Jan Mozzorecchia, protagonista musicale della serata di apertura del Condom Cafè al Maracuja di Macerata
di Claudio Ricci
Prevenzione dalle malattie sessuali: ancora un tabù per i maceratesi. L’iniziativa Condom Cafè, ideata dallo staff di Stammibene con il dipartimento Dipendenze Patologiche dell’ Area Vasta 3, giunta oggi 1 dicembre – giornata mondiale della lotta all’Aids – al suo culmine, ha portato a galla un sensibile residuo di imbarazzo dei giovani dai 18 ai 40 anni rispetto all’argomento “sesso sicuro”. Un condom per un caffè è la formula della campagna di sensibilizzazione per la prevenzione delle mst (malattie sessualmente trasmissibili) che nei numeri ha di fatto avuto successo con l’esaurimento di quasi tutti i preservativi distribuiti ai 58 bar della provincia (leggi l’articolo). Ma le testimonianze di baristi e clienti rivelano ancora scarsa naturalezza nel considerare il preservativo normale oggetto di utilità quotidiana. «La cosa è vista ancora come un gioco – rivela Roberto Buratti, titolare del Maracuja Cafè – I ragazzi ci scherzano senza cogliere l’importanza del messaggio, che è quella della prevenzione continua. In compenso ho registrato una buona riuscita del concerto di apertura dell’iniziativa giovedì scorso, grazie anche a gruppi di ottimo livello come il tributo ai Queen. La partecipazione è raddoppiata rispetto all’anno scorso di conseguenza si è esteso il target di sensibilizzazione». 240 i profilattici distribuiti ad ogni locale.
C’è però chi racconta di non essere stato contattato dall’organizzazione dell’iniziativa. «Avremmo anche potuto partecipare ma non ne siamo stati informati – confida Giuliano Carciofi proprietario del Caffè del Corso, in corso della Repubblica – Pensavamo fosse l’iniziativa solo di alcune attività e non rivolta a tutti». Un’iniziativa che in alcuni casi rimane ancora sconosciuta anche per i più giovani.
«E’ il primo anno che vengo a contatto con l’iniziativa – confida Giulia, studentessa al primo anno di Mediazione Linguistica – Secondo me occorrerebbe promuoverla già a partire dalle scuole superiori dove l’argomento è ancora tabù». Della stessa idea Chiara, anche lei studentessa di Mediazione, al Romcaffè di via Gramsci per una pausa Condomcafè. «Vedo che i ragazzi della mia età – confida Chiara – prendono ancora il tema alla leggera. Io vengo da un piccolo paese e piuttosto che vincere la vergogna di comperare preservativi in farmacia si preferisce evitare di acquistarli».
Laura Splendiani del Cabaret serve il Condomcafè a Giampiero, studente di scienze della Comunicazione
La butta sull’aspetto economico Giampiero, studente di scienze della Comunicazione, servito di caffè e preservativo al Cabaret di via Gramsci. «Il costo non va trascurato – commenta Giampiero – i profilattici costano molto e distribuirli anche in altre occasioni non sarebbe una cattiva idea. Comunque credo che l’idea sia buona e che venga affrontata con linguaggi efficaci dallo staff di Stammibene che ha anche tenuto una lezione sulla comunicazione sociale nella nostra facoltà».
Ad ogni modo i numeri parlano chiaro. Scorte praticamente terminate in tutti i bar del centro aderenti a dimostrazione del fatto che baristi e gestori hanno fatto la loro parte proponendo a tutti l’omaggio anticoncezionale e l’opuscolo informativo sulle mst. «Ne sono rimasti pochissimi – racconta Laura Splendiani del Cabaret – Cercavamo di servire i condom sempre con una battuta simpatica per rendere evitare di imbarazzare i clienti e dargli poi gli opuscoli. Abbiamo notato che molti leggendo il vademecum rimanevano sorpresi dalle informazioni che trovavano all’interno anche sulle malattie trasmissibili meno conosciute».
C’è anche chi, pur reputando l’iniziativa valida rimane scettico sui possibili effetti della campagna. «L’idea di associare il condom alla quotidianità del caffè è carina – commenta Alessia, studentessa di Economia, ferma per un caffè al Caffè Centrale – Ma essendo una tantum ho paura che perda di efficacia».
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ma che dite, TABù PER I MACERATESI…AHAAHAH, fingono il tabù, ma dentro 4 mura so i più perversi.
il problema più che tabù è che c’è chi pensa che il condom serva solo a evitare gravidanze indesiderate!!
se non era tabù,lo chiamavate preservativo caffè e non condom caffè,capisciotti!!!!
Il problema non è essere perversi, il problema è farlo senza preservativo. Quando li acquisto con estrema nonchalance al supermercato o in farmacia chiedendo addirittura lo scontrino per scalarli dalla denuncia dei redditi, non vi dico che sguardi ho attorno a me…
I cattolici maceratesi pensavano si masticassero, infatti contnuavano ad avere figli, poi venne (nel senso di arrivo’) Silvio e capirono come si usano.