Da abitazione per l’imperatrice Eugenia De Montijo, moglie di Napoleone III, a spazio di abbandono e degrado. Le mura di Villa Eugenia raccontano storie di passione civile, ma anche di attaccamento fisico ad un luogo da parte dei civitanovesi. E’ per questo che il Fai ha scelto proprio la magione civitanovese come oggetto di un incontro dedicato a studiosi, appassionati, ricercatori, ma anche amministratori e cittadini tutti che si terrà venerdì 12 dicembre alle 17.30 presso il teatro Annibal Caro. «Il degrado di Villa Eugenia è tanto più inaccettabile, quanto più si pensa che è un tassello molto importante di quelle residenze napoleoniche delle Marche che, messe in costellazione, adeguatamente valorizzate e musealmente organizzate, potrebbero rappresentare per la Provincia, per la Regione, per l’Italia intera una risorsa culturale e un’attrazione turistica invidiabile di livello europeo», spiegano gli organizzatori. «Certo Villa Eugenia è uno dei tanti casi di monumenti importanti della regione lasciati all’incuria, ma proprio per questo è necessario che non si consegni anche all’oblio – continuano – e che si affronti con urgenza il nodo del suo recupero e della sua destinazione. Come sempre in prima linea nelle azioni di sensibilizzazione e di denuncia, il Fai si rende coadiutore di momenti di incontro e di riflessione accogliendo anche le segnalazioni dei propri aderenti». La conferenza dal titolo “Villa Eugenia e le residenze napoleoniche nelle Marche” sarà tenuta dallo storico e critico d’arte Stefano Papetti. La conferenza, a cura della delegazione FAI di Macerata, ha ottenuto il patrocinio dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Macerata, dell’Azienda Teatri di Civitanova e del Comune di Civitanova Marche ed è sponsorizzata dalla Azienda agricola Boccadigabbia che intreccia la sua storia con le vicende napoleoniche poiché sorge su uno dei cento poderi della Tenuta Bonaparte.
(l.b.)
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Nel settembre 1962, Villa Eugenia assurse per l’ultima volta agli onori delle cronache internazionali. Presso la storica dimora civitanovese fu fermato e allontanato dall’Italia George Bidault. Bidault era stato più volte capo del governo francese nell’immediato dopoguerra. In seguito all’indipendenza dell’Algeria, a cui si oppose tenacemente, fu dichiarato decaduto da parlamentare e si rifugiò a Civitanova. In quegli anni Villa Eugenia aveva iniziato il declino, l’area limitrofa fu oggetto di un’incontrollata speculazione edilizia, che la porterà alle attuali condizioni di abbandono. La soprintendenza definisce Villa Eugenia “bene storico, degno di particolare tutela”. Tante le amministrazioni comunali che si sono succedute, ma nessuna ha progettato il recupero, la conservazione e il rilancio del più prestigioso patrimonio storico di Civitanova. Un’altra storica dimora, comprendente un villino in stile Liberty del 1910. appartenuta a Pier Alberto Conti, sindaco e podestà di Civitanova per 15 anni, è stata posta in vendita dagli eredi, Padri Salesiani. Nessuno si è impegnato all’acquisizione di Villa Conti al patrimonio comunale e ad una sua pubblica destinazione. L’attuale amministrazione comunale è poco interessata al mantenimento della memoria storica cittadina, intenta com’è ad investire enormi risorse nella costruzione di megastrutture sportive, avulse dal territiorio. Ovvero all’apertura di megadiscoteche, in luogo di ben avviati corsi universitari, che davano prestigio culturale alla città. Civitanova è amministrata da politici non nativi del luogo, che ignorano la storia cittadina e, purtroppo, non sono nemmeno interessati ad approfondirla.
A chi appartiene Villa Eugenia?
concordo pienamente con il Sig, Biondi !!
Disinteresse totale di questa amministrazione per la Cultura ….. Prima via l’Università e Popsophia, ora la svendita di Villa Conti a privati !!