Colpito da un proiettile mentre lavorava nei campi. E’ successo ieri pomeriggio ad un 44 enne di Amandola, in contrada Cese, dove era in corso una battuta di caccia al cinghiale. L’uomo, residente nella frazione di Montane, è stato subito soccorso da un’ambulanza del 118 e trasportato d’urgenza all’ospedale di Macerata dove ora è ricoverato in prognosi riservata. Sono in corso le indagini, condotte dai carabinieri della stazione di Amandola e della compagnia di Montegiorgio, per ricostruire le modalità dell’accaduto.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ora a parte il fatto che io non sono favorevole a questo “sport” come lo chiamano e ancor meno capisco che gusto vi sia a sparare a povere creature innocenti mi fate capire come si può permettere di cacciare addirittura vicino a luoghi abitati?
E poi vietiamola questa caccia!!!
Concordo che è uno sport stupido…..è successo ieri…….
Senza entrare nel merito della discussione (legittima) “caccia si, caccia no”, il problema del “caccia come” bisogna porselo e la “braccata” al cinghiale con le “poste” (tiratori) a terra, è oggettivamente pericolosa. Il proiettile a palla unica ha una gittata notevole anche se sparato con con armi a canna liscia e, se si manca il bersaglio, il rischio che il colpo finisca dove lo sparatore non vede è alto, con conseguenze – come in questo caso – piuttosto gravi. Meno rischioso sarebbe usare le “altane”, piattaforme rialzate che determinano una traiettoria di tiro tale che, se si manca il bersaglio, il colpo termina la sua corsa a terra.
Nn si può sparare xkè si vede una macchia scura che potrebbe essere un cinghiale….è assurdo!!!!!
Abolissero la caccia una volta per tutte!
Uno sport non fa morti! Non può essere considerata sport la caccia. Le frustrazioni non si scaricano su esseri indifesi.
…..ma quali povere creature? Tra’poco cinghiali e caprioli ce li ritroviamo dentro casa …..e i lupi!? Lo vada a dire agli allevatori o ai piccoli coltivatori delle zone collinari …
In un paese normale, il nostro non lo è, a contrasto di questi gravi reati, paragonabili agli omicidi stradali, si dovrebbe introdurre un nuovo reato “l’omicidio venatorio”. Che punisce chi, con la scusa della caccia, spara a qualunque cosa si muova, con negligenza e imprudenza, cagionando il ferimento o la morte di persone. La pena dai 15 ai 25 anni. Inoltre l’interdizione perpetua all’attività venatorio nei casi indicati o negli altri casi di mancato rispetto delle regole venatorie.
Uno sport non fa morti: come l’automobilismo , l’alpinismo o gli sport estremi. Quando si imbraccia un’arma bisogna seguire delle ferree regole di sicurezza, come quando si guida una macchina. Se le regole non si rispettano possono accadere questi tragici incidenti. Chiunque sia stato ne sopportera’, giustamente, le conseguenze , civili , penali e con la propria coscenza. Non si puo’ colpevolizzare una categoria, quella dei cacciatori, per un incidente come non si puo’ colpevolizzare la categoria degli automobilisti per un pirata della strada.