguri.