Ivana Pettaccio ha deciso di interrompere le chemioterapie per chiedere aiuto per suo figlio malato di sclerosi
di Alessandra Pierini
Ha interrotto la terapia oncologica per chiedere allo Stato e agli enti preposti di sostenere suo figlio, 21 anni, affetto da sclerosi multipla e tutti quelli che sono colpiti da questa terribile malattia. Protagonista della singolare e scioccante protesta è una mamma, Ivana Pettaccio, 56 anni, di Corridonia la quale ha intenzione di andare fino in fondo e nei giorni scorsi ha comunicato la sua decisione al dottor Luciano Latini, primario del reparto di oncologia, dov’era finora in cura.
«Non ha senso – spiega Ivana con grande determinazione – che lo Stato mi salvi se poi non mi permette di fare la mamma e di assicurare a mio figlio un futuro. Mi sono accorta di avere un tumore nel 2009, nel mio percorso, ho avuto tutti i mezzi per guarire. Per i malati di sclerosi multipla invece la strada è tutta in salita». Innanzitutto è difficile ottenere il riconoscimento della malattia: «Mio figlio ha scoperto subito di avere la sclerosi – spiega Ivana – c’è chi per anni si sottopone a visite, anche umilianti, per capire cosa gli sta succedendo. All’inizio i sintomi sono strani e ho conosciuto una donna che è stata curata per 4 anni per la depressione per poi scoprire di avere la sclerosi. E’ un percorso difficile e lacerante e spesso ci si rende conto di essere trattati come numeri e non come persone».
Un altro grande problema che si trovano ad affrontare i malati è che il farmaco ha molti effetti collaterali: «La sclerosi è una malattia dalla quale non si guarisce. Il malato, già nella fase iniziale, paga un alto prezzo a livello psicologico, in più deve fare i conti con il farmaco in commercio che non la cura, a qualcuno la blocca, ma non a tutti ed ha controindicazioni pesanti ed effetti collaterali pesanti, a volte più della malattia stessa, tanto che molti sono costretti a smettere o a dilatare l’utilizzo. Il sostegno, sia psicologico che medico è fondamentale ma spesso non viene assicurato».
A questo si aggiungono ulteriori difficoltà di carattere burocratico: «Ogni volta che si chiede un certificato o una relazione medica è come se si chiedesse la carità. I giovani malati non possono lavorare, non possono mettersi in malattia e non avranno una pensione. Possono solo pregare che la ricerca porti una soluzione. Mio figlio per poter andare a lavoro ha anche deciso per un periodo di smettere di prendere il farmaco di cui ha bisogno ma non può farlo a lungo. Ho anche partecipato ad un gruppo di incontro per malati di sclerosi e tutti manifestano le stesse difficoltà. Nessuno gli dà il sostegno adeguato alle sue esigenze e speranza, anzi gli enti preposti seguono alla lettera l’iter burocratico rendendo le cose ancor più difficili. Anche a me è capitato di sentirmi umiliata e ferita perchè chiedevo aiuto per mio figlio».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto Ivana ad iniziare la sua protesta è stato il mancato riconoscimento, da parte di Asur e Inps, dell’invalidità a suo figlio. «Da una parte – spiega Ivana – non è abbastanza malato per essere dichiarato invalido, dall’altra però non è abbastanza sano per trovare un lavoro e curarsi. Ho già protestato davanti alla commissione medica perchè non capisco come è possibile che, a fronte di una malattia che può solo peggiorare, in una prima fase gli sia stata riconosciuta l’invalidità e poi, nonostante l’aggravamento, gli venga negata. A meno che un malato non venga miracolato, appare strano. Il problema è che si fanno valutazioni di tipo oggettivo mentre la malattia ha caratteristiche strettamente soggettive. Tra l’altro in commissione non c’è un neurologo, unica figura in grado di capire realmente la situazione. Si sente dire che si fanno pochi figli, ma lo Stato dovrebbe dire che li vuole belli, bravi e soprattutto in salute, perchè se non sono così, se ne frega».
Parole dure che colpiscono direttamente al cuore quelle di Ivana che, da mamma ferita, ha deciso di non arrendersi ma anzi di combattere con tutta la forza: «Perchè lo faccio? Nei miei 56 anni di vita ho visto troppe ingiustizie, non posso più restare a guardare. Alla vita bisogna dare un senso, quel senso che ora a me manca. Chiedo quindi di avere risposte, chiedo una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, in primo luogo dalle strutture sanitarie, per i malati e per le loro esigenze quotidiane. Il mio ricominciare a curarmi dipenderà da proposte concrete che potranno giovare ai malati di sclerosi multipla».
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L’amore di una mamma non ha confini …
Questo figlio ha il pieno diritto di essere curato e di avere tutte le agevolazioni al riguardo.
Per il vero welfare state i soldi non ci sono, per chi sta male l’aiuto sociale non esiste, però in compenso abbiamo: baby pensioni, posti pubblici inutili, soldi buttati nelle partecipate (che è un modo per finanziare gli sprechi assistenzialisti), sussidi statali donati ad 1/3 del Paese perchè non hanno voglia di lavorare (sud Italia).
Questo è il modo in cui si finanzia il welfare state in Italia: uno schifo.
E a chi veramente serve l’aiuto statale non arriva nulla.
Complimenti alla signora Ivana e tanti, tanti, auguri per suo figlio.
http://www.repubblica.it/salute/2014/01/28/news/cannabis_terapeutico_la_battaglia_della_mamma_malata_di_sclerosi_multipla-77116825/
Resistere è più di esistere . Il rivoluzionario crede nell’uomo, negli esseri umani . Chi non crede nell’essere umano, non è rivoluzionario.
Dal 1° gennaio 2010 sono state attribuite all’INPS nuove competenze per l’accertamento dell’invalidità civile handicap e disabilità ,compito che prima veniva svolto da una commissione medica di specialisti dell’ASUR.
L’inps con 1 solo medico legale che compone la commissione decide ,da solo in nome del risparmio e di chi lo ha nominato,VITA MORTE E MIRACOLI ,in parole povere la dittatura va avanti.
signora, interrompendo le mortali chemioterapie, Suo figlio ha concrete speranze….di guarire.
chieda aiuto ad un buon medico fitoterapeuta per correggere alimentazione e le speranze di una regressione naturale del tumore si moltiplicheranno.
Vorrei dire agli illustri commentatori che prima di scrivere si informino. A Pantos : la chemioterapia è un trattamento farmacologico a cui si è sottoposta la mamma per la cura di un tumore. Tutt’altra cosa è la terapia per la Sclerosi Multipla. Ad oggi non esistono farmaci che la curano,esiste solo un farmaco che rallenta la progressione della malattia: è un tipo di interferone, che tra l’altro ha mostrato risultati solo in alcuni pazienti, purtroppo.
Diverso è il discorso del riconoscimento dell’invalidità civile e se ho capito bene la signora si lamenta proprio del mancato riconoscimento da parte dell’Inps. Posso fare gli auguri per la sua causa, mentre esprimo la vicinanza per la grave malattia del ragazzo.
signora lei è grande, così come è grande l’amore per suo figlio. Riprenda a curarsi, suo figlio ha bisogno di lei ora e in futuro più che mai.
Sarò al suo fianco se vorrà organizzare una qualsiasi forma di protesta, in prima fila sse deciderà di passare alle vie di fatto e prendere un bastone.
Spacca si vanta di voler creare all’ospedale di loreto un centro di cura per i bambini extracomunitari, intanto lui e i suoi amici al governo, tagliano l’assistenza e centri di cura per i cittadini italiani, costringendoli al contempo, a umiliazioni continue, quale quella di dire che non si è ancora abbastanza invalidi.
Auguro di tutto cuore, ai nostri politici, nazionali e locali, nessuno escluso, tutto il male possibile, di non trovare posto negli ospedali quando ne avranno bisogno, se non un’unico posto letto….. alla clinica degli orrori, che li accolga e ne faccia cavie da sperimentazione o pezzi di ricambio per i cittadini onesti!
Ivana, mamma coraggio…<3
Forza Ivana, sei grande. Il coraggio di una madre non ha limiti e confini. Da madre sento e vivo tutto il tuo dolore e la tua disperazione. Se pensi che possiamo aiutarti in qualche modo, io sono a completa disposizione. Un abbraccio a te e uno particolarissimo al ragazzo.
Condivido il commento di Incazzato Cronico e mi incazzo fortemente quando leggo queste ingiustizie sulla pelle di una famiglia sfortunata, ma lei signora Ivana deve esserci, deve essere forte e soprattutto VIVA per questo ragazzo, le auguro tutto il meglio del mondo e ho molto rispetto per Lei.