Maceratese opaca, Helvia Recina splendente

Contro la Fermana i biancorossi non hanno brillato. In compenso ottima la risposta dei supporter
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Enrico Maria Scattolini

Enrico Maria Scattolini

di Enrico Maria Scattolini

STAVOLTA IL PUBBLICO NON E’ MANCATO (+). Finalmente degno della capolista. L’ha sostenuta sino a che c’è stato un alito di speranza; e l’ha financo applaudita ai saluti finali. Molto bene; perfino troppo!

E’ INVECE MANCATA LA MACERATESE (-). Sul piano del gioco. Per la terza volta consecutiva.

CON LA DIFFERENZA, RISPETTO ALLE ALTRE (-), che ieri pomeriggio c’è stato il voltafaccia della buona sorte (leggi la cronaca della gara), fedele partner invece domenica scorsa a Teramo (San Nicolò) e sette giorni prima all’Helvia Recina (Amiternina).

NON A CASO sono finite fuori bersaglio (-) le conclusioni di D’Antoni e De Grazia nelle battute conclusive, che, al contrario, avevano potenzialità vincenti.

D’ALTRA PARTE non si può pretendere di fare sempre B I N G O!

LA LEADERSHIP BIANCOROSSA resta comunque solida (+). Solo la Sambenedettese ha infatti guadagnato punti, riconquistando il secondo posto. Ma con una fatica del diavolo contro l’Amiternina, battuta solo su rigore. Bloccati invece sul pareggio interno Matelica (Campobasso) e Chieti (terribile San Nicolò).

Marco Croce

Marco Croce

RIMANE TUTTAVIA LA SENSAZIONE di una Maceratese che non gira più come all’inizio del campionato. Una convinzione più che un’impressione, per la verità (-).

IL SUO CENTROCAMPO VA A VUOTO (-) se aggredito. Come gli avversari dei biancorossi hanno imparato a fare. C’è riuscita perfino la Fermana. Da notare che i “canarini” non avevano ottenuto la miseria d’un punto nelle precedenti tre trasferte ed avevano incassato dieci gol. In mezzo al campo ieri sono invece apparsi addirittura pimpanti nel confronto con l’omologo settore opposto. Che ha subito per tutta la frazione iniziale.

NE HA OVVIAMENTE SOFFERTO LA DIFESA, che però ha saputo tenere (+), confermandosi il migliore reparto della squadra ed in assoluto del girone. Come dimostra ampiamente lo score di tre gol subiti in otto incontri, dont quattro disputati in trasferta.

MA ANCHE (ALTRETTANTO OVVIAMENTE) L’ATTACCO, alimentato con scarsa fluidità, assenza di continuità e d’incisività (-). Peculiarità che ormai sono ricordi del passato.

UN PASSATO PROSSIMO TUTTAVIA evaporato troppo rapidamente, addirittura all’inizio dei lavori. Cioè nel breve arco temporale di otto matches. Poco più della metà della…metà di quelli in programma nel girone di andata (-). Ciò rende difficile la disamina. Insieme all’imbarazzo di criticare una formazione imbattuta, con il conforto di numeri da record.

L'allenatore della Maceratese Beppe Magi

L’allenatore della Maceratese Beppe Magi

GIUSTAMENTE MAGI(+) si appella all’assenza dello squalificato Kouko da tre turni ed a quella di Cordova, isolata eppure importante perché lo ha costretto a rivoluzionare metà squadra nel rispetto della regola dei quattro under con carta d’identità ben definita.

SOTTOLINEANDO: “Mi è mancata l’intera catena di destra…”(-)

….E CONCLUDENDO.”Prima di esprimermi vorrei rivedere la squadra al completo” Dovrebbe capitare domenica prossima a Pesaro, contro una Vis con l’acqua alla gola ma capace ieri di strappare un punto alla Recanatese (+).

MI PERMETTO PERO’ DI OSSERVARE:

(1) A me sembra che il problema sia generale più che circostanziato, nel senso di uno scadimento della condizione atletica e/o psicologica delle fonti di manovra. La singolarità è che si stia verificando troppo presto rispetto ai tempi fisiologici collegati alla naturale usura fisica e/o mentale. A meno che la seconda non prevalga sulla prima (-).

(2) In ogni caso, data la situazione di sofferenza, non si capisce il motivo per cui la fascia degli intermedi venga puntualmente alleggerita di supporti anziché irrobustita (-).

TUTTO RUOTA ATTORNO ALL’UTILIZZO TATTICO DI DE GRAZIA. Sia nel primo tempo di Teramo che nella ripresa del derby con la Fermana, il bravissimo under ascolano (+++) ha giocato esterno alto nella zona mancina del campo. Togliendo ausilio all’asse Croce-Romano e quindi, di fatto, mettendo la Maceratese in inferiorità numerica sul centro.

CONTRO IL SAN NICOLO’ Magi ha opportunamente corretto nel divenire della partita (+), e la Maceratese ha ritrovato equilibrio tattico.

L'allenatore della Fermana Guido Di Fabio

L’allenatore della Fermana Guido Di Fabio

CON LA FERMANA, dallo spirare dei primi quarantacinque minuti d’impegno, il mister è ritornato ad insistere su De Grazia offensivo. Ed ha fatto bene, dal momento che è stato lui a produrre le insidie maggiori alla retroguardia “canarina”, sia direttamente (il tiro di cui sopra), sia con i suoi cross dal fondo (+).

MA ALLORA PERCHE’ E’ OCCORSO PIU’D’UN QUARTO D’ORA per inserire Lattanzi (’94 e perciò impiegabile fin da subito) al posto di Tortelli, nel frattempo spostato da attaccante a vertice avanzato del triangolo di centrocampo (-)? In evidente confusione in un ruolo non suo.

DA QUEL MOMENTO LA SITUAZIONE E’ MIGLIORATA (+), tanto da riservare ai biancorossi le migliori occasioni di giornata (+).

VALUTAZIONI E PREOCCUPAZIONI che però potrebbero rivelarsi un nonsense se la causa del malessere maceratese invece fosse semplicemente l’opaca condizione di forma di Croce (-), fondamentale nel mezzo dell’impianto biancorosso.

MAGI E’ SICURO DEL COMPLETO RECUPERO FISICO DEL MEDIANO.Quindi la caviglia infortunata dovrebbe essere ormai un lontano ricordo (+).

UN’ALTRA COSA LA BRILLANTEZZA, che sicuramente sta difettando (-). Per il mister “può ritornare solo con il ritmo gara ed il modo migliore per riuscirvi è far giocare Croce.”

I CEROTTI DI DI FABIO(-). L’indimenticato Guido si è presentato in sala stampa con il viso ricoperto da una ragnatela di vistosi medicamenti. Sono allibito, pensando a qualche (inimmaginabile) trauma postderby. Lui ha però chiarito in fretta: ”Sono le conseguenze dei morsi del mio cane nei giorni scorsi.” “Il tuo cane?…”. “Sì. Diciotto punti di sutura.”. “Come mai?”. “Improvvisamente non mi ha riconosciuto”. “Ma dov’è finita la tua folta capigliatura? Ha addentato anche quella?”. “No, i capelli li avevo tagliati prima….”. “…ecco perché non sei stato riconosciuto! Però i tuoi ex tifosi l’hanno fatto: ”Una bella accoglienza. Mi sono commosso al ricordo di tre meravigliosi anni di successi biancorossi. Ringrazio tutti”. L’emozione è anche mia personale nel ritrovarmi ad intervistare Di Fabio. Lui l’ha superata pilotando magistralmente la sua Fermana di giovani dalla panchina. Io spero di riuscirvi.



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