di Claudio Ricci
Raid nella notte. Colpito il polo industriale di Montelupone. Quattro le aziende violate da quella che sembra essere una banda di professionisti. Il suolificio System Group, Ncm Cartotecnica, falegnameria industriale Mariotti e Producta le ditte prese d’assalto. «Il tutto è avvenuto nel più assoluto silenzio- racconta Tiziana Trovarelli, titolare della System – Io vivo in una casa adiacente alla zona industriale e non ho sentito nessun rumore. Cercavano contanti ma non hanno trovato nulla nè qui, nè nelle ditte vicine alla nostra. Il modus operandi è stato lo stesso per tutte le effrazioni. Sono entrati dalle porte antipanico dei laboratori. Nessun segno evidente di scasso se non per un occhio esperto. Hanno rovistato dappertutto mettendo a soqquadro archivi e locali. Hanno smontato dei quadri, lasciando però oggetti di valore come una macchina fotografica professionale e il cellulare aziendale. L’unica cosa che sono riusciti a prendere sono gli spicci del distributore automatico del caffè che è stato fortemente danneggiato».
Senza usare veicoli, la banda dal passo felpato, sarebbe sgattaiolata a piedi, di azienda in azienda, camminando per prati e scavalcando recinzioni. «Passando dalla Ncm alla Mariotti si sono imbattuti nei pannelli che dividono le due ditte e li hanno divelti – continua Trovarelli – non trovando un granché all’interno delle aziende hanno preso l’auto della falegnameria, una Punto bianca che è stata ritrovata poi, grazie alla segnalazione di mia sorella Letizia, sul cavalcavia della autostrada a Porto Recanati, sulla strada statale Regina». Un ritrovamento che dà da pensare sulle modalità di spostamento e fuga. «Il fatto che si muovessero a piedi da un capannone all’altro – rivela Trovarelli – è intuibile dalle impronte di terra e erba appena tagliata lasciate all’interno dei locali. Inoltre hanno eluso le telecamere di sorveglianza, quindi si sono mossi sempre nell’ombra. Probabilmente sono arrivati nella zona industriale a piedi e poi hanno usato l’auto rubata per spostarsi fino al ponte dell’autostrada per poi far perdere le tracce». La vicinanza con la A14 rende la zona particolarmente esposta ad azioni del genere e i raid si ripetono ciclicamente da qualche anno. «Questa è la quarta volta che siamo vittime di violazioni – racconta Trovarelli – L’ultimo episodio si è verificato la vigilia di Natale del 2005. In quell’occasione rubarono un furgone della nostra ditta per trasportare del rame rubato qui vicino. Il mezzo fu ritrovato a Napoli qualche giorno completamente bruciato». Sul raid indagano i carabinieri di Montelupone e Civitanova.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Fin quando non ci sarà la certezza della pena…tutto è permesso in Italia. ….
Questore, Prefetto, ma voi che state facendo per la sicurezza nostra. Se voi non siete in grado di difenderci lasciatelo fare a noi
attenzione , questi Lanzichenecchi , visigoti, Unni zingari gente dell’est italiani, faranno chiudere le nostre aziende riducendo in miseria le nostre genti
Prima o poi ci scappera l’aggressione e il morto e poi la giustizia sommaria.
E’ necessario, prima di qualsiasi idiota spending review, potenziare le Forze dell’Ordine aumentando umini e mezzi sulla strada.
In contemporanea, dato il crescente/esponenziale aumento di furti e rapine, questi se presi devono RESTARE in galera e, se vogliono mangiare, rendersi utili con lavoro.
Ieri su REPORT (Rai3) si parla che un detenuto (che per le gge NON può essere costretto a lavorare perchè se lavora bisogna pure pagarlo) ci costa (in sorveglianza, controlli, vitto, alloggio, luce, acqua, gas, ecc. ecc.) fino a € 150 al giorno
“Sono entrati dalle porte antipanico”.
Attenzione VVFF, nel richiedere costosi presidi contro il pericolo di incendio, considerate anche i pericoli di furti e aggressioni.