Droga di pessima qualità, che è finita sul mercato dello spaccio sul nostro litorale, veniva da Aversa. Emerge dall’operazione messa a segno dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Aversa, coordinati dalla procura di Napoli Nord. Otto gli ordini di custodia cautelare, due per dei magrebini che vivono all’Hotel House di Porto Recanati. Droga che potrebbe essere legata alle tragiche morti di tre persone per overdose che sono avvenute nelle scorse settimane in provincia. Secondo le indagini dei carabinieri, ad agire erano dei pusher spregiudicati, che approfittavano della cronica dipendenza degli assuntori di stupefacente. Ed è emerso un sms in cui la convivente di un uomo della provincia di Fermo, che si era sentito male dopo aver assunto dello stupefacente, scriveva a quello che pensava potesse essere lo spacciatore, implorandolo di non vendere mai più droga al suo compagno. Anche nelle intercettazioni, ma anche in base ad una serie di arresti che ci sono stati da agosto e al sequestro di mezzo chilo di cocaina, è emerso che i pusher cedevano droga consapevoli della scarsa qualità. Le indagini hanno portato all’arresto, questa mattina, di otto persone su ordine di custodia cautelare spiccato dal Gip del tribunale di Napoli nord. Si tratta di tunisini, marocchini e algerini e di una italiana convivente con uno dei magrebini. I militari hanno scoperto una base operativa di approvvigionamento di ingenti quantitativi di droga che si trova nel comune di Frignano e dove vivevano due degli arrestati (marito e moglie, tunisini). L’operazione dei carabinieri ha portato ad arresti anche a Porto Recanati. In manette sono finiti il tunisino Nizar Rizzoui, 33 anni, e l’algerino Mousse Allouni, 35. Entrambi si trovano in carcere ad Ancona. A causa delle overdose, nelle scorse settimane erano morti Davide Brutti, 36 anni di Cupra Marittima, Riccardo Palombi, 41 anni, maceratese e Salvatore De Tullio, 41. Altri consumatori di eroina erano invece stati salvati dopo aver avuto malori.
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Questi signori della morte debbono tornarsene a casa loro. Semplicemente perchè debbono capire che in Italia si viene per lavorare e non per spacciare. Propongo di pagare i rispettivi Paesi di origine, affinchè facciano scontare la pena nelle loro galere che sono più pesanti delle nostre!
Ma all’Hotel House non ci sono i controlli? E’ noto che l’Hotel House è la base di tutta una serie di illegalità, quand’è che la prefettura di Macerata deciderà di intervenire in modo incisivo, affinché la situazione non degeneri?