“Il calcio italiano deve ridimensionarsi. I costi per le formazioni professionistiche sono troppo elevati”. E’ il presidente della Figc Carlo Tavecchio a prendere la parola nel corso del convegno “Il calcio e le sue riforme” organizzato oggi pomeriggio dalla Recanatese nell’Aula Magna del comune leopardiano con il numero uno del calcio italiano. Dopo l’introduzione affidata al sindaco Francesco Fiordomo e al presidente della formazione leopardiana Sandrino Bertini è stato l’ex numero uno della LND a parlare per oltre 20′. Il concetto espresso da Tavecchio è stato chiaro: “Dobbiamo ripartire dai giovani. Non è possibile che in serie A la stragrande maggioranza delle squadre giochi con quasi tutti stranieri. Quando cominceremo a vedere i nostri giovani giocare in pianta stabile in prima squadra allora significherà che siamo vicini alle grande potenze europee”. L’intervento del numero uno della Figc è risultato particolarmente apprezzato dalla platea, composta prettamente da addetti ai lavori. Presenti l’ex tecnico dell’Ancona Augusto Gentilini, il direttore sportivo Giulio Spadoni e la presidentessa della Maceratese Maria Francesca Tardella.
(a.b.)
(Foto di Guido Picchio)
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Vergogna Recanati. Stendere il tappeto rosso per un razzista sospeso dalla federazione europea e che ha coperto di vergogna l’Italia nel mondo.
Le banane le ha portate da casa??
ODDIO!!!!!! Fuori dalla mia amata regione, non voglio respirare manco la stessa aria con questo personaggio, che ci ha coperto di ridicolo in tutta l’europa calcistica.
Dalle stelle alle stalle… Dal “giovane favoloso” al presidente della repubblica delle banane….
La sfida riformista autarchica lanciata da Recanati alle potenze calcistiche europee merita un film, si potrebbe rimanere sulla scia del successo intitolandolo Il Tavecchio Favoloso.
“il TaVecchio Favoloso”…………..non ho parole Massimo, solo applausi.
@ Furio E Basta:
non so se sia il caso d’applaudirmi considerato che, mentre tanti altri stanno seriamente lavorando per uscire dalla crisi, io invece mi do al buon tempo e da perfetto perdigiorno non trascuro neanche di sputare nel piatto dove mangio (anche se poco).