di Laura Boccanera
Nessuno sgombero al momento per la famiglia tarantina da un anno a Civitanova che da domenica occupa una casa popolare dell’Erap (leggi l’articolo). La vicenda, di cui si è venuti a conoscenza solo ieri, riguarda un ragazzo di 27 anni, Antonio Re, disabile dalla nascita che senza casa né lavoro domenica ha deciso con la moglie di occupare una casa non affittata e in attesa di essere assegnata in graduatoria.
Il sindaco ha deciso di prendere ancora qualche giorno per trovare una soluzione che possa aiutare il ragazzo, ma che non deroghi dalla legalità. Dello stesso avviso anche l’assessore ai servizi sociali Yuri Rosati: «Il caso era già noto e seguito dai servizi sociali, ma la coppia al momento dell’occupazione non aveva lo sfratto esecutivo. Il comune può intervenire nei casi limiti e a dire il vero ci sono situazioni ben più gravi di questa. Sono vicino umanamente a questo ragazzo e sono d’accordo col sindaco di non procedere allo sgombero. La pratica comunque era già stata aperta, poi i due sono spariti per un po’ e quando sono tornati nei nostri uffici, lunedì, avevano già occupato la casa popolare». In realtà la gestione delle case popolari è affidata all’Erap e attualmente un paio di appartamenti sono in attesa di riassegnazione: «C’è la graduatoria in corso – continua Rosati – quelle case erano libere, ma vuote perché in attesa di lavori di sistemazione da parte dell’Erap, poi verranno date a chi ne ha diritto. Capisco la situazione dal punto di vista umano ma ci sono dei percorsi da seguire in queste situazioni». Tra qualche giorno il 27enne dovrebbe incontrare di nuovo il sindaco per capire possibili modi per sbloccare la sua condizione. Sulla questione interviene anche il consigliere di Vince Civitanova Fabrizio Ciarapica: «Il diritto all’abitazione è sacrosanto, ma senza mai trascendere nell’illegalità – scrive – le istituzioni hanno un ruolo e un obbligo preciso nel favorire le condizioni ideali affinché la casa sia una certezza per tutti i cittadini, da una parte non tartassando chi con sacrificio l’ha costruita o acquistata e dall’altra mettendo in atto politiche sociali adeguate per aiutare chi invece non può permettersela. Ci spieghi per quale motivo i 26 alloggi della la residenza studenti-anziani, non sono stati ancora assegnati, nonostante siano ultimati da oltre due anni».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
La Casa occupata e fame di case.Quale è la politica per la casa del Sindaco Corvatta?
L’emergenza casa a Civitanova è allarmante. Il caso della recente occupazione di un alloggi Erap da parte di una famiglia in grave difficoltà economica riporta caso mai ci fosse chi l’ha dimenticato non solo quanto è grave la situazione economica e sociale di tante famiglie civitanovesi davanti ad una crisi economico-occupazionale di cui non si intravede almeno a breve la fine ma quanto assieme a questa diventa drammatica la situazione abitativa.
L’occupazione dell’alloggio Erap sta all’interno di una situazione abitativa allarmante e le emergenze sono molto più diffuse di quelle che stanno emergendo. La risposta pubblica a questa grave situazione è strutturalmente inadeguata. Il dato civitanovese lo dimostra in modo drammatico. Attalmente le richieste a Civitanova di un alloggio Erap(iacp) è di circa 280 famiglie Questo a fronte di 15 appartamenti che verranno ultimati e consegnati a Civitanova nel 2015 mentre è previsto per il futuro un nuovo intervento in zona Risorgimento.
Le richieste sono aumentate rispetto al precedente bando del 2010 di circa 100 unità.
A questa situazione occorre aggiungere chi per effetto della crisi economico occupazionale perde l’abitazione perché impossibilitato di pagare le rate del mutuo e chi richiede alle banche la dilazione delle rate di pagamento.
Un quadro impressionante in una città dove tante sono le abitazioni vuote,invendute ,che fanno bella mostra nelle grandi lottizzazioni. Davanti a queste drammatiche emergenze quale è la risposta dell’amministrazione comunale civitanovese? Ma aldilà del drammatico e singolo caso che pure va risolto chiediamo:
QUALE E’ LA POLITICA PER LA CASA del SINDACO e della GIUNTA?
Certo l’amministrazione Comunale eroga sostegni anche finanziari una tantum,fa interventi di sostegno sociale ma non riusciamo ad individuare nelle politiche dell’amministrazione Corvatta una specifica iniziativa per la casa per le crisi sociali e drammatiche che pure in città esistono.
E’ proprio mentre c’è crisi abitativa il Comune vende un appartamento ,ricevuto in donazione e non riesce a dare soluzione e definizione alla Casa accoglienza San Silvestro .
IL COMUNE PUO’ FARE UNA SUA POLITICA per l’EMERGENZA ABITATIVA.
1-il Comune può intervenire come nell’area ex Liceo Scientifico modificando parzialmente il Progetto dedicando una parte delle cubature che si realizzeranno a Mini Appartamenti Comunali.
2-Un’altra iniziativa possibile è quella di stipulare accordi con società immobiliari “ convenzionando” alcuni appartamenti sostenendo il canone di locazione. Queste sono solo alcune strutture che potevano e possono collegarsi all’abitazione sociale di Via Conchiglia e creare una rete di alloggi di emergenza, e di accoglienza.
3-Una verifica delle disponibilità con la Chiesa relativamente a beni immobili di proprietà.
I Comuni oggi sono in prima linea davanti ad una crisi devastante e seppur fra tante difficoltà e limiti ha il dovere di avere anche per le emergenze una politica per la casa. Alcune iniziative per l’emergenza Casa non sono stravolgenti del Bilancio Comunale.Si tratta di fare scelte e fissare priorità per dare risposte seppur parziali ma di grande efficacia sociale e di solidarietà attiva.
Sinistra Ecologia e Libertà
Civitanova Marche
almeno questo è un italiano!
Per fortuna!