Lo scorso 15 settembre aveva ucciso a colpi di pistola due suoi ex dipendenti, questa mattina Gianluca Ciferri, 48 anni, imprenditore edile di Fermo, si è tolto la vita nella sua cella del carcere di Ascoli. Lì si trovava in seguito all’arresto per il duplice omicidio di Mustafa Neomedim, 38 anni, e Avdyli Valdet, 26, suoi ex dipendenti, originari del Kosovo (leggi l’articolo). Ciferri, stando a quanto emerge, non avrebbe lasciato nulla di scritto per spiegare il gesto compiuto intorno alle 4 di questa mattina nella sua cella. L’imprenditore, dopo aver legato ad una inferriata della finestra una corda fatta di lenzuola e federe, si è impiccato. Ad accorgersi di quanto accaduto i compagni di cella di Ciferri, che però non hanno potuto far nulla per salvare l’imprenditore, che ormai era senza vita. Un dramma, quello dell’imprenditore, legato ai fatti avvenuti a metà settembre quando, davanti alla villetta di Ciferri, in località Molino Girola di Fermo, l’uomo uccise i due operai che vantavano un debito di circa 20mila euro di stipendi arrestati (leggi l’articolo)e che più volte avevano insistito per riavere indietro il denaro. Ciferri, nel corso della convalida dell’arresto, il 21 settembre, disse di aver agito per legittima difesa e che i due operai erano armati di una piccozza. Disse anche di aver sparato per paura. Un dramma, il suicidio dell’imprenditore, che si unisce al dramma della famiglia dei due operai morti. Una storia tristissima che ha sconvolto il Fermano. Sul gesto di Ciferri la procura di Ascoli ha aperto un fascicolo e sarà disposta l’autopsia. L’imprenditore era assistito dall’avvocato Savino Piattoni che lo aveva incontrato giovedì scorso e ha riferito che nel corso del colloquio, che si era svolto in carcere, non aveva notato nulla nel comportamento di Ciferri che potesse far pensare al gesto che ha compiuto nelle prime ore di questa mattina.
(Servizio aggiornato alle 19,50)
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Mi dispiace……….moltissimo.
Pover’uomo
finire in carcere per presunta legittima difesa deve essere stato tragico
E se dovesse venire fuori che diceva la verità….come la mettiamo ?
Pantos e Leo Leone.
Non la mettiamo in nessuna maniera.
Stiamo parlando di un’assassino che senza dubbio ha ammazzato due persone sparando 5 colpi di pistola, 3 alla prima vittima e due alla seconda mentre scappava.
Se vogliamo parlare di tragedia dei nostri tempi possiamo d’accordo, sostenere l’ ipotesi del piccone e quindi l’eccesso di difesa pure va bene anche quello, ma non c’è nulla di tragico nel finire dentro dopo aver ammazzato due persone, come pure sembra piuttosto eccessivo o sconsiderato attaccare con un piccone un uomo con la pistola. Fatto è che le 40 ( QUARANTA ) armi che l’ imprenditore deteneva legalmente a casa sua ( sicuramente non la pistola con la quale ha sparato visto che deve essere custodita scarica dentro ad un armadio con lucchetto serrato, chiedere a qualsiasi cacciatore per conferma) sono testimonianza di un certo “affetto” verso le armi da fuoco.
Lasciamo perdere le casistiche secondo le quali si attende il processo in contumacia che evidentemente Leo Leone ignora.
Iddas, questo signore era a casa propria, non ce lo dimentichiamo.
La tragedia, però, assume un significato orrendo se pensiamo che per poche migliaia di euro, ci sono 3 famiglie disperate che piangono i loro capi-famiglia.
Questo è INACCETTABILE. Siamo arrivati a questo punto per una serie di concause che hanno minato i valori su cui poggiavano i nostri sentimenti, i nostri comportamenti e siamo stati governati talmente tanto male, che siamo gli unici ad essere riusciti ad arrivare al punto di decadenza economica in cui stiamo.
Non è facile qualunquismo, è la pura verità e chi ha responsabilità in tutto questo, neanche ne sente il peso; le persone normali, come il buon Ciferri, invece si. Che possa riposare in pace.
Beh nessuno di noi conosce bene le carte però conosco altre storie simili in cui operai stranieri non pagati hanno minacciato gli ex datori di lavoro cercando di farsi giustizia da loro come si usa nei paesi da cui provengono. In Italia quando si hanno problemi del genere ci si rivolge ai sindacati o ad un avvocato, mentre certa gente si arma di piccone e pretende di essere pagata con metodi non certo ortodossi, quindi a prescindere da tutto sto con Ciferri e non certo con certa gente che pretende di dettare legge nel nostro paese.
….rimango sempre del parere che tra una persona onesta viva e un delinquente morto meglio tutte e 2 vivi!
La vera legge è nel carcere si chiama onore , la infranggi è non esci più. per un po di soldi si perde la testa anche per un po di donna si perde la testa ma l’onore il rispetto per la vita per i bambini come per i fiori non hanno prezzo basta un po di buon senso e tutto si risolve , la pillola va giù e tutto risplende di più.
x teresa punzo. e in che modo il ciferri avrebbe infranto l’onore in carcere?
DAL COGNOME, IDDAS DOVREBBE ESSERE SARDO, QUINDI NON MERAVIGLIAMOCI!!!! ADESSO DOBBIAMO CHIEDERE IL PERMESSO COME MUOVERCI A CASA NOSTRA. VADANO A DELINQUERE NEL LORO PAESE! SENZA DI LORO NON SAREBBE ACCADUTO NULLA!
se a me entrano in casa con un piccone, io sparo.
quindi caro iddas, anche io sono un potenziale e fiero assassino.
ciò premesso, l’amore per le armi non autorizza la sua saccenza a speculare ipocritamente sulle intenzioni del ciferri. lasci fare agli inquirenti il loro lavoro e giudicare se il signore abbia agito per legittima o eccesso di difesa.
e abbia un po’ di rispetto dei morti.
Mi pare che la speculazione sia di chi protegge un assassino che ha a conforto solo le sue stesse parole ma neppure un fatto. Il fatto poi che il Ciferri fosse in carcere e non a casa in attesa di giudizio la dice lunga sull’esistenza di prove , caro Pantos, quindi mi faccia il piacere. Purtroppo mentre io ho riportato i fatti Lei ha semplicemente sparato illazioni.
Per il Sig. Cita: Si, come conferma il mio cognome sono di origine sarda , il suo invece ricorda molto l’amica di Tarzan nell’omonima serie televisiva, con le sue parole conferma.
Stiamo facendo una discussione senza senso, perche’ la verità non la sapremo mai. C’e’ solo una grande tragedia provocata dalla crisi economica feroce che colpisce gli imprenditori italiani, tragedia che ha distrutto le vite di figli, mogli, padri e madri. Adesso è il momento del silenzio, di riflettere e pregare per le povere famiglie colpite, perchè la vicenda si è purtroppo conclusa nel peggiore dei modi.
iddas, mi unisco a lei per l’incommentabile cita, ma l’unico a sparare illazioni è lei.
e, ripeto, che non si può infierire sui morti.
brava susetta.
Che il Ciferri fosse in carcere è un fatto, Sig. Iddas, inconfutabile. Il perché sia stato lì e lì abbia terminato la sua brutta avventura, invece, mi sfugge. Mi sfugge perché, altre persone che hanno sparato ed ucciso, nella propria abitazione, ladri o presunti attentatori alla propria intimità familiare, non hanno fatto un giorno di galera, mentre questo pover’uomo che si è trovato nella sua abitazione questi signori che lo avrebbero minacciato (non erano quindi ladri), è stato incarcerato e stava attendendo, prigioniero, il giudizio che lo avrebbe potuto anche assolvere.
Nella vita è bello avere delle certezze, ma occorre anche prendere atto che esistono errori e dubbi e, comunque, il rispetto è alla base di qualsiasi cosa e bisognerebbe averne per tutti.
Pantos , mi rifaccio al vocabolario.
Illazione: Ragionamento con cui si trae una conseguenza da una o più premesse che possono essere anche false.
Premesse che NON sono false: Ha ammazzato 2 persone dunque la parola assassino è appropriata.
Aveva 40 armi da fuoco in casa tutte regolarmente registrate.
Aveva un debito cospicuo con le 2 persone che ha ammazzato.
Si è ammazzato in carcere.
Era in carcere in attesa di giudizio sillogismo vuole che il magistrato per le indagini preliminari (GIP) non reputasse sussistente la condizione di aver ucciso per legittima difesa. Chiaro che il processo non si è svolto.
Trovo quindi illazione almeno secondo le premesse inconfutabili che abbiamo FINO AD ORA parlare di legittima difesa (PS la testimonianza dell’indigato non rappresenta una prova).
X Furio, tu parli di rispetto giustamente, ma le parole se corrispondono al vero che ci piacciano o meno non possono essere offensive. Che ti sfugga il perché fosse in carcere purtroppo è tua negligenza. Il codice di procedura penale parla chiaro, leggiti l’articolo 280 e vedrai che tutto apparirà meno fumoso. Spiega il perchè ad esempio chi ruba dopo 48 ore possa anche venire rilasciato.
x Iddas:
e allora lo cito anch’io il dizionario.
il treccani le basta?
assassìnio s. m. [der. di assassinare]. – Uccisione volontaria di un essere umano, compiuta per motivi abbietti e in modo efferato o a tradimento
http://www.treccani.it/vocabolario/tag/assassinio/
questa è sua la premessa falsa. io posso ammazzare perchè in preda al panico, la paura, e comunque non per motivi abbietti e in modo efferato e tanto meno a tradimento.
quindi non sapendo, meglio rispettare 3 morti.