Addio a Salvatore, scrisse:
“Accettatemi per come sono”

SAN SEVERINO - Tante persone ai funerali dell'operaio morto per una overdose. In chiesa letti alcuni pensieri che scrisse il 41enne. Un amico lo ha ricordato: "Affettuoso, sorridente, generoso"
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Il funerale di De Tullio

di Monia Orazi

“Ho bisogno di aprirmi, di essere accettato per quello che sono”. Parole di Salvatore De Tullio, 41 anni, scritte durante il suo percorso nella comunità di recupero e che sono state lette questo pomeriggio al suo funerale, da uno degli amici della struttura “in cui aveva provato a rimettersi a posto per quello che per lui contava di più, la sua famiglia e le sue figlie”, ha spiegato con voce rotta dal pianto l’amico. Il quarantunenne, è stato trovato cadavere nella sua stanza mercoledì scorso, secondo gli inquirenti a causa di una overdose. Questo pomeriggio la comunità di San Severino gli ha dato l’ultimo saluto nella chiesa di San Domenico, stringendosi intorno alla moglie, ai familiari, alle due figlie, ai parenti ed agli amici. Al termine della cerimonia è stato letto un breve testo in cui Salvatore cercava risposte, comprensione in quel mondo esterno che sembrava sfuggirgli, brandelli di quella normalità che dalla Puglia lo aveva portato a San Severino, dove si era costruito una famiglia, lavorando come operaio alla Tormatic, e aveva vissuto anni felici, tra la passione per il calcio e per il suo Bari, ricordata dall’inconfondibile sciarpa degli “Ultras 1976”, biancorossa sopra la bara in legno chiaro, coperta di rose rosse e margherite bianche.

Salvatore De Tullio

Salvatore De Tullio

Colpisce nelle parole di questo padre, il trasparire di fragilità mai risolte, che probabilmente lo hanno spinto di nuovo in quello spazio sospeso e fatto di solitudine della tossicodipendenza. Un mondo che aveva provato ad abbandonare, mettendoci impegno, facendosi apprezzare per il suo carattere solare e disponibile, nella comunità in cui aveva trovato nuovi amici, costruito forti legami di affetto. “Se ne è andato un amico oggi, non riesco ad accettarlo – ha detto con la voce rotta dalle lacrime un altro ragazzo della comunità – eri sempre il primo, il più disponibile a dare una mano, era questo il tuo modo di dirmi ti voglio bene. Quando te ne sei andato ho pianto, perché mi lasciava un amico, occorre piangere anche oggi perché non ti rivedremo più. E’ così che ti vogliamo ricordare, affettuoso, sorridente, generoso”. Semplice e composta la cerimonia che ha raccolto nella chiesa gremita, quanti hanno conosciuto Salvatore De Tullio.

Intanto sono in corso le indagini per risalire a chi ha ceduto la droga che è stata fatale al 41enne, nell’ambito delle investigazioni due persone ieri sono finite in manette per spaccio (leggi l’articolo).

 

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